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sabato 7 maggio 2022

Sabato 8 Maggio, FESTA DELLA MAMMA.

Tantissimi auguri a tutte le mamme del mondo, simbolo di sicurezza, d’amore infinito, e sempre di un porto sicuro dove ricorrere con qualsiasi avversità, che sia un venticello o un uragano.

L’Amore per la Mamma è nato insieme alla nascita dell’uomo, per questo simbolo di altruismo non esistono ostacoli quando si tratta di difendere i suoi figli, in qualche caso disgraziato, questo grande amore non è ricambiato per ragioni d’interessi, egoismi, incomprensioni e altri casi, chiediamoci se vale la pena di inimicarsi questo essere superiore a tutto, non esiste in natura uno strumento in grado di misurare l’amore che essa nutre per i suoi figli, pensiamoci bene prima di farle un torto.

sabato 26 marzo 2022

Qualiano, la nostra Pro Loco continua a distinguersi sul territorio.

Orgoglio della città per organizzazione e attenzione verso le varie problematiche presenti sul territorio oggi è il turno dell’autismo, problematica molto diffusa, angosciante e presente.


Nei diversi settori che interessano la vita cittadina, in questi giorni, l’Associazione ha promosso il terzo Convegno sull’Autismo, chiedendo e ottenendo la partecipazione volontaria di relatori e medici specializzati, docenti scolastici e altri specialisti del settore che nel corso dei lavori hanno evidenziato e supportato i genitori presenti e non, che si trovano a combattere con questa disabilità giornaliera, di come aiutare coloro che sono affetti da questo problema e di come affrontare e vincere timori e problemi che contrappongono la vita regolare di chi vive l’Autismo.

Una nutrita platea di cittadini, (Non solo qualianesi), ha partecipato con interesse allo svolgersi dei lavori chiedendo delucidazioni in merito e facendo delle domande mirate ai relatori che sono stati ben disposti a rispondere esaustivamente ai quesiti comportamentali da tenere nelle tante occasioni che, durante l’arco giornaliero, si presentano a genitori e figli, quesiti che hanno evidenziato che ad avere bisogno d’aiuto nella maggioranza dei casi sono proprio i genitori che hanno difficoltà a capire e interagire con chi ha bisogno di aiuto.

Purtroppo, è stato anche messo sotto accusa il sistema scolastico che non sempre aiuta e spalleggia adeguatamente le famiglie che combattono questa disabilità con personale qualificato e formato, adatto ad aiutare i portatori di questo grande handicap che si manifesta nelle forme più diversificate, da disturbi leggeri alle forme patologiche nelle quali e veramente necessario l’aiuto di personale altamente specializzato, purtroppo, nel settore si riscontra una grande carenza partecipativa.

Grazie al fattivo interessamento del direttivo di questo nostro importante organismo sociale, la città continua a ricevere supporto e partecipazione alla vita socio culturale cittadina mediante l’indizione e organizzazione delle manifestazioni più disparate regalando grandi soddisfazioni alla società qualianese, aiutando la stessa a superare ostacoli ritenuti insormontabili.

Società  Sal. Pi.    assistenza e installazione di: 

caldaie murali, scaldini a gas,  climatizzatori e condizionatori  di tutte le marche.

Sal. Pi.    377 500 5581

sabato 15 maggio 2021

Qualiano, la città in eterna lotta con gli zozzurbi dell’indifferenziata.

Da quando l’Amministrazione ha istituito nuovamente il servizio spazzamento di strade e marciapiedi la città ha cambiato volto, ma ancora non basta.

Resta da affrontare e risolvere l’annoso problema dei duri di testa che si ostinano a un errato  conferimento dei rifiuti indifferenziati (Rifiuti che sono tutto, tranne che indifferenziati) infatti, il venerdì pomeriggio, subito dopo mezzogiorno s’incominciano a vedere i bustoni dell’indifferenziata colmi di prodotti riciclabili come: vetro, plastica, metallo e altro, i quali con il riciclo, potrebbero dare vita a nuovi prodotti e indurre le industrie produttrici a ridurre i costi dei prodotti di uso comune apportando benefici finanziari alle famiglie e all’ecologia.

Sia l’Amministrazione attuale, come quella precedente, si sono prodigate nella battaglia agli Zozzurbi (Zozzi che fanno i furbi) anche con il controllo manuale del contenuto dei bustoni usati per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati infliggendo multe salate ai trasgressori che producono severi danni alla soc. Multiservizi che si occupa della raccolta, multe che i sanzionati non hanno mai onorate per svariati motivi, puntualmente il giorno stabilito per detto conferimento, la suddetta soc. si trova a dover espletare un lavoro immane per la raccolta straordinaria dei rifiuti.

Per il rispetto dei cittadini che operano diligentemente, l’Amministrazione, compatibilmente con le finanze comunali, potrebbe istituire la raccolta del vetro porta a porta mediante l’abolizione delle campane che puntualmente diventano dei ricettacoli di rifiuti d’ogni genere, per ridurre sensibilmente i rifiuti del venerdì, basterebbe limitare la raccolta dei rifiuti indifferenziati a una volta ogni due settimane costringendo i fuorilegge dello smaltimento al corretto conferimento anche dell’umido e dei generici prodotti riciclabili non potendoli tenere in casa dato il cattivo odore.

