I giudici assolvono De Luca per non condannarlo all’abbandono della carica di governatore campano, la condanna l’avrebbe visto fuori dalla scena politica.
Il presidente De Luca tira un sospiro di sollievo, alla sentenza pronunciata dai giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione, per De Luca è stata la fine di un incubo, infatti il collegio giudicante ha ritenuto giusto accettare la tesi della difesa, la vicenda è quella del termovalorizzatore che sarebbe dovuto essere realizzato in via Cupa Siglia a Salerno quando De Luca, oltre ad essere sindaco della sua città, era anche stato nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri commissario per la realizzazione dell’impianto.
I giudici della Suprema Corte, dunque, hanno assolto De Luca dal reato di abuso d’ufficio e hanno confermato la sentenza emessa a fine gennaio scorso dai magistrati della Corte d’Appello di Salerno, mano leggera dei giudici, hanno ritenuto che in caso di condanna avrebbe messo in serio rischio la permanenza di Vincenzo De Luca alla guida della Regione Campania facendo scattare nei suoi confronti la legge Severino, dichiarando la sua ineleggibilità alla presidenza del Consiglio regionale in quanto, politico condannato, come si legge anche sul Mattino di Napoli.
Una sentenza arrivata come il cacio suoi maccheroni, a tre giorni dalla prescrizione del reato così come imposto dalla legge, quindi, per usare un termine calcistico si può dire “Salvato in calcio d’angolo”
Il presidente De Luca tira un sospiro di sollievo, alla sentenza pronunciata dai giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione, per De Luca è stata la fine di un incubo, infatti il collegio giudicante ha ritenuto giusto accettare la tesi della difesa, la vicenda è quella del termovalorizzatore che sarebbe dovuto essere realizzato in via Cupa Siglia a Salerno quando De Luca, oltre ad essere sindaco della sua città, era anche stato nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri commissario per la realizzazione dell’impianto.
I giudici della Suprema Corte, dunque, hanno assolto De Luca dal reato di abuso d’ufficio e hanno confermato la sentenza emessa a fine gennaio scorso dai magistrati della Corte d’Appello di Salerno, mano leggera dei giudici, hanno ritenuto che in caso di condanna avrebbe messo in serio rischio la permanenza di Vincenzo De Luca alla guida della Regione Campania facendo scattare nei suoi confronti la legge Severino, dichiarando la sua ineleggibilità alla presidenza del Consiglio regionale in quanto, politico condannato, come si legge anche sul Mattino di Napoli.
Una sentenza arrivata come il cacio suoi maccheroni, a tre giorni dalla prescrizione del reato così come imposto dalla legge, quindi, per usare un termine calcistico si può dire “Salvato in calcio d’angolo”
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