sabato 26 novembre 2016

Qualiano, quello attuale, è un momento infelice per la nostra politica.

Si va avanti a colpi di botte e risposte tra i consiglieri di opposizione e la dirigenza della maggioranza dell’Assise politica nostrana.

Da un lato i manifesti dell'opposizione che chiedono le dimissioni del sindaco per andare a nuove elezioni, e dall’altra parte, tramite comunicato stampa, si informa la cittadinanza che all’inizio dell’anno prossimo si apriranno i cantieri per la riqualificazione del centro storico e delle periferie per un importo totale di 4,3 milioni di euro che sarebbero già stati stanziati a copertura dei progetti presentati e approvati che potrebbero portare sul piedistallo sia il centro storico, sia le periferie.

La cantierazione del cenro storico e delle perifere Ovest della città, potrebbe essere il punto d’incontro tra le due fazioni politiche, in quanto, la riqualificazione del centro storico, da anni rappresenta la rivendicazione dei consiglieri di minoranza, dopo tutto, almeno nelle intenzioni dell’Amministrazione la riqualificazione del centro storico cittadino era già stato annunciato con la volontà d’esproprio della porzione di fabbricato di Via Camaldoli per farne un parcheggio che avrebbe favorito l’eventuale sviluppo commerciale del rione denominato “Vascio e pputeche”

Signori politici amministratori, e signori politici sentinelle della città, forse, è veramente arrivato il momento di sedervi a un tavolo armati di buone intenzioni abbandonando per un poco le velleità, i vecchi rancori, le discussioni sterili, e quant’altro di negativo ci sia, per cercare di portare in porto una nave in avaria cercando insieme di tappare le falle e di riportarla dritta, cercando di fare il bene della collettività che si aspetterebbe una buona politica al posto dei veleni che penalizzano fortemente la vita politica,economica e sociale della città.

Per arrivare a un punto positivo, basterebbe che l’opposizione si sincerasse della veridicità di quanto pubblicato attraverso il comunicato stampa, se questo rispondesse al vero, 4.3 milioni di lavori potrebbero costituire la salvezza economica dell’imprenditoria e del commercio qualianese, e solo se ciò non rispondesse a verità i membri di opposizione sarebbero appoggiati dalla cittadinanza nella guerra al sindaco che con queste affermazioni avrebbe ingannato i suoi cittadini, i suoi amici e i suoi elettori che ne trarrebbero le loro conclusioni per il futuro, al momento, un poco di buon senso sarebbe necessario.

PERIFERIA E CENTRO STORICO DI QUALIANO, OK AI PROGETTI PER 4,3 MILIONI DI EURO

I lavori prevedono seri interventi strutturali con il rifacimento di fogne, illuminazione, marciapiedi e piazze. Il sindaco De Luca: “Arriva anche al capolinea un percorso iniziato nel 2007 e mai completato per disaccordi politici. 

Siamo abituati a portare a termine quello che programmiamo”


Una vera rivoluzione strutturale investirà la citta di Qualiano il prossimo anno, quando verranno cantierate tutte le opere pubbliche programmate dall’amministrazione De Luca, per un valore di circa 4.3 milioni euro. Gli interventi interesseranno sia il centro storico che la periferia di Qualiano, perché “il paese è uno solo”, come usa dire il Primo Cittadino.

La Delibera di G.M. N.256, approva il progetto definitivo, per la realizzazione di due invasi spaziali, per un importo di euro 485.094,88. Nel centro storico verrà quindi riadeguata piazza D’Annunzio, che avrà anche un arredo urbano con panchine e fontana, mentre un’altra piazza-parcheggio sorgerà in via Camaldoli.

“Questi progetti mirano a far fare al centro storico un salto in avanti, strappandolo al ghetto in cui si è trasformato in questi anni.- afferma il sindaco Ludovico De Luca- Cerchiamo di offrire servizi a coloro, che frequentano la parrocchia Santo Stefano ed anche alle attività commerciali, che insistono nella zona, che, senza parcheggi, soffrono più degli altri il mancato flusso di clienti, che preferiscono negozi dove si può sostare senza impedire il transito alle vetture.”

