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giovedì 6 giugno 2019

Don Michele Mottola sospeso dalle funzioni sacerdotali: è accusato di pedofilia.

UN UOMO E’ INNOCENTE FINO A PROVA CONTRARIA. Una regola che dovrebbe sempre prevalere nelle vicende legali, specie in questo caso.

In base alle ultime notizie riportate sulle pagine del Mattino di Napoli, sembra che il prelato qualianese sia già stato giudicato e condannato, l’opinione pubblica già s’è scagliata contro il Sacerdote giudicandolo colpevole anche senza prove ma solamente basandosi sulla testimonianza di una ragazzina che avrebbe accusato Don Mottola di aver tentato nei suoi confronti atti di violenza sessuale tali da indurre il Vescovo ad avviare una sospensiva clericale nei suoi confronti oltre ad informare il Vaticano delle infamanti accuse.

L’Interdizione dall’esercizio imposta dal Vescovo Spinillo è stato un atto dovuto in attesa di chiarimenti, come pure l’avvio d’indagini da parte della Procura di Napoli Nord, nel frattempo il Sacerdote è stato messo in quarantena in un luogo segreto in attesa delle opportune verifiche scattate in seguito alla denuncia della ragazzina che avrebbe dichiarato che gli atti osceni si sarebbero verificati lo scorso 24 maggio invogliando i genitori a chiedere spiegazioni direttamente dal Vescovo di Aversa.

Sebbene nei giorni seguenti la denuncia, come pubblicato dal Mattino, Don Mottola fu sentito dal Vescovo diocesano per i primi accertamenti inducendolo a trasmettere l’esito direttamente al Vaticano, forse, la decisione vescovile è arrivata in un momento in cui il fenomeno della pedofilia sta assumendo proporzioni di rilievo nel mondo clericale generando sbandamento di fede anche tra i più convinti seguaci della religione Cristiana che hanno appreso tramite un comunicato diramato dalla stessa diocesi l’identità del Sacerdote.

L’intera vicenda porta a comprendere come tutti siamo esposti alle vicissitudini quotidiane che possono distruggere anni di vita operosa, onesta e limpida, basta una semplice denuncia per annientare quanto costruito con anni di duro lavoro appiccicando sulle spalle curve un’etichetta che, pure risultando innocente, richiede anni per scolorire lasciando dubbi e incertezze nella società fino ad allora bendisposta e amica, e che per invidia, per cattiveria o semplice antipatia ha deciso di annientarti con esito positivo, perché quell’accusa infamante, vera o falsa, non si riuscirà a cancellarla del tutto.

lunedì 22 aprile 2019

Qualiano, la parrocchia cara ai qualianesi chiusa ai fedeli nel giorno di pasquetta.

La Chiesa Santo Stefano alle ore 12:00 del lunedì d'Albis.
Per più di mezzo secolo, a torto o ragione, il lunedi dell’Angelo i battenti hanno ricevuto dal Parroco la Santa benedizione alla partenza e al ritorno dal Santuario, adesso non più.

I tempi cambiano, cambiano anche le esigenze dei sacerdoti che al mattino devono riposare e per questo chiedono ai devoti della Madonna dell’Arco di andare in Chiesa la sera precedente per ricevere la benedizione anziché il lunedì dell'Angelo dedicato alla tanto venerata Vergine, molti cittadini si sono sentiti indignati nel vedere le porte della Chiesa chiuse a mezzogiorno, preclusa al culto dei tanti fedeli che specialmente in questo giorno hanno sempre atteso in Chiesa e in piazza, il ritorno dei battenti dal Santuario per ringraziare assieme a loro la Santa Vergine dell’Arco, ma come già detto…i tempi cambiano.

Nonostante le direttive della Santa Sede, impartite continuamente allo scopo di avvicinare il popolo verso la catechesi e l’amore per le liturgie, l’ostinato modo di imporre regole e orari di comodo per frequentare il luogo del culto cristiano, invece di avvicinare, allontana sempre di più i fedeli dalla frequenza dell’amata parrocchia, abituati comer’erano a trovare la grande disponibilità del Ministro del culto qualianese nei momenti necessari a ritrovare se stessi.