La buona volontà della Soc. Multiservizi che rifiuta di lasciare a terra i bustoni non rispettosi del calendario che renderebbero la città visibilmente criticabile, è stata confusa con l’obbligo del ritiro indiscriminato dei rifiuti costringendola ad accollarsi oneri di maggiori esborsi per lavoro straordinario e minori introiti derivanti dai rifiuti riciclabili, questi accorgimenti proposti se adottati forse, porterebbero a dei benefici collettivi e a una maggiore vivibilità cittadina.

 

Società  Sal. Pi.    

assistenza e installazione di: 

caldaie murali, scaldini a gas,          

 climatizzatori e condizionatori  di tutte le marche.

tutti i lavori saranno eseguiti a regola d’arte    

Sal. Pi.    377 500 5581

domenica 27 settembre 2020

Qualiano, Covid 19: il Sindaco De Leonardis sta combattendo la sua Crociata.

Foto: Google
Il nostro Sindaco ha dichiarato guerra ai negazionisti del Covid, ai commercianti e agli avventori dei pubblici esercizi al fine di educare il suo popolo all’uso della mascherina.

Siccome le preoccupanti notizie del numero di cittadini positivi o infetti da coronavirus passano attraverso la filiera del controllo dell’infezione, dai centri diagnostici, alle Asl e infine arrivano al Primo cittadino il quale, cerca con ogni mezzo a disposizione di correre ai ripari e cercare di evitare altre infezioni devastanti nelle famiglie del suo governatorato, e quali mezzi può usare se non l’obbligo del rispetto delle direttive emanate a difesa dei suoi cittadini, mascherine anche all’aperto e distanziamento.

Lo stesso non disdegna nemmeno il personale controllo da operare personalmente negli esercizi commerciali e addirittura per le strade cittadine, intimando a esercenti e cittadini il rispetto delle norme, di usare le mascherine sia per difendersi sia per non diffondere eventuali virus acquisiti casualmente per strada proprio per il testardo rifiuto di indossare la mascherina vedendo la stessa come un’imposizione sindacale e non come uno strumento di difesa personale e sociale.

Capita abbastanza frequentemente di assistere a una azione di controllo delle direttive sull’obbligo dell’uso della mascherina e del distanziamento in tanti casi ignorate sia dall’esercente sia dalla clientela, in qualche caso l’ho visto abbandonare la sua signorile pacatezza per dare sfogo a una ribellione repressa, per cercare di inculcare l’obbligo dell’uso dei mezzi di protezione nelle menti di chi si crede al di sopra dell’infezione e che può farne a meno delle direttive emanate.

Le notizie che diffondono i notiziari e i media continuamente sono abbastanza allarmanti, bisogna anche fare i conti con le condizioni ambientali che tra non molto ci metteranno a confronto con l’influenza stagionale che ci renderà più vulnerabili e disponibili alle affezioni polmonari con raffreddori e tossi a causa proprio dei fattori influenzali.

Dobbiamo tenere presente che: in caso di bisogno non potremo contare sul nostro medico di base, ne sulla guardia medica, non converrà ricorrere al pronto soccorso, insomma: carissimi amici, volenti o nolenti, dobbiamo convincerci al rispetto delle regole per non rischiare che con una normale influenza d’altri tempi, per la mancanza di assistenza, si possa essere scambiati per untori o coronati e finire direttamente al crematoio e quindi in un’urna sepolcrale.

sabato 25 aprile 2020

L’Egoismo della grande politica in tempo di Coronavirus.

Enormi sacrifici popolari, ristrettezze economiche e familiari affrontate con enorme dignità, ma quale segnale ha dato la politica per dare conforto al popolo? Nessuno!!!

La pandemia sta costringendo l’intero popolo a un rigore che mai si sarebbe aspettato, costretto ai domiciliari da un nemico invisibile, senza aver commesso ne abusi ne reati, creato dagli eventi? Creato dall’uomo? Sfuggito per incuria o per volontà di qualche dirigente di una parte del mondo che per ragioni economiche e finanziarie vuole prevalere e non potendolo fare a livello bellico ha pensato di sfruttare il sistema batteriologico, sembrerebbe un’ipotesi assurda, ma se così non fosse?

Comunque, dal momento che è scoppiata la Pandemia quasi tutti i governanti hanno emesso proclami, ordinanze e divieti atti al contenimento dell’espandersi dell’epidemia che ha prodotto tantissimi lutti mettendo a nudo le falle presenti nella sanità delle varie politiche mondiali colte impreparate a fronteggiare una situazione tanto malefica e disastrosa che nessuna delle varie potenze europee e mondiali si aspettasse.

Il sistema ha posto sotto i riflettori anche una forma di strafottente egoismo da parte dello Stato italiano e della sua totale dirigenza, infatti, sono stati chiesti enormi sacrifici al popolo che sta tirando la cinghia a tutti i livelli, serrande abbassate, lavoro fermo senza riuscire a intravedere la ripresa, mancanza della produzione del reddito, timori che possa essere difficile anche tenere aperte le cucine per sfamare i figli, mentre nessuno dirigente dello Stato ha avuto il coraggio di annunciare una diminuzione dei costi e dei famosi diritti acquisiti dei parlamentari, senza distinzione di colori, le loro spettanze non si toccano, tutti d’accordo a penalizzare il popolo.

