Premierato, Autonomia differenziata, Separazione delle carriere dei Magistrati, dove porteranno il popolo italiano dopo l’attuazione di queste riforme molto determinanti?
Al di là di ogni forma di analisi
del voto che ha portato al Governo la destra italiana sia per le elezioni politiche,
sia per quelle europee bisogna accettare la volontà popolare che l’ha permesso,
a determinare la situazione politica attuale senz’altro il contributo maggiore
l’ha dato il non voto, infatti, per una pura questione di equilibrio matematico,
la diminuzione dei voti dei partiti di opposizione ha fatto aumentare il valore
di quelli di chi governa in questo momento.
È il momento favorevole alle
destre italiane che stanno adottando tecniche assolutistiche ha discapito delle
fasce deboli che favoriscono solo le regioni del Nord molto ben disposte a
coalizzarsi facendo aumentare il loro fatturato regionale anche se questo
calpesta molto il SSN costringendo chi necessita di cure a spostarsi altrove
non potendosi curare in casa propria.
Bisogna anche riconoscere e
capire che chi governa l’Italia sta attuando una politica furbesca e
intelligente sfruttando la carenza e la debolezza dei partiti di sinistra che contrariamente
a quelli di destra (non sono stati in grado di coalizzarsi e in qualche caso si
sono fatti la guerra), adesso, pur lamentandosi è tempo del mea culpa cercando
di correggere e cancellare dissapori e voglia di prevaricare il socio politico
e unitamente formare una solida barriera per parare i rigori della squadra
avversaria altrimenti dopo la serie B si finisce in serie C.
L’Italia si sta avviando verso un
radicale cambiamento voluto fortemente dalla politica e da chi comanda il
Governo in questo momento, certo un freno a questo sistema corrotto sarebbe
necessario, ma toccherebbe proprio porre un freno nella politica e tra i
politici, e siccome cane non mangia cane si spera che il cambiamento possa
scaturire in un prossimo futuro solo dai partiti di opposizione se riusciranno
a capire i loro errori e dare un valido aiuto al popolo.