La modernizzazione della Parrocchia Santo Stefano ha riguardato anche la mancata istaurazione del Santo Sepolcro del giovedi Santo, infatti, la comunità religiosa quest’anno ha dovuto fare a meno di immedesimarsi nelle funzioni religiose tramandate nei secoli, ma forse si sbaglia a colpevolizzare il Ministro della Chiesa per le tante omissioni, essendo lo stesso rimasto solo anche a celebrare la Santa Messa non ha più le possibilità fisiche di tenere l’andamento di un’intera comunità che fedele agli insegnamenti ricevuti, nel frattempo sta indirizzando la sua disponibilità verso altre parrocchie più ospitali.

Ma forse, non trovano accoglimento i tanti richiami e anatemi scagliati dal pulpito per cercare di raddrizzare una comunità sbandata, ipocrita e ignorante, richiamandola all’ordine, la chiesa si deve rispettare, in essa non si starnuta, e non si tossisce, se un fedele non si sente deve stare a casa e non dare fastidio al ministro di Dio nell’esercizio delle sue funzioni che è rimasto da solo a battersi nel nome di Gesù, gli stessi ministranti e assistenti alle funzoni religiose hanno abbandonato il loro ministero, altra massa di ignoranti.

Visto che il popolo è così arretrato e si rifiuta di accettare una dottrina progressista come quella che si sta invano tentando d’imporre, e che sta producendo l’effetto contrario, sarebbe il caso di ritornare sui propri passi, dare una rispolverata al Vangelo soffermandosi sul capitolo dell’umiltà, oppure di cambiare addirittura indirizzo chiedendo di poter insegnare religione ai giovani in qualche istituto scolastico, forse, questi ultimi per timore di un brutto voto starebbero al gioco, mentre la Chiesa riaquisterebbe il perduto carisma religioso eculturale.

domenica 14 aprile 2019

Qualiano, un fiume in piena i fedeli che seguono gli insegnamenti di Don Francesco Martino.

Foto: Vin.Ca.
La comunità cristiana della Parrocchia Maria SS. Immacolata risponde sempre con devozione e interesse alle direttive del suo Parroco carismatico, sia nei riti, sia nelle ricorrenze liturgiche.

Anche questa mattina, in occasione della domenica delle Palme, un fiume di persone, di ogni ceto sociale, ha partecipato con profondo raccoglimento al rito della Benedizione delle palme eseguito dal Sacerdote Don Domenico Belardo nella piccola cappella allestita nelle palazzine nei pressi di via del Dogma, rametti di ulivo distribuiti, e da distribuire alle famiglie affinché i capifamiglia nel giorno della Santa Pasqua, con ulivo e acqua Santa, possano benedire a loro volta pietanze e commensali secondo gli insegnamenti della Chiesa e impartiti dal suo Pastore "Don Francesco Martino".

È stato commovente seguire con lo sguardo la folla di fedeli che brandendo i rami di ulivo benedetto come fosse un’arma da usare contro le cattiverie e i tradimenti che simboleggiano il martirio di Cristo, s’incamminava verso il luogo simbolo della cristianità nostrana, La Parrocchia Maria SS, Immacolata dove ha poi partecipato con doveroso e mesto raccoglimento alla celebrazione della Santa messa che consacrava definitivamente i rametti di ulivo simbolo della pace.

sabato 26 maggio 2018

Don Michele Barone, santo o ciarlatano, incassava soldi anche da irlandesi e inglesi per le grazie della Madonna

Il Tempio di Casapesenna e Don Michele Barone.
Anche dall’estero arrivavano soldi a Don Michele affinché lui dispensasse esorcismi e grazie in nome della Madonna, in poche parole, (Favori celesti a pagamento).