Un altro progetto approvato prevede  interventi su diverse strade sempre del centro storico, che, al momento, riversano in condizioni fatiscenti e dove, per anni, non si è mai fatto niente altro, oltre tappare qualche buca.

“Mettiamo mano al sistema fognario e in alcune tratti di strada, anche ai marciapiedi perché la gente deve camminare in sicurezza.- sottolinea l’assessore Davide Morgera- Non è possibile che nel centro storico, in particolare i bambini o le mamme con i carrozzini,  debbano camminare, in mezzo alla strada perché non vi sono i marciapiedi. Mentre c’è chi parla inutilmente, noi riusciremo a trasformare la nostra città, lavoriamo ogni giorno per questo”.

Saranno oggetto dell’intervento di riqualificazione, con la ripavimentazione stradale, la rete fognaria, la pubblica illuminazione ed in alcuni tratti anche i marciapiedi via colonnello Davide Morgera, via Camaldoli, via Cavour ed altri vicoletti del centro storico, per il quale, però, vi sono anche altri progetti strutturali  di riconversione, che renderanno il cuore antico di Qualiano un vero e proprio centro storico con caratteristiche  tipiche dei centri storici. I lavori inizieranno all’anno nuovo.

“Ma l’attenzione non è solo al centro di Qualiano, il nostro paese è uno solo, non vi sono zone di seria A e serie B, non esiste il “salotto buono”.- ricorda il sindaco De Luca-Abbiamo approvato il progetto definitivo per la riqualificazione della zona a ridosso della Circumvallazione Esterna e della zona di via Maioni, come è giusto che fosse visto che i residenti di quella zona sono coloro, che hanno vissuto i maggiori disagi per cava Riconta.”

I progetti approvati per un importo di euro 3.831.895,70, sono, infatti, coperti con 3,3 milioni di euro derivanti dai fondi del ristoro ambientale ottenuto dal sindaco Pasquale Galdiero, per i disagi che cava Riconta, provocava al territorio ed ai cittadini di Qualiano, pur essendo geograficamente entro i confini di Villaricca. Da allora, il progetto definitivo non è mai arrivato in porto, per “diversità di vedute” dei politici in carica i quali avevano previsto interventi lontano dalla zona oggetto del disagio.

Collettori fognari, per le acque bianche e le nere, regimentazione delle acque piovane, pubblica illuminazione, allargamento corsie e pavimentazione interesseranno la cosiddetta zona di via Maioni, via Sambuco e diverse traverse collaterali che confluiscono su via Ripuaria, individuate a seguito di diverse verifiche e sopralluoghi sul posto effettuati dall’assessore ai Lavori Pubblici e dal consigliere comunale Pasquale Liccardo.

Il cronoprogramma prevede che, nel corso del prossimo anno, tutti i progetti approvati andranno a gara e cantierati. “Creiamo lavoro e trasformiamo la nostra città. Non credo che sia buon amministrare, impiegare 10 anni, per completare un progetto. Noi siamo abituati a portare a termine quello che programmiamo”, conclude con orgoglio il Primo Cittadino di Qualiano.

Analisi della vita sociale infettata dalla camorra, altro saggio del nostro amico R. ABEILS.

Le miserie della camorra. 


Quanto vale la vita umana, la serietà, l’onestà delle persone, la correttezza sociale, per la cancrena camorristica, questi valori sono uguali a zero.

Una collana di perle, prima di liquefarsi nel fuoco di un'auto in fiamme, balenò il viso sofferente di una donna che stava bruciando viva, per una questione di spartizione territoriale fra due bande rivali. Ahi l'amore..! Si era messa con il perdente della faida.

In un altro posto, un giovane pizzaiolo, chinatosi appena un po' per porgere il conto, ebbe come mancia un proiettile nel cervello, che gli spaccò il cranio e, la materia grigia, esplosa come un fuoco di artificio,  coprì la nota del ristorante pari ad euro 54,oo servizio e coperto compresi. Fu questione d'onore fra chi doveva pagare per primo il conto.

Camminavamo molto in quei giorni. Un fumo denso, diabolico, nero come la peste nera, anelava ad arrivare nel cielo azzurro per confondersi, per rendersi invisibile, per scomparire. Un bambino da poco staccatosi dalla televisione.-Rai Yo Yo, Cartoonito, Peppa Pig -.annaspava nel denso fumo, trascinato dalle spire velenose verso un infinito azzurro, riparatore delle miserie umane.

