Roberto Saviano, simbolo anticamorra. |
Un giovane imprenditore maranese di nome Angelo Nuvoletta, conosciuto e rispettato nell’ambiente di lavoro per essere un uomo onesto e rispettoso degli impegni assunti, in tante occasioni si trova a fare i conti con un nome e un cognome che per decenni hanno simboleggiato la camorra gestita dal boss maranese Angelo Nuvoletta riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo, costretto a dimenarsi molto per dimostrare la sua personalità onesta e estranea all’appartenenza camorristica.
Chiamarsi Nuvoletta, Bardellino, oppure Mallardo o Riina, o addirittura essere definito Casalese, non vuol dire, o dovrebbe significare appartenenti a una data famiglia mafiosa o ceppo camorristico, eppure, a sentire uno di questi nomi famosi nell’ambiente malsano, pone chi lo porta ad affrontare grandi difficoltà per dimostrare le proprie doti professionali e tecniche che niente hanno a che vedere con camorra o delinquenza in genere.
C’è da dire anche che in qualche occasione, balordi di strada si sono serviti di questi loghi o nomi per provare a loro volta a sentirsi immeritatamente rispettati, ritenendo che il rispetto si possa acquistare con il sopruso o con le armi, incutere paura e timore non vuol dire essere rispettati, tutt’altro, il rispetto si acquista come ha fatto il giovane Angelo Nuvoletta imprenditore, che per anni ha combattuto per affermarsi e continua a combattere con la società che cerca di sopraffarlo con la spietata concorrenza, offrendo prezzi stracciati in cambio di prodotti scadenti, questa e la vera disonestà che bisogna combattere.
Pure essere definito semplicente Casalese può risultare offensivo se proferito in senso camorristico, in una società di onesti lavoratori è inaccettabile sentirsi appellare Casalese come camorrista e non come persona onesta è perbene quali si è.
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