L’Aiuola di via F. Rosselli è posta proprio all’ingresso di una strada molto battuta, com’è che gli addetti non vedono che si trova in uno stato pietoso?
Ringraziando il buon Dio che tutto vede e a tutto provvede, e grazie alla pioggia scesa negli ultimi mesi per opera dell’Onnipotente, le piantine stanno rinverdendo, ma insieme a loro anche le erbacce hanno ritrovato vigore diventando molto rigogliose al punto di avere bisogno di qualche persona di buon cuore che le tagli, persone che dovrebbero remare insieme all’Amministrazione cittadina per tenere alto il decoro cittadino e non remare contro facendo finta di non vedere.
Coscienti che il Comune, forse, sta vivendo un momento di ristrettezza economica e che il sindaco da buon padre di famiglia cerca di non creare avvilimento tra i suoi figli, indipendentemente dal proprio credo politico sarebbe giusto per tutti quelli che sono preposti a remare per aiutare l’attuale Amministrazione, dare il meglio di se stessi, al fine di mostrare la necessaria coerenza che dovrebbe contraddistinguere ogni elemento che vive nell’organico comunale.
Estirpare le erbacce da un’aiuola di 20 mq. circa con la sostituzione delle piantine andate a male proprio per l’incuria del passato, non dovrebbe costituire un lavoraccio, come pure tenere in ordine le altre zone verdi cittadine, basterebbe organizzarsi senza aspettare ordini supremi per fare il proprio dovere ed espletare il compito per il quale si viene pagati, è penalizzante per chiunque essere richiamati per il mancato dovere, ciò costituisce una lesione alla propria dignità umana come prestatore d’opera.
Chi ha concesso la costruzione di quell'aiuola, anche avendo titolo di proprietà sul suolo impegnato, non l'ha fatto certamente per creare un pascolo per la pecorella, ma certamente l'ha concesso in un'ottica di arricchimento del verde cittadino sperando nella cura costante per essa trovandosi all'ingresso della città e nei pressi della casa comunale, un ex fiore all'occhiello diventato ingiallito e appassito che solo la cura, oppure la rimozione e il ripristino dello stato dei luoghi, possono fare giustizia.
Ringraziando il buon Dio che tutto vede e a tutto provvede, e grazie alla pioggia scesa negli ultimi mesi per opera dell’Onnipotente, le piantine stanno rinverdendo, ma insieme a loro anche le erbacce hanno ritrovato vigore diventando molto rigogliose al punto di avere bisogno di qualche persona di buon cuore che le tagli, persone che dovrebbero remare insieme all’Amministrazione cittadina per tenere alto il decoro cittadino e non remare contro facendo finta di non vedere.
Coscienti che il Comune, forse, sta vivendo un momento di ristrettezza economica e che il sindaco da buon padre di famiglia cerca di non creare avvilimento tra i suoi figli, indipendentemente dal proprio credo politico sarebbe giusto per tutti quelli che sono preposti a remare per aiutare l’attuale Amministrazione, dare il meglio di se stessi, al fine di mostrare la necessaria coerenza che dovrebbe contraddistinguere ogni elemento che vive nell’organico comunale.
Estirpare le erbacce da un’aiuola di 20 mq. circa con la sostituzione delle piantine andate a male proprio per l’incuria del passato, non dovrebbe costituire un lavoraccio, come pure tenere in ordine le altre zone verdi cittadine, basterebbe organizzarsi senza aspettare ordini supremi per fare il proprio dovere ed espletare il compito per il quale si viene pagati, è penalizzante per chiunque essere richiamati per il mancato dovere, ciò costituisce una lesione alla propria dignità umana come prestatore d’opera.
Chi ha concesso la costruzione di quell'aiuola, anche avendo titolo di proprietà sul suolo impegnato, non l'ha fatto certamente per creare un pascolo per la pecorella, ma certamente l'ha concesso in un'ottica di arricchimento del verde cittadino sperando nella cura costante per essa trovandosi all'ingresso della città e nei pressi della casa comunale, un ex fiore all'occhiello diventato ingiallito e appassito che solo la cura, oppure la rimozione e il ripristino dello stato dei luoghi, possono fare giustizia.
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