Il popolo italiano sta dando prova di una maturità che nessuno si aspettava, una solidarietà immensa, e sicuramente avrebbe aspettato che anche i famosi padri di famiglia della Nazione avrebbero dato il loro contributo materiale e finanziario, anche se per pochi mesi, invece, niente, anzi, tante promesse non mantenute dovute in parte ai contrasti e alle scelte del Governo nei confronti dell’Eu (condivisibili o meno) ma che hanno raddoppiato il senso di disagio e sfiducia generale delle famiglie nei confronti di chi ci governa.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Ancora oggi, a distanza di mesi si continua a combattere contro il nemico invisibile mentre il popolo degli affamati si sarebbe aspettato che la politica aiutasse i poveri con il dimensionamento dei costi dell’apparato politico in favore del bisogno, si continuano a chiedere sacrifici solo al popolo che vorrebbe produrre per mangiare ma ha le mani legate da fattori contingenti, e allora? Come si deve fare? Si teme che la ripresa rappresenti – tutti allo sbaraglio e si salvi chi può-.

Il popolo è letteralmente in balia della politica, adesso nessun esponente politico si propone per mettersi al timone della nave Italia, sgangherata da anni, depredata nelle sostanze, indebitata fino all’inverosimile per le tante ruberie avvenute in un modo irreversibile, senza possibilità di esprimersi e con la perdita persino della propria dignità, in balia totale di altri aderenti europei aspetta solo che da qualche parte nasca il buon vaccino capace di debellare del tutto la pandemia e voltare pagina e poter dire ancora una volta, “SONO ITALIANO E VOGLIO RISPETTO SIA DAI MIEI GOVERANTI CHE DALL’EUROPA INTERA”.

martedì 31 dicembre 2019

Qualiano, no botti di fine anno, vinca il buon senso una volta tanto.

Ogni anno, puntualmente si moltiplicano gli inviti a non accendere le micce dei botti, e puntualmente al mattino seguente i bollettini medici sembrano quelli di guerra.

Negli anni scorsi sono caduti nel vuoto gli appelli al “no botto” puntualmente disattesi dai virtuosi dei fuochi “per forza”… da quelle persone che sembrano più disposti a rinunciare al regalo del figlioletto per la prossima Befana che all’acquisto e accensione della famosa miccia seguita dal devastante botto capace di far saltare il figlio nella culla, di far ammutolire anche l’amato cane che non riesce a sopportare le tante deflagrazioni che simultaneamente rimbombano nelle orecchie delle persone e degli animali che falsamente si professa di amare.

Il buon senso, l’amore per gli animali che si portano in braccio, che dormono con i loro proprietari, che si dice di amare come figli, dov’è finito se nel bel mezzo della notte i loro stessi proprietari sono i primi ad accendere la fastidiosa miccia e farli saltare con la grande voglia di mordere le terga del molestatore... pazienza poverini, cosa volete farci se i vostri amici a due gambe dimostreranno di essere i vostri peggiori nemici, strafottenti, arroganti e soprattutto ignoranti al punto di stravolgere i loro stessi sentimenti amorevoli in nome di un qualcosa che andrà in fumo dopo aver procurato disagio e forse  anche qualche ferito.

Speriamo che anche quest’appello non cada nel vuoto, che serva a ridurre il numero di feriti con amputazione di dita e di altre ferite ben più gravi, signori sparatori, accogliete l’invito dando il buon esempio ai vostri figli, esempio di rispetto verso la civile convivenza con gli amici a quattro zampe, non inculcando nei piccoli questa cattivissima abitudine ai botti di fine anno che rappresenta solo una bruttissima e inutile abitudine per salutare il nuovo anno che senz’altro preferisce essere salutato con un buon cenone e un salutare brindisi familiare.
 

giovedì 14 novembre 2019

Venezia allagata: che fine ha fatto “Il Mose” l’opera che doveva bloccare la marea.

La colossale opera del Mose che avrebbe dovuto salvare Venezia è stata solo una miliardaria truffa allo Stato e agli italiani. 

La diga meccanica che tramite enormi paratie avrebbe dovuto proteggere la città e la laguna veneta limitando o eliminando del tutto il flusso dell’acqua proveniente dall’Adriatico che raggiunge la Laguna veneta con la complicità del vento di scirocco che in determinate condizioni atmosferiche spinge il mare verso la città di Venezia determinando appunto il fenomeno dell’acqua alta, un problema secolare che il Mose avrebbe dovuto ridurre o eliminare del tutto grazie a delle enormi paratie metalliche che alzandosi avrebbero dovuto ostruire o limitare il passaggio delle acque adriatiche rendendo vivibile e godibile l’ex Repubblica Marinara.

L‘Opera incompuita, sebbene sia costata circa sei miliardi di euro, non ha dato nessun beneficio alla Laguna se non ai manovratori della finanza sotto forma di tangenti e mazzette milionarie elargite e intascate dai tanti politici e faccendieri che all’epoca hanno gestito il grande progetto, molti ricorderanno che furono inquisiti una trentina di persone considerate dei satelliti che giravano intorno all‘ex govenatore della Regione Veneto Giancarlo Galan e a chi gestiva nel suo nome i flussi finanziari.

Le vicende del Mose e di Expo hanno messo in evidenza le grandi capacità dei politici nel progettare e impastire truffe megagalattiche ai danni dello Stato e dei cittadini, capacità che se fossero messe a disposizione del bene pubblico e non di quello personale, farebbero veramente fiorire lo Stato con la riduzione del debito pubblico oltre a far rientrare i capitali sottratti e portati nei paradisi fiscali su loro stesso ordine impartito ai loro amici e faccendieri sparsi nei tanti paesi del mondo.