Un giovane onesto, bello, leale, ebbe l'ardire di guardare dritto negli occhi, altri occhi: ma questi erano torvi, senza luce, disperati. Quella luce pulita non fu compresa. Era, per l'altro, un affronto, e il giovane candido fu messo a morte dal  prigioniero dei riti criminali.

Si cammina spesso a piedi dalle nostre parti, anche oggi. Del mare si sentono i rumori, le onde levigano puntuti scogli per ammorbidirli “...ah...” disse  il vecchio seduto alla riva: - “potesse farlo anche per questa terra.”- Galleggia il corpo di un uomo incaprettato. Ha la pelle bianca ed il viso mangiato da pesci...-” Minimo sarà stato tre giorni nell'acqua- Il verbale è provvisorio, si attende la Scientifica”-.

Le nuvole sono bianche, il mare riflette i raggi del sole: sono come spicchi di argento galleggianti. Eppure non riesce a trasmettere serenità. Sembra quasi far intendere che quello che offre non deve essere goduto poiché la spina nel cuore libera la tragedia esistenziale. Alcune mele, scappate da una busta del supermercato, rotolano sui nostri piedi, sorpassano le scarpe, vanno via senza controllo. Il tiro incrociato di pistole fumanti hanno colpito la passante di turno. Le merendine da portare su ai figli, sono impresentabili. I pacchetti che racchiudono le golosità sono coperti da chiazze di sangue materno.

Più avanti c'è un ristorante. Il ristorante ha una piscina che s’illumina di sera: l'acqua diventa blu, rossa, verde. Civettuoli putti, adoranti la statua di una Venere ben disposta, coronano il prato illuminato dalle  luci cangianti. Sono là. Tutti: ebbri e divoranti. - “Quacche Prubblema?” La nostra lingua è composta da sedici consonanti e cinque vocali. Appena ventuno suoni. Ma, nell'infinita combinazione, sono veicoli di discorsi, considerazioni, opinioni, ragionamenti.

Loro, i divoranti, si esauriscono nell'uso monotono e ripetitivo di---”quacche prubblema?...” panacea del tutto, risolutori di problemi di qualsiasi genere. Chiedono cibo ai camerieri ”...Puorte chelle cà coste è 'cchiù...Tante ce bbasta n'asciute ah ah ah...” ridacchia tronfio una sagoma dal collo coperto da una catena d'oro, la cui medaglia porta scolpito il viso di una donna anziana, la madre forse, donna adorata quasi come una madonna! Si, è la madre.

Lo stesso volto è ripreso, tatuato sul braccio sinistro. “Uhè...amici miei....quacche prubblema?” Lo scagnozzo del boss ha urgenza di recupero crediti. Qualcuno dovrà pagare l'antipasto, il primo, l'assaggio di altri primi, il pesce i crostacei e lo “Sciampagno” ca' addà essere sciampagno 'taliano, sinnò nunne è 'bbuono”.

 Lo scagnozzo si avvicina al corpo morente di un mangiatore di droga, gli impone il saldo della partita. “Anche se muori, ci saranno altri clienti. Il mio mestiere è questo e non so fare altro. Sono un fallito. Fare il parassita è semplice: basta trovare  un'anima più debole della mia.” 

Continuiamo a camminare. Una densa gelatina scura invischia i nostri passi: sono rallentati da questa materia immonda. Poi ne siamo liberati: adesso insieme a noi camminano Virgilio, i filosofi greci, il Pantheon dell'Olimpo, gli imperatori romani, l'arte dei vasai e degli orefici, Federico II e Carlo d'Angiò, Carlo III di Borbone, la musica napoletana pari al Blues e alla Classica, le Chiese, l'arte presepiale, i siti archeologici, gli scugnizzi che liberarono la città. Le nostre radici sono elastiche, fanno schizzare in alto. Occorrono le radici per “VOLARE”. La camorra non ha, non avrà mai radici.

La camorra emana odore cattivo e questo scritto deve puzzare. I camorristi ne sono i portatori mefitici. I camorristi non hanno diritto di far parte della società. I camorristi sono gli elementi devianti e corrosivi dell'apparato morale ed economico. La manovalanza camorrista è stupida e, a sua volta prigioniera e schiava di una ristretta cerchia di boss.

Essi muoiono in cambio di oggetti griffati. Hanno una vita effimera come le libellule. Non hanno il cervello per riconsiderare la loro stessa esistenza. I camorristi sono delle palle di piombo al piedi di ognuno di noi.

Un giorno un vento benevole li spazzerà via. Un giorno si vedrà chiunque leggere un libro, ammirare l'arte e la musica, purgarsi dalle scorie devianti. Adesso occorre sbeffeggiarli, ridere della loro ridicola esistenza. Una Pernacchia come coro universale e condiviso e, come una volta si diceva “Una risata vi seppelirà”.

R. ABEILS

venerdì 25 novembre 2016

BIBLIOTECA COMUNALE QUALIANO, APPROVATO IL PROGETTO DEFINITIVO

L’assessore Biancaccio: “E’ solo l’avvio di quella rivoluzione culturale, che abbiamo immaginato per Qualiano ed alla quale stiamo puntando dall’inizio del lavoro di questa Amministrazione”

“Qualiano, avrà una Biblioteca degna di questo nome e modernamente attrezzata, per rispondere alle nuove esigenze di studio e socializzazione.

Anche questo progetto è arrivato in porto ed a breve partiranno i lavori di adeguamento dei due piani della palazzina CROF, in cui rinascerà la nuova biblioteca”. Il sindaco Ludovico De Luca, commenta la delibera N°255 dello scorso 23 Novembre con la quale, la Giunta di Qualiano, per un importo di 41.490,82 euro, direttamente impegnati sul Bilancio comunale, ha approvato il progetto definitivo relativo ai lavori di adeguamento dei locali della biblioteca comunale, che necessita di tutti gli arredi utili a divenire una vera e propria biblioteca multimediale.

La Biblioteca comunale avrà a disposizione sia il primo piano che il pianterreno della palazzina del CROF. L’abbattimento delle barriere architettoniche, consentirà l’accesso anche ai diversamente abili ai quali sino ad ora, invece, è stato proibito arrivare al primo piano dell’attuale sede di via Roma.  Il primo piano della palazzina CROF, invece, avrà una caratteristica più “artistica” ed ospiterà una sala multimediale, una sala proiezione per incontri ed approfondimenti di tematiche di interesse comune ed una sala musica, per lo sviluppo delle arti e dei talenti artistici, che in città non mancano.

“E’ solo l’avvio di quella rivoluzione culturale, che abbiamo immaginato per Qualiano ed alla quale stiamo puntando dall’inizio del lavoro di questa Amministrazione.- sottolinea l’assessore alla Cultura, Valentina Biancaccio- Questo è un momento di grande importanza per tutti i giovani di Qualiano e per gli operatori culturali. Ridiamo alla comunità un luogo che per eccellenza è deputato alla crescita culturale e sociale oltre che allo scambio ed al confronto.

Le biblioteche da sempre sono centri culturali e di ritrovo in quanto offrono ai ragazzi, la possibilità di studiare insieme, conoscere nuove persone e quindi instaurare scambi culturali, ma anche emotivi.- e conclude- Anche Qualiano avrà una Biblioteca come merita e non un “buco”, come quella attuale. Sarà un piccolo gioiello e solo quando si crede nella cultura come riscatto, si investe in queste importanti strutture, che elevano il livello di confronto e di formazione intellettuale di una comunità”.

Per la prossima primavera, la nuova Biblioteca dovrebbe poter aprire le porte alla cittadinanza. Intanto archiviato questo primo percorso, l’Amministrazione già guarda alle strade, per attingere ai finanziamenti governativi ed europei destinati alla cultura libraria ed al miglioramento dell’offerta agli utenti.

STRADE QUALIANO, NUOVA RIQUALIFICAZIONE

Impegnati centomila euro per la ripavimentazione di alcune importanti vie cittadine. Approvati i progetti definitivi. 

