venerdì 29 settembre 2017

Brescia, scoperto non il caporalato: ma lo schiavismo umano cinese.

Operai al lavoro continuo per 18 ore e pagati un euro all'ora in un laboratorio clandestino cinese, mafia e camorra non hanno ne confini ne tantomeno colore della pelle.

Al Nord come al sud, o in una qualsiasi altra zona del mondo, lo sfruttamento della manod’opera è una piaga esistente infestante e pronta a succhiare vampirescamente il sangue dei lavoratori a quali necessita la ciotola di riso o altro pasto per sopravvivere con i propri figli, nemmeno l’Italia del nord è immune da questo fenomeno volto all’arricchimento individuale prodotto con lo schiavismo incontrollato e a volte con la complicità delle istituzioni.

La vergognosa situazione venuta alla luce nell’operosa zona del bresciano dove in un laboratorio clandestino, 15 operai quasi tutti cinesi, confezionavano capi d'abbigliamento a ritmi di lavoro disumani e con una paga da fame, un euro all'ora per realizzare vestiti senza sosta fino a notte fonda per la grande distribuzione che nei mercatini e nei negozi di terz’ordine aspettano l’arrivo dei prodotti a buon mercato ingrassando gli schiavisti, dove per un reato cosi grave una sola persona e stata denunciata, questa non è giustizia ma ingiustizia.

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