L’Acqua alta di Venezia non è un problema nuovo ma arcaico, ma questo evento ha dato modo ai nostri politici di sfruttare la calamità per preparare una nuova truffa miliardaria ai danni del popolo investendo un altro paio di miliardi di euro per il ripristino delle opere semicostruite e già ammalorate e per il completamento di tutto l’apparato che sta dimostrando di essere una vera miniera di diamanti dalla quale attingere denaro non appena i nostri politici ne avranno bisogno per le spesucce delle loro mogli, incuranti del fatto che molti terremotati dormono ancora nei container e che il popolo è allo stremo senza lavoro, senza soldi e in tanti casi senza nemmeno il cibo da mangiare, ma va bene così, l’importante è che loro possono continuare a lucrare a spese del popolo.

sabato 15 giugno 2019

Qualiano, la faccia tosta della politica: Imu e Tari ridotte per compensare un grande disagio.


Ci vuole un grande coraggio a sventolare la riduzione dell’Imu e l’abolizione della Tari dopo aver accettato e tollerato i perenni disagi popolari costituiti dal palco verde di via De Gasperi.


Assieme alla pubblicazione di questo manifesto, sarebbe stato logico anche elargire una esauriente spiegazione allo scopo di far capire alla cittadinanza i motivi che indussero la passata Amministrazione a scegliere la soluzione del tampone provvisorio, e non il ripristino definitivo dello stato dei luoghi che in termini finanziari sarebbe costato ugualmente o forse, leggermente in più risolvendo radicalmente il problema Voragine di Via De Gasperi.

La voragine e il palco verde costituito dal tappo della sua copertura, usata come cavallo di battaglia politica da parte della maggioranza che si mostrava come salvatrice della Patria e dell’opposizione che la usava come ariete per scardinare le difese dei banchi alti del parlamentino qualianese, finì per penalizzare sia i cittadini che si sono ritrovati con una viabilità zoppicante e gli stessi politici che nella vana speranza di cavalcare l’onda finirono irrimediabilmente in acqua senza salvagente.

Tutto ciò indusse i cittadini qualianesi a reagire con la sola arma a disposizione, Il Voto, con esso il popolo residente nella parte umiliata della città e oltre, dimostrò tutto il suo dissenso verso quanto ideato, progettato e messo in atto a suo discapito mandando a casa chi l’aveva costretto a subire uno smacco di così grande importanza, costringendolo a finire confinato, azzoppato e privato dei secolari diritti costituiti dall’antica rete viaria cittadina.

Considerando che nella zona in questione le attività commerciali sono molto limitate e che l’ottanta per cento della famiglie risiedono nella loro prima casa, i piccoli benefici finanziari si riscontrerebbero solo dal mancato pagamento della Tari che certamente non riuscirebbero mai a  bilanciare i sacrifici ai quali sono stati sottoposti loro malgrado per le scelte scelleratamente adottate forse per aver accettato cattivi consigli nel miraggio di un progetto megalomenamente azzardato senza aver bene valutato costi e benefici delle operazioni.

I cittadini oggi rivolgono all’attuale Amministrazione una petizione: quella di rimuovere nell’arco di tempo del suo primo mandato l’abominevole scempio costituito dal palco verde di via De Gasperi che non potrebbe nemmeno servire per i prossimi comizi elettorali in quanto non adatto allo scopo, ma solamente come simbolo dello spreco e della parte cattiva della politica fatta di inefficienza e poca preparazione alla vera soluzione delle problematiche che si presentano in corso d’opera.

Anche volendo essere buonisti, a dirla breve solo il fungo, (Serbatoio) e l’impianto idrico mai entrato in funzione possono competere con il palco verde di via De Gasperi come simbolo dello spreco e dell’inefficienza politica.

martedì 19 febbraio 2019

Qualiano, Piazza Kennedy, ripavimentazione completata: ma la segnaletica dovè?

Piazza J. F. Kennedy.
I nuovi lavori di Piazza J.F.Kennedy sono stati completati da qualche mese, purtroppo manca la segnaletica sia orizzontale, sia verticale per renderla pienamente fruibile.

Forse l’Amministrazione giudica tanto evoluti gli automobilisti da poter fare a meno di apporre la dovuta e necessaria segnaletica che dovrebbe obbbligare gli stessi al rispetto delle regole delle norme di comportamento, allo stato attuale Piazza Kennedy è terra di nessuno, dove a vincere è sempre il più prepotente e non chi ne ha diritto, anche perché i marecialli addetti al controllo con la mancanza della segnaletica non hanno i mezzi per contestare le tante  infrazioni alla circolazione sregolata e fuori controllo che sono puntualmente commesse dall’utenza automobilistica.

In base alle voci di marciapiede forse, erroneamente sta prendendo corpo l’idea che la dirigenza metropolitana non abbia le idee chiare in merito alla tipologia di segnaletica da apporre lungo il perimetro della piazza, forse, anche perché il posizionamento della segnaletica si scontrerebbe facilmente con l’abolizione di alcuni posti adibiti attualmente alla sosta a pagamento, detti stalli blu sarebbero intoccabili dato che la società gestrice degli stalli a pagamento vanterebbe ancora dei calpestati diritti e dei mancati utili.

I cittadini sarebbero pronti ad accusare i marescialli addetti al controllo della circolazione di nullafacenza, ma in base a quale regola infranta potrebbero essi contestare le trasgressioni se mancano del tutto le direttive di comportamento? La piazza J.F. Kennedy al momento risulta essere un’opera non a norma sebbene i lavori siano stati eseguiti con denaro pubblico, è stato fatto trenta, è giusto arrivare a trent’uno e renderla fruibile e soprattutto a norma se si conoscono le regole, tanto in un modo o nell’altro saranno sempre i cittadini a pagare.

sabato 29 dicembre 2018

Qualiano, brillante operazione della Polizia Municipale cittadina al campo rom.