Il sindaco De Luca: “Riusciremo a trasformare la nostra città, lavoriamo ogni giorno per questo”
La Giunta Municipale approva i progetti definitivi ed impegna circa centomila euro per la riqualificazione di alcune importanti strade cittadine. Il dettaglio nelle delibere 253 e 254, che precisano gli interventi da farsi su diverse strade che al momento riversano in condizioni fatiscenti e dove per anni non si è mai fatto altro, oltre tappare qualche buca.

“Mettiamo mano anche ad un altro gruppo di strade, per dare maggior decoro ad arterie che ogni giorno vengono attraversate da migliaia di persone e che versano in condizioni poco dignitose per un paese che si candida ad essere cittadina.- sottolinea il sindaco De Luca- Come amministrazione ci siamo messi al lavoro dal primo giorno e, mentre c’è chi parla inutilmente, noi riusciremo a trasformare la nostra città, che per troppi anni è stata ferma.

Lavoriamo ogni giorno per questo, basta guardare ai risultati raggiunti sino ad ora”.

Saranno oggetto dell’intervento di riqualificazione, con la ripavimentazione stradale, via Rosselli, via Di Giacomo, via Aldo Moro, via Bovio ed altre piccole traverse che si dipartono da queste vie principali.

“Sicuramente  i qualianesi avranno qualche disagio, ma sono certo che capiranno ché è per una giusta causa, per avere un paese più ordinato. – commenta l’assessore Davide Morgera- Davvero stiamo facendo cose rivoluzionarie, lavoriamo su più fronti contemporaneamente per riscattare la nostra Qualiano dall’immobilismo in cui è sprofondata per anni”.

I lavori dovrebbero iniziare già all’anno nuovo, dopo le festività natalizie proprio per non creare troppi disagi ai reside

Caserta, a Villa Literno arrestato un caporale, sfruttava lavoratori extracomunitari nelle campagne.

È abbastanza comodo prima puntare il dito contro queste persone e poi servirsene per lucro personale, ma il caporalato non è solo campano.

Sfruttare la manod’opera extracomunitaria e anche quella italiana pare sia diventata prassi normale, il fenomeno sembra non essere solo agricolo, ma esso sarebbe esercitato in tutti i settori produttivi, le risorse agricole sono reclutate la mattina agli incroci e su alcune strade diventate centri di raccolta delle risorse umane necessarie a soddisfare i lavori ordinati dal proprietario sfruttatore e del caporale che vive alle loro spalle sottraendo per se il 20% dalle loro paghe.

Nell’ultimo decennio anche gli imprenditori del Nord avrebbero imparato a speculare sulla manod’opera irregolare attingendola dai piccoli pseudo imprenditori della nostra regione che fornierebbero prestazioni di uomini per la realizzazione dei grandi centri commerciali e di edifici pubblici che in questo modo costano il trenta % in meno di quello preventivato, una grande evasione dell’IVA a discapito delle casse statali, mentre il grande imprenditore incassa l’IVA, il piccolo imprenditore caporale incassa la differenza sulla paga.

Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine il fenomeno dello sfruttamento del lavoro è talmente radicato nel tessuto sociale che cercare di fermarlo sembra esser diventata un’impresa titanica, anche nell’imprenditoria della ristorazione sotto gli occhi di tutti, e lecitamente direi, si consumerebbe l’estorsione della manod’opera, paghe ridotte per lavori part time a fronte delle dodici ore pretese, assegni familiari non dati e fatti firmare dal dipendente come incassati.

Un’altra voce che gira, riguarderebbe la dichiarazione di rinuncia alle spettanze in caso di fine rapporto fatta firmare all’atto dell’assunzione, ignobili ricatti subiti dai prestatori d’opera con la minaccia del licenziamento se si parla di questo, cose nascoste che nessun Ispettorato del Lavoro, come nessuna Compagnia di Carabinieri, riuscirà a smantellare finquando ci sarà scarsità di lavoro, è proprio la mancanza di lavoro che darebbe la possibilità ai negrieri di speculare sulla fame dei poveri.

giovedì 24 novembre 2016

Qualiano, 127 veicoli intestati a suo nome, ma usati da ladri e rapinatori.