Era considerato,(Cosa che lui non ha mai smentito), un prescelto della Madonna nel nome della quale operava esorcismi e grazie divine lautamente retribuite come meglio descritto nell’articolo pubblicato dal Mattino di Napoli a firma di Mary Liguori, molto noto anche oltremanica per merito della sua collaboratrice irlandese che aveva largamente diffuso il suo potere di esorcista e guaritore nel suo Paese di origine, richieste di aiuti celesti assieme ai compensi in denaro arrivavano anche telematicamente.

Don Barone diceva che le somme incassate, le avrebbe devolute alla Casetta di Nazaret, cosa che se fosse provata trarrebbe in causa anche la direzione amministrativa ecclesiastica del Tempio di Casapesenna e la Curia vescovile aversana per aver accettato somme considerevoli e a nero senza chiedere conto delle reali azioni svolte in nome della Chiesa, degli esorcismi e delle presunte grazie dispensate sia nel Tempio del comune casertano, sia in altri luoghi.

Per molti suoi fedeli d’oltremanica, padre Michele Barone era un santo, una persona carismatica, caritatevole, capace di caricarsi sulle spalle le sofferenze di un gregge allo sbando e di sottoporre le istanze dei disperati alla Vergine, malati gravissimi, persone con problemi psichiatrici che aveva perso ogni speranza chiedeva la grazia al «don» di Casapesenna affidandosi anima e corpo e lui che accettava le richieste anche per iscritto.

Troppi soldi e poca trasparenza. Situazioni ambigue al punto che anche le monache che si aggirano in zona, a quanto pare, non sono tali, appartengono a un ordine monastico non riconosciuto, infatti, sono anni che aspettano che il loro ordine venga riconosciuto, intanto continuano a vestire l’abito sacro in attesa che la loro situazione sia chiarita e accettata dalla Diocesi aversana.

giovedì 3 maggio 2018

Esorcismi sesso e abusi, il Papa vuole vederci chiaro e invia gli ispettori ad Aversa.

L’Indagine si svolgerà molto velatamente visto la delicatezza del soggetto, Don Michele Barone dovrà rispondere e dare conto direttamente agli ispettori papali.

Vero o falso esorcista, spetterà agli ispettori del Vaticano accertare se il prelato esercitando il suo potere di avversario del demonio, come professato, abbia o no infranto e calpestato il diritto canonico e quelle che rappresentano le più basilari regole sacerdotali, cioè, umiltà, fede, e castità, dalle denunce ricevute che l’avrebbero inchiodato alle sue responsabilità pare proprio che queste virtù siano state ignorate dal Sacerdote ed è proprio quello che dovranno accertare gli ispettori.

Don Michele, come molti ricorderanno, fu sospeso dal Vescovo delle Diocesi aversana in seguito allo scandalo scoppiato dopo le denunce di alcune fedeli e specialmente dalla denuncia della tredicenne che avrebbe subito dal Sacerdote abusi fisici e psichici inflittigli in nome di esorcismi che avrebbero dovuto liberare la bambina dalla presenza satanica che si sarebbe impossessato della ragazzina indifesa, ora Don Michele si trova in carcere, deve rispondere anche di avere abusato sessualmente di due ventenni.

Il processo civile dovrebbe iniziare a giugno, dovrà difendersi dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, intanto, però, sono scattati gli accertamenti interni alla Chiesa affidati agli «ispettori vaticani», non è escluso che, in questa fase, vi sia una supervisione dalla competente Arcidiocesi di Napoli che è competente da un punto di vista territoriale, come pubblicato pure dal Mattino di Napoli.

Quelle in corso sono verifiche preliminari al processo canonico che sarà celebrato al cospetto del tribunale ecclesiastico. Tribunale che è presente anche ad Aversa, ma è presieduto - al momento - da un sacerdote che è stato anche alla guida del Tempio di Casapesenna, zona di massima influenza di Barone. Non è escluso che la competenza sia avocata a Napoli, o a Roma, per evitare influenze territoriali.

lunedì 2 aprile 2018

Qualiano, continua la tradizionale festa dei battenti tra fede e tradizioni.