Classico campo Rom.
La massiccia operazione della Polizia Municipale ancora una volta porta alla ribalta la situazione di degrado sociale del popolo Rom contro la quale bisognerebbe intervenire.

L’operazione di contrasto all’illegalità portata a termine dalla Polizia Municipale di Qualiano, eseguita nei giorni scorsi e diretta dal comandante Angelo D'Onofrio, ha evitato che fosse compiuto l’ennesimo rogo tossico che appesta la nostra città messo in atto allo scopo di cancellare le tracce dei furti delle numerose auto rubate da alcuni Rom, purtroppo, per una serie di circostanze nostri vicini di casa, e con i quali siamo costretti a convivere nel bene e nel male.

Doverosamente e responsabilmente l’Amministrazione di concerto con la P. M., non potendo fare altro, ha fatto immediatamente rimuovere le carcasse delle auto rubate completando con l’azione in essere, anche la pulizia dell’area, è facilmente ipotizzabile che la ricerca dei responsabili non porterà alla conclusione sperata in un contesto che sfrutta l’illegalità sotto ogni forma possibile e immaginabile, dallo sfruttamento dei minori educati alla delinquenza e all’accattonaggio.

Già in passato, per questi fenomeni delinquenziali è stato chiesto l’intervento energico da parte della Procura della Repubblica con l’eventuale emanazione di norme e leggi che avessero obbligato il popolo Rom all’integrazione costringendolo a entrare nella legalità, ad accettare l’istruzione scolastica come fonte di rispetto sociale e della propria persona, la battaglia, era, ed è molto dura, convincere i Rom a cambiare abitudini e stile di vita in un momento difficile quasi per tutti, è quasi impossibile.

Questo popolo negli anni ha abbandonato l’arte della forgia e del martello che per secoli hanno rappresentato la loro fonte di vita semi onesta, con questi pochi attrezzi e il loro estro, riuscivano a costruire alcuni attrezzi per la casa e la campagna ancora oggi reperibili a distanza di quarant’anni per dedicarsi all’accattonaggio e alle ruberie in tutti i campi, attività molto più redditizie estromettendosi dalla vita sociale e alimentando il divario culturale tra le due etnie.

giovedì 25 ottobre 2018

Qualiano, la nuova Amministrazione parte con le opere di completamento.

Lavori di pavimentazione della Piazza G. D'Annunzio.
Sta assumendo sempre più le connotazioni del fare, dopo un periodo di rodaggio la macchina comunale si è messa in moto per non fermarsi più.

È vero che si tratta di lavori iniziati e per ovvi motivi, abbandonati dalla passata Amministrazione, ma è pur vero che si sta cercando di dare soddisfazione al popolo qualianese che fin dalle passate elezioni comunali ha sperato che fossero completati questi lavori anche se, forse, per Piazza G. D’Annunzio i cittadini si aspettavano qualcosa di diverso almeno nella funzionalità, se il progetto dell’abbattimento del vecchio fabbricato serviva a dare luce alla piazza, proprio quella non è mai mancata.

Visto come stanno proseguendo i lavori di completamento della pavimentazione è presumibile che si tende a sbaraccare le opere di recinzione e consegnare i lavori con l’avvento della Commemorazione dei defunti e la successiva festa delle Forze Armate, stando all’esterno della recinzione di cantiere si ha l’impressione che l’unica cosa che si sia guadagnato con l'intera operazione sono i posti a sedere dei cittadini che d’Estate potranno tornare a sedere “Sott a’ treglia”.

martedì 23 ottobre 2018

Qualiano, verde pubblico in attesa che gli addetti al servizio trovino il tempo.

L’Aiuola di via F. Rosselli è posta proprio all’ingresso di una strada molto battuta, com’è che gli addetti non vedono che si trova in uno stato pietoso?

Ringraziando il buon Dio che tutto vede e a tutto provvede, e grazie alla pioggia scesa negli ultimi mesi per opera dell’Onnipotente, le piantine stanno rinverdendo, ma insieme a loro anche le erbacce hanno ritrovato vigore diventando molto rigogliose al punto di avere bisogno di qualche persona di buon cuore che le tagli, persone che dovrebbero remare insieme all’Amministrazione cittadina per tenere alto il decoro cittadino e non remare contro facendo finta di non vedere.

Coscienti che il Comune, forse, sta vivendo un momento di ristrettezza economica e che il sindaco da buon padre di famiglia cerca di non creare avvilimento tra i suoi figli, indipendentemente dal proprio credo politico sarebbe giusto per tutti quelli che sono preposti a remare per aiutare l’attuale Amministrazione, dare il meglio di se stessi, al fine di mostrare la necessaria coerenza che dovrebbe contraddistinguere ogni elemento che vive nell’organico comunale.

Estirpare le erbacce da un’aiuola di 20 mq. circa con la sostituzione delle piantine andate a male proprio per l’incuria del passato, non dovrebbe costituire un lavoraccio, come pure tenere in ordine le altre zone verdi cittadine, basterebbe organizzarsi senza aspettare ordini supremi per fare il proprio dovere ed espletare il compito per il quale si viene pagati, è penalizzante per chiunque essere richiamati per il mancato dovere, ciò costituisce una lesione alla propria dignità umana come prestatore d’opera.

