venerdì 24 luglio 2015

Pozzuoli, Presidio ospedaliero “S.Maria delle Grazie” una situazione di prima linea sociale.

Unità mobile dell'Ospedale Santa Maria delle Grazie.
I sanitari sono costretti tutti i giorni a battersi stringendo i denti e accettando anche le ingiurie da un’utenza in tanti casi arrogante, ignorante e pretestuosa.

Per un caso personale, mi è capitato di trovarmi nel Pronto Soccorso dell’Ospedale “ La Schiana “ di Pozzuoli, la mia permanenza si è protratta per circa cinque ore, ore nelle quali ho avuto modo di capire in quale stato d’animo siano costretti a svolgere la loro missione, medici, sanitari e il personale di assistenza compreso gli addetti alla vigilanza che si trovano a diretto contatto con l’utenza giornaliera, e con la quale si scontrano per assurde pretese che esulano da quelle sanitarie.

Nonostante il presidio goda di un sala d’attesa che funge da filtro prima di accedere all’interno per le cure, con agenti di vigilanza, con garbo e con buone maniere cercano di tenere a freno la scostumatezza e la pretesa di voler entrare con tutta la famiglia assieme all’ammalato o infortunato, dove si registrano scene a dir poco sconcertanti, persone che con un semplice mal di testa pretendono assistenza personale e urgente, un signore, poco signore, ha minacciato e offeso un agente che lo invitava a fumare fuori.

È chiaro che medici e personale paramedico compreso le guardie giurate che devono garantire l’ordine, si sentono in prima linea tutti i giorni, non solo, ma avendo a che fare con l’arroganza e la scostumatezza, in qualche caso, sono costretti a loro volta a comportarsi quasi come loro, considerando che il presidio ospedaliero in oggetto deve soddisfare un utenza di circa 300mila persone tra puteolani e limitrofi, procurando al Pronto Soccorso un lavoro giornaliero già di per se stesso, massacrante.

Nei reparti di degenza, non va certo meglio, la caparbietà di voler entrare nei reparti anche fuori orario, intrattenersi nei corridoi come fosse casa propria e non un posto di riposo per la guarigione dei parenti, di pretendere assistenza quasi personale per i loro congiunti, fa diventare tutto squallido, basterebbe capire che esso è un luogo di sofferenza che incute rispetto e silenzio, capire che bisogna rispettare il lavoro degli altri, far valere i propri diritti rispettando quelli di chi lavora e deve aiutare i propri cari.

Una nota di disappunto va espressa anche alla Direzione Sanitaria che tutela poco il personale, sarebbe necessario trovare accorgimenti e formule adatte per mettere medici e infermieri nelle condizioni della sicurezza mentale necessaria per esercitare la professione medica e non quella di guerriglieri della medicina, potenziare la sorveglianza al controllo degli accessi, imporre in un modo o nell’altro il silenzio in tutto l’Ospedale, cose che allo stato attuale latitano, sono cose ordinarie su tutto il territorio nazionale, solo da noi diventano straordinarie.

Nessun commento: