Il sindaco all'inaugurazione della nuova viabilità. |
I consiglieri d’opposizione, durante il Governo cittadino del sindaco L. De Luca, furono invitati varie volte dalla stampa locale, a presentare un progetto serio al posto delle urla e delle tante ciance che si pronunciavano durante lo svolgimento dei vari consigli comunali, un progetto avverso a quello della fantasiosa -Qualiano sotterranea- volto alla tappatura definitiva e al ritorno alle origini con la dimostrazione della fattibilità che sarebbe andata incontro alle esigenze dei cittadini alleviando le loro penalizzazioni, aggrappandosi a un albero invece che al ciuffo d’erba per uscire dalla voragine.
La città di Qualiano in futuro indicherà il triste evento come la battaglia del 15/18, date che simboleggiano la caduta del tappo con la relativa apertura della voragine, e la caduta del Governo De Luca, in quest’arco di tempo il consiglio di opposizione non ha fatto altro che gemere senza mai portare sul tavolo giusto e in consiglio comunale, una linea tecnica finanziaria che inchiodasse l’Amministrazione dominante a rivedere il progetto riguardante la Qualiano sotterranea con una seria analisi dei costi e benefici, pur beneficiando di figure altamente professionali.
Qualiano ha dovuto attendere altri quattro anni per avere soddisfazione, sebbene una parte politica che si trova al Governo cittadino in questo momento fosse presente anche nella passata legislatura negli scranni dei due schieramenti, quindi, non tutte le colpe sono attribuibili a L. De Luca, ma andrebbe fatto un serio Mea Culpa degli eventi che hanno penalizzato la città per quattro lunghi anni, il tutto attribuibile a un pessimo modo di fare politica che non mira alla soluzione dei problemi e al bene dei cittadini, ma resta largamente attaccato ad arcaici principi burocratici e affaristici.
Comunque sia, è andata bene, anche se ha dovuto attendere quattro lunghi anni, la città tra un mese potrà calcare la nuova pavimentazione stradale, sicura, ma poca speranzosa che in futuro l’ideologia della nostra politica possa cambiare, difficilmente si arriverà ad avere una politica umana e nazionalistica volta al bene comune, scevra da personalismi e arrivismi in nome del potere e del “A me che mi dai”, oggi presente in tutte le organizzazioni politiche, da quelle comunali , a quelle statali.
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