I lavori della tombatura della voragine procedono velocemente, tra pochi giorni essa sarà solo un ricordo, con lei muore anche la speranza di avere il nostro sito sotterraneo.
Peccato, l’ambito progetto, secondo gli ideatori, avrebbe portato alla nostra città un benessere inatteso costituito da tanti posti di lavoro concessi a risorse umane professionali e degne dei ruoli di guide turistiche poliglotte che avrebbero dovuto illustrare le caratteristiche dei materiali presenti nel nostro sottosuolo ai turisti italiani e stranieri, spiegare come le imponenti gallerie siano state scavate a forza di braccia nel tufo originale, avrebbero potuto illustrare dal vivo come in tempi non lontani si estraeva la materia prima servita per le costruzioni edili della zona, alla fine i turisti sarebbero tornati alle loro case dotti e soddisfatti avendo acquisito nuove tecniche estrattive.

Peccato davvero che una così brillante iniziativa abbia subito la bocciatura da parte dell’Ente erogatore che quando si vide recapitare la richiesta di ben settecento mila euro credette bene di bocciare il progetto senza possibilità di ripensamenti concedendo solo il minimo indispensabile per realizzare la messa in sicurezza mediante il tappo sulla voragine allo scopo di evitare il suicidio di qualche cittadino esasperato ed emarginato nel retrostante rione San Pietro ad Aram.

Nessun commento:
Posta un commento