Chi ha concesso la costruzione di quell'aiuola, anche avendo titolo di proprietà sul suolo impegnato, non l'ha fatto certamente per creare un pascolo per la pecorella, ma certamente l'ha concesso in un'ottica di arricchimento del verde cittadino sperando nella cura costante per essa trovandosi all'ingresso della città e nei pressi della casa comunale, un ex fiore all'occhiello diventato ingiallito e appassito che solo la cura, oppure la rimozione e il ripristino dello stato dei luoghi, possono fare giustizia.

sabato 29 settembre 2018

Napoli, la polizia municipale dotata di telecamere: controlli rapidi e sanzioni dirette.


La municipale dichiara guerra alla sosta selvaggia e alle auto sprovviste di assicurazione, grazie alla nuova tecnologia non si fanno più sconti ai trasgressori.

La polizia municipale di Napoli è stata dotata di apparecchiature altamente tecnologiche collegate alle sale di registrazione dati delle auto immatricolate e circolanti, rilevazione elettronica delle infrazioni al codice della strada a partire dalla sosta illegale, l’assicurazione obbligatoria, la revisione, e tutto quello che l’Aci e il codice della strada prevede per le auto attualmente in circolazione sul suolo campano, come si legge sulle pagine del Mattino di Napoli.

Il Car System, cosi s’identifica il nuovo sistema di rilevamento, analizza istantaneamente le targhe dei veicoli, ne verifica la copertura assicurativa e la regolare esecuzione della revisione periodica, mentre il Targa System legge le targhe dei veicoli in sosta irregolare, provvedendo in automatico all’accertamento e alla trasmissione del verbale per la successiva notifica.

Comunque il sistema di accertamento dovrà ancora battersi contro i classici furbi che conoscono sistemi e modi per nascondersi dietro l’illegalità, non sarà facile con le leggi attuali costringerli al pagamento delle sanzioni, sarebbe possibile solo creando una lista nera di fuorilegge i cui nomi dovrebbero comparire ad ogni acquisto di attrezzature e anche quando si stipula un contratto di fitto o contrattando le casa per le ferie estive, perché è sistematicamente accertato che certe persone possono rientrare nella legalità solo se costretti.

lunedì 27 agosto 2018

Napoli, domenica mattina, ennesima bravata dei bulli vigliacchi e ignoranti in treno.

Il macchinista della Ferrovia Cumana tratta Montesanto Torregaveta, costretto a fermare il treno per le minacce e i soprusi di un gruppo di bulli vigliacchi e ipocriti.

È quanto si legge sul Mattino di Napoli di Domenica pomeriggio, un gruppo di bulletti da quattro soldi sprovvisti di ticket di viaggio hanno dato fastidio agli altri viaggiatori e al personale viaggiante, nonostante gli inviti del macchinista a rientrare nei dogmi dell’educazione, suo malgrado esperto delle bravate di questi gruppi, era egli stesso vittima d’insulti verbali assieme agli altri viaggiatori ostaggio della vigliaccheria di queste orde che fanno i gradassi solo quando sono riuniti in branco mostrando tutta la loro pochezza educativa.

Al capotreno non è restato altro che fermare il treno alla fermata del Corso Vittorio Emanuele e chiamare la Polizia, gli agenti sono arrivati in brevissimo tempo, infatti, alla loro vista la vigliacca spavalderia usata come fa un branco di maleducati ignoranti, si è placata prevedendo e temendo il peggio, questi cretini, andrebbero fermati e costretti a frequentare per un minimo di sei mesi, un centro di educazione al civile comportamento assieme all’addebito dei danni provocati.

Solo dopo 15 minuti il treno ha potuto ripartire con le fibrillazioni del personale dell’Eav che ogni giorno deve fare i conti con questi soprusi insicura anche di sapere se alla fine dell’orario tornerà a casa nelle normali condizioni di stabilità mentale.

sabato 18 agosto 2018

Nel salernitano, la polizia arresta un uomo anziano che coltivava marijuana.

La forte domanda del consumo delle droghe leggere induce anche gli anziani alla sua coltivazione: a Roccadaspide, nel battipagliese, un 63enne è stato arrestato dalla polizia.

Gli agenti di Polizia del Commissariato di pubblica sicurezza di Battipaglia hanno arrestato un anziano coltivatore che aveva trovato un modo molto più redditizio di sbarcare il lunario abbandonando i sani principi che finora l’avevano portato a condannare il sistema che favoriva appunto la coltivazione di queste piantine che producono la dipendenza dalle droghe anche se non mortali, cinque piante di marijuana in vasi di grosse dimensioni e altre dieci piante sempre di marijuana sono state rinvenute in un terreno adiacente all'abitazione dell'anziano.

La Polizia durante la perquisizione nella sua casa ha trovato e sequestrato cinque piante di marijuana in vasi di grosse dimensioni e altre dieci piante sempre di marijuana sono state rinvenute in un terreno adiacente all'abitazione del 63enne oltre a 125 grammi della proibita pianta, come si legge sul Mattino di Napoli, il miraggio del facile commercio e del buon guadagno hanno corrotto e minato l'integerrima onestà che finora aveva ostentato.

sabato 14 luglio 2018

Qualiano, motivata richiesta di riqualificazione della vita giornaliera nel comune.

Velocità e rumori assordanti a tutte le ore nelle strade comunali prodotte da auto e soprattutto motorinisti indisciplinati e irrispettosi delle regole e del buon vivere civile.

Le speranze di una completa metamorfosi di civilizzazione del sistema di vita cittadina, sono largamente riposte nella nuova Amministrazione, anche sapendo che miracoli il nostro buon San Raffaele non potrà farne molti, la speranza è sempre l’ultima a morire, il nuovo parlamentino qualianese si prospetta già composto da giovani che tecnologicamente la sanno lunga in merito, il fenomeno da debellare è molto noto, alta velocità nelle strade che minano la sicurezza dei cittadini,  e rumoracci assordanti a qualsiasi ora senza rispetto degli orari protetti.

