Quanto gliene può fregare ai disoccupati, agli esodati, a chi è senza stipendio a chi non arriva a fine mese, delle riforme e dell’Italicum che non assicurano un piatto di minestra in tavola per i figli.
Sono pochi i cittadini che in questa fase della politica sono in grado di giudicare i benefici di quelle che l’attuale politica indica come manovre per rimettere in moto l’economia del paese, gli ottanta euro in busta paga, il futuro bonus per le neo mamme, il Tfr in busta paga e qualche altro espediente che se darà qualche beneficio sarà talmente blando, che nemmeno ci si accorgerà della variazione finanziaria dell’Italia.
Se Matteo Renzi voleva veramente guadagnarsi la stima degli italiani ed essere consacrato sull’Olimpo della politica, avrebbe dovuto insistere sulla linea politica che ha usato per salire a cavallo di essa, cioè, la riduzione dei parlamentari e con loro la riduzione dei portaborse e di tutto quanto gira attorno a Deputati e Senatori, riportando nel cassetto dello Stato i tanti milioni mensili che si spendono inutilmente per i circa quattrocento elementi inutili a Roma e gli altri quattromila sparsi in Europa che succhiano e non producono.
Avrebbe dovuto continuare la battaglia per i tetti degli stipendi e delle pensioni d’oro e non guardare e penalizzare chi alla pensione ci è arrivato dopo quarant’anni di produzione e lavoro, demordendo da questi principi che ne aveva fatto degli ideali di lotta, non ha fatto altro che mostrarsi assoggettato a quella stessa politica che voleva rottamare, ha dimostrato agli italiani che si è fatto gestire dalla rottamazione cercando di offuscare la crisi dovuta in gran parte proprio a quella fuga di milioni che sta continuando a proteggere.
Più si va avanti, e più si concretizza la politica dei Cinque Stelle che vogliono tutti a casa, Renzi vuole arrivare al 2018, ma se ci arriva aggravando le condizioni degli italiani, regalerà l’Italia al MoVimento 5 Stelle, allora anche l’italiano più sprovveduto capirà di essere arrivato al punto di non ritorno, che è arrivato il momento di riscrivere le regole e di ricominciare daccapo, la politica di oggi sta creando, da un lato, i ricchi e potenti protetti dalla politica, e dall’altro lato, e la povera gente che vive di stenti e difficoltà per sopravvivere.
La riduzione dei parlamentari, e la revisione delle pensioni d’oro, oltre a portare dei concreti benefici al sistema, gli avrebbe dato la possibilità politicamente di dimostrarsi coerente con la sua linea, si sarebbe costruito un alibi nel momento che le cose avesse continuato a peggiorare, e sarebbe restato nella linea della rinnovazione della politica invece di dimostrarsi completamente nelle mani dei veterani della mala politica italiana.
Sono pochi i cittadini che in questa fase della politica sono in grado di giudicare i benefici di quelle che l’attuale politica indica come manovre per rimettere in moto l’economia del paese, gli ottanta euro in busta paga, il futuro bonus per le neo mamme, il Tfr in busta paga e qualche altro espediente che se darà qualche beneficio sarà talmente blando, che nemmeno ci si accorgerà della variazione finanziaria dell’Italia.
Se Matteo Renzi voleva veramente guadagnarsi la stima degli italiani ed essere consacrato sull’Olimpo della politica, avrebbe dovuto insistere sulla linea politica che ha usato per salire a cavallo di essa, cioè, la riduzione dei parlamentari e con loro la riduzione dei portaborse e di tutto quanto gira attorno a Deputati e Senatori, riportando nel cassetto dello Stato i tanti milioni mensili che si spendono inutilmente per i circa quattrocento elementi inutili a Roma e gli altri quattromila sparsi in Europa che succhiano e non producono.
Avrebbe dovuto continuare la battaglia per i tetti degli stipendi e delle pensioni d’oro e non guardare e penalizzare chi alla pensione ci è arrivato dopo quarant’anni di produzione e lavoro, demordendo da questi principi che ne aveva fatto degli ideali di lotta, non ha fatto altro che mostrarsi assoggettato a quella stessa politica che voleva rottamare, ha dimostrato agli italiani che si è fatto gestire dalla rottamazione cercando di offuscare la crisi dovuta in gran parte proprio a quella fuga di milioni che sta continuando a proteggere.
Più si va avanti, e più si concretizza la politica dei Cinque Stelle che vogliono tutti a casa, Renzi vuole arrivare al 2018, ma se ci arriva aggravando le condizioni degli italiani, regalerà l’Italia al MoVimento 5 Stelle, allora anche l’italiano più sprovveduto capirà di essere arrivato al punto di non ritorno, che è arrivato il momento di riscrivere le regole e di ricominciare daccapo, la politica di oggi sta creando, da un lato, i ricchi e potenti protetti dalla politica, e dall’altro lato, e la povera gente che vive di stenti e difficoltà per sopravvivere.
La riduzione dei parlamentari, e la revisione delle pensioni d’oro, oltre a portare dei concreti benefici al sistema, gli avrebbe dato la possibilità politicamente di dimostrarsi coerente con la sua linea, si sarebbe costruito un alibi nel momento che le cose avesse continuato a peggiorare, e sarebbe restato nella linea della rinnovazione della politica invece di dimostrarsi completamente nelle mani dei veterani della mala politica italiana.
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