Prestanome della malavita, la Guardia di Finanza di Pozzuoli ha sequestrato ben 127 veicoli (n. 120 autovetture e n. 7 motocicli) tutti intestati a un 33enne di Qualiano "Pasquale Ferrillo".

Le indagini svolte dal nucleo investigativo della Guardia di Finanza hanno portato al sequestro di un ingente parco auto per un totale di 127 veicoli tutti intestati a un cittadino qualianese individuato come Pasquale Ferrillo di 33 anni, come si legge sulle pagine della testata locale “Teleclub Italia”, i veicoli a lui intestati in effetti erano usati normalmente da malavitosi e sarebbero serviti per operare furti e rapine sul territorio.

Dalle indagini patrimoniali sarebbe risultato che l’incriminato per intestazione fittizia di beni, fosse privo delle risorse finanziarie per curare sia l’acquisto, che la normale manutenzione di tanti veicoli dei quali, il solo scopo era quello di alleggerire i malavitosi da patrimoni e quindi farli risultare nullatenenti.

Napoli, schiaffeggiato da vigile urbano che stava abusando e infangando la sua divisa.

Auto comune della Polizia Municipale.
La lite è nata in seguito al parcheggio sul posto riservato ai disabili proprio da un Agente di Polizia Municipale, rimproverato da un cittadino, ha reagito in modo sconsiderato.

La vittima dell’aggressione è Nicola Pasquino, docente universitario di Ingegneria alla Federico II di Napoli, il quale, vedendo l’Agente parcheggiare la sua auto personale sul posto riservato ai diversamente abili, ha rimproverato il vigile che non ci ha pensato due volte dallo schiaffeggiare il solerte cittadino che rivendicava la giustizia sociale in favore di chi dalla vita ha avuto meno, pensando forse che essendo vigile urbano tutto gli sia dovuto, come si legge sul Mattino di Napoli.

L'episodio è accaduto nei pressi dello stadio San Paolo, il solerte cittadino si era rivolto all'agente facendogli notare l’abuso commesso che penalizzava una classe meno fortunata, forse, lanciando anche qualche rimprovero per il mancato rispetto delle regole perpetrato proprio da un agente municipale che con la sua auto privata, rubava i diritti degli aventi diritti.

Per questo, l’agente deve chiedere a scusa ai disabili ai quali ha dato un vero schiaffo e poi essere sanzionato dai suoi superiori per aver infangato l’intero corpo della Polizia Municipale partenopea, alla disgustosa scena di sopruso, hanno assistito anche diversi cittadini che hanno testimoniato la cattiva condotta del metropoltano.


Fumare sul luogo di lavoro può costare il licenziamento, l’ha deciso la Cassazione.

La Cassazione ha convalidato il licenziamento già respinto dalla Corte d'Appello respingendo il ricorso presentato da un lavoratore per essere stato licenziato in seguito al provvedimento disciplinare.

Fumare sul posto di lavoro può essere motivo di licenziamento, la Corte d’Appello ha legittimato la decisione del licenziamento di un dipendente sorpreso in tante occasioni a fumare nel reparto e diffidato più volte a desistere fino ad arrivare al licenziamento motivato dal fatto che la sua abitudine può essere compromettente per la salute degli altri lavoratori o può provocare incendi in presenza di materiali infiammabili.

Quindi, la legge ha avallato la decisione del datore di lavoro respingendo l’impugnazione del licenziamento presentato dal dipendente fumatore, questo è quanto evidenziato dalla sentenza numero 23862/2016 del 23 novembre scorso, con la quale la Cassazione ha respinto il ricorso del lavoratore che si era opposto alla sentenza con la quale la Corte d'appello di Ancona aveva confermato la legittimità del licenziamento disciplinare che gli era stato notificato per aver fumato in un ambiente di lavoro nel quale erano presenti materiali infiammabili.

Analisi politica del nostro comune amico, nonché politologo, ABEILS.



Montecitorio.

Osservazioni e riflessioni sulla politica come essenziale formazione di vita sociale e di come muta a seconda di chi dirige il carro Italia.


Secondo qualcuno, i partiti non servono più!