Visto che la scarsa lunghezza della traverse nei centri abitati non permette l’istallazione di rilevatori della velocità, ne tantomeno di autovelox che sarebbe parzialmente possibile solo sui due corsi principali data la loro estensioni, e visto che le poche unità operative della P. Municipale e il loro legame amichevole con il popolo non permette il pieno controllo dei trasgressori, sarebbe opportuno studiare e cercare un controllo gestionale della velocità con sistema satellitare al quale nessuno potrebbe sfuggire, oggi cosa possibilissima, è solo questione di valutazione e dei  costi.

È sostanzialmente provato che i contrari e avversi al rispetto delle leggi possono ravvedersi solo con l’ammanco dei soldi nel portafoglio, nemmeno le pene detentive sono prese più in considerazione dal momento che i trasgressori hanno capito che allo Stato non conviene incarcerarli perché li deve mantenere, a permettere la trasgressione  nella nostra città, in gran parte è la mancanza di controlli, perché nella maggioranza,  i pochi vigili disponibili in buona parte si autogestiscono nel modo più congeniale possibile alle loro esigenze e non alla necessaria gestione del territorio.

Quindi, anche questo rientrerebbe nel programma della buona Amministrazione del territorio e nella dimostrazione della diversità amministrativa delle differenti correnti di pensiero politico della città,  la cittadinanza spera molto in un nuovo modello di vita collettivo fatto di correttivi applicati nelle varie fasi della gestione del territorio certamente non nell’immediato, ma durante il normale esercizio della gestione amministrativa del territorio comunale.

sabato 9 giugno 2018

Qualiano, continua imperterrita la teoria dei Zozzurbi: conferire tutto il venerdì già nel primo pomeriggio.

Uno dei punti di raccolta alle ore 16:30, foto VinCa.
Lo spettacolo dei bustoni neri del venerdì continua a infangare e offendere il lavoro dei tanti cittadini che rispettano il calendario della R. D. tutti i giorni.

Contro i zozzurbi, (Zozzi che fanno i furbi), fu tentato di smascherarli mediante controlli notturni con l’apertura dei bustoni per individuarne la paternità, a questi pirati della società furono elevate sanzioni abbastanza salate di 600 euro ciascuna, le quali, in tantissimi casi non furono onorate perché nullatenenti, perché amici dell’amico e per altri motivi ignoti ai virtuosi che non sono tenuti e nemmeno vogliono sapere i loro nomi, a loro interessa solo la correttezza e il decoro.

Il cattivo sistema di conferimento nel frattempo è diventato radicale, infatti, vista la riduzione o la totale eliminazione dei controlli non più effettuati dai vertici comunali e della Multiservizi oltre alla sparizione della squadra di giovani volontari ingaggiati per fronteggiare l’abusivismo del conferimento, i zozzi si sono inorgogliti e forti della loro zozzeria continuano a fare a braccio di ferro con le istituzioni che nel frattempo hanno abbassato la guardia concedendo la vittoria contumace ai loschi e neri padroni della monnezza.

Continuare le battaglia con questi emeriti signorotti della monnezza toccherà alla prossima Amministrazione politica che le urne sanciranno a breve, se continuerà la stessa Amministrazione le speranze di vedere la città più disciplinata- visti i risultati- saranno limitate, nel caso si cambi amministrazione, si confida anche nell’ingresso speranzoso dei 5 stelle che hanno nel loro programma appunto il cambiamento sostanziale del sistema smaltimento rifiuti urbani.

Comunque sia, è necessario fare fronte comune contro queste persone che ostentano anche un falso perbenismo assieme a una grande determinazione nell’illecito in quanto durante la settimana ritengono faticoso scendere le scale e depositare i sacchetti rispettando le regole e il calendario di conferimento mentre preferiscono conservare tutto per poi smaltirlo il venerdì anche a costo di sopportare il cattivo odore dei rifiuti accantonati settimanalmente sovraccaricando la Multiservizi e gli addetti ai lavori, senza considerare l’oltraggio alla città con la presenza dei bustoni neri..

domenica 3 giugno 2018

Il compenso per gli eredi dell’esproprio già demolito di Piazza D’Annunzio ancora in alto mare.

Nonostante le assicurazioni dell’Amministrazione di Piazza del popolo gli eredi ancora non avrebbero percepito il dovuto, ennesima presa in giro.

Questa mattina, alcuni eredi firmatari dell’accordo di esproprio, hanno affermato, e confermato, che la liquidazione del dovuto agli eredi del menzionato esproprio del palazzo simbolo del centro storico cittadino di Piazza G. D’Annunzio, non sarebbe mai stato onorato, contrariamente a quanto attestato dai vertici del governo cittadino, infatti, gli eredi non si starebbero battendo solo per il soddisfo finanziario ma anche perché costretti a sostenere il contrario di quanto attestato dalla direzione comunale.

Gli stessi avrebbero affermato che anche la linea seguita dal loro legale era indirizzata al raggiungimento della liquidazione delle somme spettanti e loro destinate in qualità di eredi diretti e successori nei diritti di proprietà, quindi, che sia nelle prerogative dell’Amministrazione predisporre la liquidazione delle spettanze nel rispetto del programma finanziario del Comune anche avendone acquisita la proprietà, è un dato di fatto, ma che la stessa asserirebbe di aver adempiuto al saldo del debito contrariamente alla realtà, costituirebbe un’offesa alla dignità degli eredi oltre a una presa in giro popolare.