Diverse sono state le  squadre bianco rosse che si sono alternate nelle rappresentazioni che da vari decenni osannano la tanto venerata Madonna dell’Arco qualianese.

Nel giorno di pasquetta la città intera si è bloccata al passaggio delle varie squadre dei soldati della Madonna (come li chiamavamo da piccoli), vestiti con le loro tradizionali uniformi bianco e le fasce rosse in vita, sono andati nel corso degli anni aumentando di numero fino a diventare una vera moltitudine capace d’invadere tutta la città. tra di essi spiccano sempre quelli che rappresentano la dinastia Biondi ben raffigurati con le loro effigi sulla storica bandiera portata dagli eredi Biondi figli e nipoti.


Sono più di cinque decenni che la stirpe della famiglia Biondi si alterna come portabandiera, tanto che quest’anno sull’antica bandiera che per anni è stato il vessillo di Zio Peppe sono state impresse le foto dei due Biondi che ora la stanno sbandierando tra i Santi, qui il testinome è stato raccolto dal piccolo Biagino che con la sua bandierina continua tenere alto il nome della dinastia BIONDI.

lunedì 26 febbraio 2018

Scandalo nella Chiesa, altra tegola sulla testa di Papa Francesco.

Toccherà ancora al Papa ristrutturatore della chiesa mettere una pezza ai grandi scandali che nell’ultimo secolo hanno afflitto la Santa Sede Vaticana.

Durante il suo papato, Francesco ha dovuto riformare il sistema finanziario del Vaticano mediante estromissioni e cambio dei vertici alla dirigenza finanziaria dello Ior, è stato costretto a denunciare vescovi e cardinali di appropriazioni indebite facendo intervenire anche la giustizia civile nella disputa ecclesiastica con la prigione e costringendo a restituire il maltolto a qualche alto prelato che si era impossessato di venti milioni di euro sottratti alla sua diocesi.

Ultimamente, il povero Francesco si trova sommerso da scandali sessuali di ogni tipo, ultimo tra tutti è il caso scoppiato nel Tempio di Casapesenna (CE) a causa di don Michele Barone, un prelato fino a dieci giorni fa tenuto in alta considerazione, ma che la denuncia di una ragazzina è bastata per alzare e dissipare il polverone dietro il quale finora si era nascosto il sacerdote esorcista che usava questa pratica per soggiogare la volontà di alcune sue fedeli, in questo caso anche di una bambina.

Il Conclave.
Quello della pedofila e degli atti sessuali commessi in seno alla Chiesa cattolica ha dimostrato di essere una regola consolidata che va avanti da secoli e che forse stava aspettando il ristrutturatore Francesco per tappare quest’altro buco, solo che questo, sembra essere un fenomeno di proporzioni immense, come la stessa Chiesa, un problema che con le attuali regole poste e imposte dalla Santa Sede sembra proprio non avere soluzioni a meno che non si voglia cambiare letteralmente le fondamenta del sacerdozio passando dal nubilato alla realtà del matrimonio.

Una metamorfosi che cambierebbe totalmente le regole della Chiesa e della religione cristiana, una forma di rinnovamento che forse solo Papa Francesco potrebbe attuare dato il suo forte carisma e il suo potenziale umano di grande Gesuita e di altrettanto grande riformista, considerando anche che i tempi sono maturi per l’addio al celibato clericale, il che metterebbe i suoi seguaci alle pari condizioni dei suoi fedeli, sposati, con figli, e con tutte le responsabilità civili e penali al riguardo.

sabato 24 febbraio 2018

Esorcismi e sevizie esercitate su una bambina, l'indagine partita dal suicidio di un adepto di una setta satanica.

