Lo spettacolo di degrado morale che si riscontra nella prima via qualianese non ha eguali nei comuni del circondario, nessuno vede l’indecoroso spettacolo che offrono i tavoli da gioco.
La politica non vede, la Polizia Municipale passa oltre, anzi, in qulche caso partecipa, e tutto prosegue ininterrottamente da vari decenni, tra un tressette, lo sbraitare, qualche bestemmia e gli inciuci dei perditempo che tra giocatori e spettatori affollano i marciapiedi costringendo anziani, donne e bambini a servirsi della sede stradale per raggiungere la Chiesa oppure altri esercizi presenti sul Corso Campano con il rischio di essere investiti.
Non si può additare solo l’attuale Amministrazione della città di apatia e lascia correre, o accusarla d’inefficienza o di non voler agire per timore di perdere i 30 voti dei marciapiedari, a conti fatti forse, potrebbe perderne 30 e guadagnarne 300 dai cittadini normali che potrebbero riaquistare i diritti persi che scherzando si potrebbe dire “Persi per Usucapione” essendo tanti gli anni che i qualianesi uomini e donne hanno perso la voglia di farsi criticare e definire inqualificabilmente dai pettegoli e perditempo.
Il gioco delle carte sparito dai bar da oltre un trentennio continua a persistere nella Via Roma di Qualiano, uno spettacolo mortificante e poco edificante che nemmeno nel più sperduto paesino del casertano o siciliano si pratica più, eppure, i cittadini sono talmente abituati a questo deplorevole quadro sociale, che non ci fanno più caso, come se i marciapiedi ingombrati di via Roma costituissero parte integrante dell’arredo urbano cittadino.
Tentare di sradicarli senza offrire l’alternativa ai tanti pensionati e anziani che frequentano abitualmente la prima via cittadina, sarebbe un’impresa quasi sicuramente destinata al fallimento, ma obbligarli a giocare all’interno dei loro locali questo sarebbe possibile, non si perderebbero nemmeno i temuti 30 voti che comunque nessuna concessione assicura.
Signori politici, cittadini qualianesi e non, riscite a immaginare Via Roma ripristinato con l’intonaco e ritinteggiato, con al posto delle sale da gioco negozi di un certo prestigio con la prima metà strada solo pedonale interdetta al traffico veicolare, allora sì che anche le vostre signore riprenderebbero ad andare in Chiesa senza allungare per via De Gasperi o Via C. Morgera pur di non passare davanti a chi pur di parlare male è pronto a dire qualsiasi sconceria offensiva nei confronti di persone oneste e irreprensibili.
L’Invito è rivolto all’Amministrazione comunale che rappresenta il popolo, quel popolo che è stufo del degrado rappresentato dai tavoli da gioco, le casse comunali sono al verde, ma per questa metamorfosi non occorrerebbe tanto, anzi, disponendo della Polizia Municipale e della collaborazione dei Carabinieri, gestita con oculatezza potrebbe risultare un’operazione quasi a costo zero con enormi vantaggi etici e sociali che definirebbero un buon modo di governare la città.
La politica non vede, la Polizia Municipale passa oltre, anzi, in qulche caso partecipa, e tutto prosegue ininterrottamente da vari decenni, tra un tressette, lo sbraitare, qualche bestemmia e gli inciuci dei perditempo che tra giocatori e spettatori affollano i marciapiedi costringendo anziani, donne e bambini a servirsi della sede stradale per raggiungere la Chiesa oppure altri esercizi presenti sul Corso Campano con il rischio di essere investiti.
Non si può additare solo l’attuale Amministrazione della città di apatia e lascia correre, o accusarla d’inefficienza o di non voler agire per timore di perdere i 30 voti dei marciapiedari, a conti fatti forse, potrebbe perderne 30 e guadagnarne 300 dai cittadini normali che potrebbero riaquistare i diritti persi che scherzando si potrebbe dire “Persi per Usucapione” essendo tanti gli anni che i qualianesi uomini e donne hanno perso la voglia di farsi criticare e definire inqualificabilmente dai pettegoli e perditempo.
Il gioco delle carte sparito dai bar da oltre un trentennio continua a persistere nella Via Roma di Qualiano, uno spettacolo mortificante e poco edificante che nemmeno nel più sperduto paesino del casertano o siciliano si pratica più, eppure, i cittadini sono talmente abituati a questo deplorevole quadro sociale, che non ci fanno più caso, come se i marciapiedi ingombrati di via Roma costituissero parte integrante dell’arredo urbano cittadino.
Tentare di sradicarli senza offrire l’alternativa ai tanti pensionati e anziani che frequentano abitualmente la prima via cittadina, sarebbe un’impresa quasi sicuramente destinata al fallimento, ma obbligarli a giocare all’interno dei loro locali questo sarebbe possibile, non si perderebbero nemmeno i temuti 30 voti che comunque nessuna concessione assicura.
Signori politici, cittadini qualianesi e non, riscite a immaginare Via Roma ripristinato con l’intonaco e ritinteggiato, con al posto delle sale da gioco negozi di un certo prestigio con la prima metà strada solo pedonale interdetta al traffico veicolare, allora sì che anche le vostre signore riprenderebbero ad andare in Chiesa senza allungare per via De Gasperi o Via C. Morgera pur di non passare davanti a chi pur di parlare male è pronto a dire qualsiasi sconceria offensiva nei confronti di persone oneste e irreprensibili.
L’Invito è rivolto all’Amministrazione comunale che rappresenta il popolo, quel popolo che è stufo del degrado rappresentato dai tavoli da gioco, le casse comunali sono al verde, ma per questa metamorfosi non occorrerebbe tanto, anzi, disponendo della Polizia Municipale e della collaborazione dei Carabinieri, gestita con oculatezza potrebbe risultare un’operazione quasi a costo zero con enormi vantaggi etici e sociali che definirebbero un buon modo di governare la città.
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