lunedì 1 agosto 2016

Napoli, lo sfogo della trans Nunzia, umiliata e derisa da infermieri e pazienti ricoverati.

La signora Nunzia, foto Il Mattino.
Al primo ricovero al San Giovanni Bosco, offesa, ha rinunciato alle cure urgenti tornando a casa sua, poi l’aggravamento e il ricovero in altro Ospedale.
In seguito a Ischemia Cardiaca, venerdì scorso la signora Nunzia Napoletana Lo Preiato, è stata costretta a ricorrere al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco, appena dopo le prime cure, ha sentito l’infermiere che chiedeva al medico, “E questa dove la mettiamo per il ricovero” essendo la donna, una trans, sposata da 15 anni con il quale conduce la sua vita familiare, si è sentita offesa nella propria dignità ed ha rifiutato il ricovero, tornata a casa le sue condizioni si sono aggravate costringendola a ricorrere alle cure mediche.

Adesso è ricoverata al Loreto Mare dove i sanitari la stanno curando, le sue esternazioni nel frattempo hanno messo sotto i riflettori una realtà alquanto sconcertante che ha richiamato anche l’attenzione di alcuni politici tra i quali, Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione Sanità, che ha richiesto di avviare un'inchiesta interna al nosocomio per accertare le responsabilità dell’irriverenza deontologica adottata nel caso della signora Nunzia, come si legge sul Mattino di Napoli.

Purtroppo, la nostra società ancora non è pronta a superare questo grande scoglio sociale, né nelle strutture che non sono adeguate, né tantomeno nella cultura generale dove esiste e persiste un rifiuto ad accettare il terzo sesso, senz’altro il personale sanitario ha sbagliato a esprimersi in modo indegno verso la paziente, ma, dico ancora purtroppo, dobbiamo fare i conti con una mentalità arretrata che rifiuta la realtà e che non è nemmeno stimolata alla convivenza sociale.

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