La notizia ha generato risentimento e repulsione nei riguardi del prelato che da molti era considerato un buon sacerdote, ma adesso…

Ha lasciato sbigottita l’intera comunità dei fedeli, la notizia dell’arresto del sacerdote Michele Barone, del poliziotto Luigi Schettino e dei genitori di una ragazzina privata della libertà, accertati abusi, percosse e denutrimento, commessi falsamente nel nome di Dio, o forse è meglio dire: Di ciò che i personaggi implicati in questa triste vicenda spacciavano per volere di nostro Signore, la setta di don Barone si comporrebbe di decine di adepti e operava nel silenzio della Diocesi, nel tempio di Casapesenna e nella cappella della Madonna di Nazareth, come pubblicato sulle pagine del Mattino.

Nel corso degli anni, avrebbe praticato esorcismi e altri rituali di liberazione demoniaca dalla possessione di satana che la Chiesa riconosce, ma l’uso della sua pratica necessita dell’autorizzazione del responsabile della diocesi che la concederebbe dopo aver analizzato e valutato tutti i presupposti che richiedono l’intervento dell’esorcista messo in pratica nello stretto ambito ecclesiastico rendendo conto degli sviluppi ottenuti ai superiori che in questo caso pare sia stato baypassato.

La pratica dell’esorcismo nei tempi passati pare abbia portato nei mesi scorsi, al suicidio di un giovane di Maddaloni, il quel caso fu ipotizzata l’istigazione al suicidio avvenuta con l’apporto de poliziotto Schettino, grande sostenitore del sacerdote incriminato e arrestato, questa volta la giustizia ha potuto operare grazie alla denuncia della sorella di una delle vittime che ha dato vita alle indagini che hanno fatto luce sull’atroce vicenda.

sabato 8 aprile 2017

Qualiano, rappresentazione della Via Crucis, da non perdere assolutamente domenica delle Palme ore 20,00.

Sarebbe veramente un peccato non gratificare come dovuto, le centinaia di persone delle varie branche necessarie che permetteranno l’allestimento e la buona riuscita della rappresentazione.

La via Crucis vivente è ormai giunta alla sua terza edizione, l’originalità delle scenografie, dei costumi, e dei dialoghi, oltre all’interpretazione dei vari soggetti che, pur non essendo attori professionisti, si cono prestati a far rivivere la storia millenaria dei patimenti di Gesù Cristo, assoggettato alle decisioni del popolo più propenso ad accettare le barbarie e ruberie di Barabba, che le persecuzioni in nome di un Dio che chiedeva sacrifici e rinunce in cambio della vita eterna.

Recitazione, dialoghi, scenografia e interpretazioni, sono opere di attori improvvisati per amore della religione e della verità, non per questo meno bravi, ma vanno apprezzati per quel che sono, e per questo, pure se dovesse verificarsi qualche dimenticanza o errore di battuta, il pubblico intervenuto sicuramente non farà mancare l’applauso d’incoraggiamento per quello che essi faranno nel nome di quel Dio comune a tutti, narrando l’umile vita sacrificale di suo figlio Gesù Cristo.

L’Appuntamento perciò, e per domenica sera alle ore 20:00 presso gli spazi aperti antistanti alla Parrocchia Maria Santissima Immacolata di Qualiano, dove nel più religioso silenzio, i vari gruppi parrocchiali si prodigheranno per dare vita alla Via Crucis vivente di Gesù, sotto la regia del Parroco Don Francesco Martino, dei suoi Diaconi, e di quanti hanno collaborato alla buona riuscita dell’opera narrante la vita e il martirio di Cristo.

martedì 25 ottobre 2016

Roma, dal Papa le linee guida del dopo morte "Cremazione non vietata, ma le ceneri devono stare nei cimiteri"


La chiesa non pone veti alla Cremazione, l’ammette a patto che le ceneri del defunto siano riposte in luogo consacrato e non in casa o disperse al vento.