Qualche tempo fa un uomo dal cranio lucido, tracagnotto e vestito di nero urlò: - I partiti non servono più!- Poco dopo un altro uomo (sic) dalla riga dei capelli situata quasi al centro del cranio e rasato ai lati e  piccoli baffetti color coda di topo, sghignazzando   disse: - Che uomo provvido, finalmente un mio pari! Scateniamo l'inferno.  Possiamo farlo.

Non molto tempo fa apparve un altro uomo dal volto incipriato, seguito da una corte di assistenti ben retribuiti e dallo sguardo bovino alcuni, e dallo sguardo sciacallo, altri, il quale, per non essere da meno pronunciò dagli schermi  Lcd: - Basta con i professionisti della politica. I partiti non servono più. Occorre il pensiero unico.-

Quasi ieri un giovane dalla zeppola in bocca, dal sorriso civettuolo da post-paninaro ha sentenziato che la rottamazione dei partiti è cosa buona e saggia: bisogna rottamare.-

Partito, dal latino “partipus o partiri”, significa “dividere” cioè diviso o divisione. In termini politici “diviso” significa semplicemente “aggregazione di persone con interessi e ideali comuni”, ove ognuna rappresenta una parte del corpo sociale, quindi  ogni Partito presenta le diverse interpretazioni che si hanno della concezione dello Stato.

Le diverse opinioni fanno sì che ognuno di esse rappresenti le varie classi sociali, partecipando così  alla vita democratica dello Stato. Il partito politico è, nell'accezione normale, questo!

I politici sono ben altra cosa.  Lo Stato è la somma dell'economia, della storia, della cultura, del clima (che determina la struttura economica), delle credenze e delle usanze e costituiscono il concetto dello stesso. Va da sé che è un mondo assai complesso e diversificato.

Le classi sociali che compongono lo Stato nascono in funzione della professione e del reddito. Le classi sociali sono state sistematicamente in competizione fra loro per cui la nascita del Partito era cosa ovvia e mirata al dialogo (spesso lotta) fra le parti. Le classi sociali, nel tempo, si sono differenziate in molte altre, poiché l'evoluzione degli strumenti di lavoro e l'accumulo dei capitali ha creato ulteriori scostamenti fra gli industriali e la classe operaia, ponendo  i presupposti della “classe media” dovuta alle nuove figure professionali: impiegati, piccola borghesia, commercio al minuto.

In virtù di tali nuovi assetti sociali il partito politico che li rappresentava, svolge/va un ruolo fondamentale per la mediazione fra le parti. Il dato inconfutabile che ne viene fuori è che ogni Stato ha bisogno dei Partiti in quanto, espressione pluralistica del  contesto sociale;  in altre parole, i Partiti garantiscono la democrazia partecipativa.

Altra cosa sono i “Movimenti”. La loro genesi esplode nel momento in cui i Partiti tradizionali non riescono a interpretare le esigenze dell'elettorato o per casi gravi di corruzione. Sono legittimati dallo sdegno di quel momento storico e spesso hanno una durata effimera, dovuta principalmente alla mancata sedimentazione di uno status politico, per forza di cose non ancora acquisito.

Alla luce di quanto esposto, emerge comunque l'importanza della  funzione politica e pratica dei Partiti. Non a caso infatti, i signori di cui prima si è fatto intravedere il profilo, erano ossessionati dai partiti politici. I primi due riuscirono ad annientarli e le conseguenze drammatiche sono state storicamente accertate, mentre, per i secondi due, era ed è un obiettivo ancora da perseguire.

Pertanto quando si enuncia che essi non possono più ricoprire il ruolo per cui sono sorti vi è una totale falsità in tale affermazione. E, quando si annunciano nuovi modi partecipativi alla vita sociale, stanno ponendo le basi per altre confusioni di partecipazione. La società si evolve in modo costante e i nuovi aspetti sono più di natura sociale, antropologica ed economica, piuttosto che di una diversa partecipazione politica.

A prescindere dalle nuove sovrastrutture (di classe, di reddito, di cultura) il criterio della rappresentanza e della delega politica rimane sempre invariabile ed unico.  Il Partito, in quanto, amplificatore del popolo, costituisce ad oggi l'unica garanzia   della Partecipazione, potendo arginare eventuali colpi di “Testa” e mire accentatrici, preludio al banale e sconfortante “Pensiero Unico”.

Roberto ABEILS