Questa vicenda, se rispondesse a verità, attesterebbe senza ombra di dubbio l’intenzione dell’Amministrazione di agire prettamente da “Vero Padrone della masseria qualianese” mostrare il pugno di ferro anche quando basterebbe usare il guanto di velluto sfruttando lo stesso appoggio legale previsto dalla normativa di esproprio per pubblica utilità, non sarebbe possibile subire dopo il danno anche la beffa di un regolamento finanziario dovuto e mai avvenuto.

Potrebbe anche avvicinarsi alla realtà dei fatti l’ipotesi lanciata da alcuni cittadini secondo i quali, le somme primordialmente destinate alla liquidazione degli eredi potrebbero essere state dirottate all’esecuzione dei lavori ora in fase esecutiva, detti lavori, dovrebbero essere propedeutici a una maggiore vivibilità dell’esistente Piazza G. D’Annunzio, anche non volendo essere del tutto scettici in merito, la giusta valutazione arriverà solo dopo la consegna dei lavori alla città, solo allora si potrà valutare se il gioco è valsa la candela.

mercoledì 23 maggio 2018

Qualiano, l’esproprio mai pagato nella nuova piazza D’Annunzio

Le somme stabilite nel giugno scorso non sono ancora arrivate agli ex proprietari.

Questi, i titoli pubblicati dal Network “ Il Meridiano” potrebbero sembrare accuse di cattiva gestione della cosa pubblica proprio in
vista delle imminenti elezioni comunali, accuse lanciate da chi ha interesse a detronizzare e discreditare chi ancora ora risulta essere “Il Padrone della masseria qualianese” il quale, anche se agisce da tale, almeno in questa fase non dovrebbe essere accusato di abuso, basti pensare all’esproprio dei campi di Tennis liquidati dopo diverse amministrazioni.

Lo stabile di Piazza D’Annunzio a Qualiano, espropriato e poi abbattuto per l’ampliamento della storica piazza su cui le ditte incaricate stanno eseguendo i lavori progettati per l’ampliamento e per dare un vantaggio estetico e di vivibilità alla collettività, al momento gestito completamente sulla pelle degli ex proprietari i quali, fino a questo momento non avrebbero percepito ancora nulla di quanto concordato nell’atto di esproprio sebbene fosse stato loro assicurato il soddisfo a breve, come edito da “Il Meridiano”

Alla luce dei fatti, i nemici di De Luca avrebbero potuto anche risparmiarselo questo dispendio di energie poiché in base alle opinioni e al malcontento che si raccoglie nelle strade e nelle piazze, l’Amministrazione uscente avrebbe fatto un’auto gol nelle scorse settimane annunciando l’apertura contemporanea di ben cinque cantieri di opere propedeutiche alla vivibilità di alcune strade e rioni cittadini, cosa che avrebbe dato a tanti l’impressione di essere presi veramente in giro e usati solo per il voto.

Nel corso delle varie amministrazioni che si sono succedute alla guida della carretta qualianese, è sempre stato uso comune trasferire gli oneri ai posteri nel nome di “Chi se ne frega, se lo vede chi viene appresso”, ma in questo caso apparente l’impossibilità ad affrontare gli oneri di quanto ufficialmente inaugurato, tutte opere che sarebbero dovute partire cinque anni fa e che sono arrivate all’appuntamento puntualmente un mese prima delle elezioni, costituirebbe un ritorno al passato, altro che il nuovo che avanza.

giovedì 17 maggio 2018

Napoli, quattro belle ragazze trasgrediscono le regole per un poco di visibilità.

Le regine per un attimo, foto: Il Mattino di Napoli.
Fregandosene dei cordoni protettivi, dei divieti in bella mostra, ed eludendo la vigilanza, si sono sedute sul trono dei Borboni a palazzo Reale e si sono fatte fotografare per avere celebrità.

Cosa non si farebbe per avere un poco di visibilità, un attimo di notorietà anche venendo meno alle più elementari regole del rispetto per la storia delle opere d'arte, nella speranza di essere notate da uno stilista, da un regista, da un fotografo, da un pubblicista, nella speranza di entrare a far parte del mondo degli artisti confidando solo sulla bella presenza fisica che alcune giovani donne possono vantare, poco importa se si sia predisposte al canto, alla recitazione o a qualche altra forma artistica, l’importante è farsi notare dal produttore o dal regista.

Sarà stato questo l’obiettivo che ha spinto le quattro giovani donne ad andare a Palazzo Reale in piazza del Plebiscito e sedersi sul trono borbonico da poco rimesso al suo posto dopo la necessaria restaurazione avvenuta nell’aprile del 2017, le quattro belle ragazze convintamente e premeditatamente hanno organizzato il reportage fotografico facendosi appositamente notare magari scusandosi per il gesto involontariamente e ingenuamente commesso, beato chi le crede.

Se l’intendo delle quattro ragazze era quello di mettersi in mostra l’obiettivo l’hanno raggiunto ampiamente, infatti il gesto che hanno commesso essendo punibile anche penalmente ha fatto molto scalpore anche tra i politici che non hanno esitato a lanciare strali favorendo maggiormente proprio il raggiungimento dell’obiettivo delle aspiranti dive del cinema o del piccolo schermo, infatti, la loro foto ha fatto il giro dei network e delle maggiori testate giornalistiche, almeno hanno avuto il buon gusto di offrire solo i loro volti in un momento che per avere visibilità le ragazze mostrano ben altro.