Se dopo un decesso in famiglia viene scelta la cremazione, la sua pratica è stata ammessa dalla chiesa, ma in ogni caso, le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nei cimiteri, e la loro conservazione non è ammessa nell'abitazione domestica, è quanto indicato nell'Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede che è stata approvata da Papa Francesco.

Le ceneri non devono mai essere divise come fosse una proprietà tra i vari nuclei familiari, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo, esse devono rimanere unite e vanno sempre assicurati il rispetto e le adeguate condizioni di conservazione, non è permessa la conversione delle ceneri in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti facendone un uso pagano, per esse ci vuole rispetto.

La cremazione di un cadavere non è negata dalla fede cristiana ma la Chiesa preferisce la sepoltura dei corpi, il documento che è stato approvato da Papa Francesco raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti siano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro nel rispetto della morte, l'inumazione è la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale.

In Italia la cremazione si è notevolmente diffusa, ma con essa, si sono diffuse anche nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa, dopo avere sentito la Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, il Pontificio Consiglio per i testi legislativi e numerose Conferenze episcopali, il Sinodi dei vescovi e la Congregazione per la Dottrina della Fede hanno ritenuto opportuno indicare l’antica prassi della sepoltura in terra consacrata come quella preferita dalla Chiesa di Cristo.

giovedì 15 settembre 2016

Qualiano, la città ringrazia le discepole di S. Teresa per il grande evento religioso cittadino.

La città, assieme alla comunità religiosa delle discepole di Santa Teresa del Bambino Gesù, si appresta ad accogliere le spoglie mortali della Santa nella nostra terra.

Grande e, forse, irripetibile evento quello che la città di Qualiano si appresta a vivere al di fuori della quotidianità religiosa, le discepole di Santa Teresa, fiore all’occhiello della comunità religiosa locale, con la loro secolare presenza nella città e con il loro fervore e amore cristiano mai mutato, hanno organizzato l’ingresso e la breve sosta nella nostra comunità dell’urna contenenti le soglie mortali della Santa tanto venerata, non solo a Qualiano, ma in tutta l’Italia.

L’Evento è previsto per la giornata di venerdì prossimo come meglio esplicitato nel programma religioso pubblicato come locandina, venerdì sarà un grande giorno di festa interiore per tutta la comunità religiosa cittadina, coinvolgerà le due Parrocchie cittadine, con tutti i loro innumerevoli fedeli, non sarà un giorno dispensatore di beni, ma di arricchimento religioso e di giusta e motivata devozione verso Santa Teresa, presente nella nostra città fin dai tempi in cui essa era solo un piccolo borgo.

domenica 21 agosto 2016

Religione, al meeting CL di Rimini, coperta la statua della Madonna.

È inaccettabile che la cultura religiosa del cristianesimo subisca l’imposizione degli ospiti nel nostro Paese, è il grido che si alza dalle associazioni e dalla politica italiana.

In un video che sta circolando in internet, si nota chiaramente la statua della Vergine che si trova in uno stand del meeting CL di Rimini, coperta con un telo da una donna con il volto oscurato per non farsi riconoscere sapendo che il suo gesto avrebbe scatenato le ire dei cattolici per un fattore prettamente religioso e quelle dei laici e politici contro chi è stato accettato come ospite e adesso cerca d’imporre la sua volontà religiosa dimenticando di essere ancora ospite della carità umana.

Il fatto spiacevole è avvenuto nello stand che sta ospitando meeting riminese della casa editrice «Shalom» nella fiera della città romagnola, la manifestazione è stata organizzata proprio per la conciliazione delle religioni, per infondere il reciproco rispetto sociale e religioso, ma il gesto motivato successivamente come un modo per non offendere le altre religioni, secondo Giorgia Meloni non sarebbe altro che la prova generale della sottomissione all’Islam.

L’Inaccettabile e rincrescioso incidente religioso è accaduto nella giornata di sabato, è fondamentale per tutti gli stranieri che hanno intenzioni di stabilirsi in Italia, essere cosciente della loro posizione di ospiti e non di padroni, tocca alla politica gestire la delicata questione per evitare la guerriglia tra i poveri ponendo dei paletti, di questo passo, tra non molto gli italiani rischiano di fare la fine degli indiani d’America, da padroni di un Continente a sottomessi dei colonizzatori.

giovedì 28 luglio 2016

Caserta, a Villa Literno un fatto inquietante, decapitata e mutilata la statua di Papa Woitila.

Da considerare che anche se ormai sono sparsi dappertutto, la cittadina casertana ospita da decenni una vasta comunità multietnica di nazionalità maggiormente nordafricani.

Questa mattina, gli abitanti della cittadina casertana di Villa Literno sono rimasti allibiti e spaventati dalla mutilazione del loro santo tanto venerato, infatti, la statua del Santo Giovanni Paolo Secondo, nella notte è stata mutilata e decapitata da ignoti, alla luce degli ultimi avvenimenti verificatosi in alcuni pesi europei la psicosi ha preso il sopravvento sugli animi pacifici dei residenti che nel corso degli anni hanno imparato a convivere e accettare la moltitudine di immigrati arrivati.

Ma, lo scempio compiuto in via Carducci, sito dove è stata dislocata la venerata statua, la venerazione ha lasciato il posto alla paura, quale può essere il messaggio che lo squinternato ha voluto lanciare, eppure anche in questo caso, gli immigrati sono stati accettati e lasciati inserire nel tessuto sociale, finora mai si era verificato un episodio tanto inquietante, gli ultimi avvenimenti  in Europa stanno spargendo diffidenze e paure anche dove finora sembrava non esserci motivo.

Di questi tempi, basta un semplice fiammifero per accendere un incendio di proporzioni inimmaginabili, specie poi quando un insano gesto porta sgomento e paura in una comunità da sempre pacifica e laboriosa come quella casertana.

sabato 4 giugno 2016

Papa Francesco, la chiesa deve entrare nell’alta politica.

Il Papa segue le orme del suo lontano predecessore pio XI, la Chiesa deve entrare nella grande politica, solo dall’interno si può aiutare i miseri e i diseredati.

Secondo Papa Bergoglio è tempo che la chiesa entri nella politica, quella alta però, l’ha dichiarato durante un convegno sulla criminalità organizzata e la tratta di esseri umani, Bergoglio ha quindi espresso la sua linea per combattere le forme di schiavitù che chiedono l'impegno di tutti, anche della Chiesa che non può più rimanere a guardare ma deve combattere il male sedendo nei banchi della politica alta, da dove sarà possibile proporre a pretendere il cambiamento sociale.

Oltre cento giuristi e magistrati di tutto il mondo, si sono riuniti in Vaticano per trovare una strategia comunque contro la tratta di esseri umani, la criminalità organizzata, la corruzione. Un evento voluto dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, per arginare il male nel mondo, il Papa chiede di lavorare «in comunione» perché si «apra una breccia per un nuovo cammino di giustizia che punti alla promozione della dignità umana».

Non ha lesinato elogi ai magistrati presenti che si battono contro i crimini dell’umanità, ci sono dei delitti, dal traffico di persone a quello di organi, dal lavoro minorile allo sfruttamento della prostituzione, che sono crimini contro l'umanità e tali debbono essere considerati dai leader politici, Francesco ha voluto i giuristi in Vaticano perché diano il loro impegno in un «moto trasversale» per cambiare le cose e per superare quella tendenza che oggi vorrebbe «liquefare» la figura dei giudici.

So che soffrite pressioni, minacce e so che oggi essere procuratori, essere pubblici ministeri, è rischiare la propria vita. E questo mi fa essere riconoscente del coraggio di alcuni di voi, che vogliono andare avanti, rimanendo liberi nell'esercizio delle proprie funzioni giuridiche. Senza questa libertà, il potere giudiziario di una nazione si corrompe e genera corruzione, la giustizia non può e non deve avere gli occhi bendati, o le mani legate.