Il tetto di spesa prefissato dal ministero è largamente raggiunto, centri e ospedali non possono più erogare servizi e tutto slitta al nuovo anno.
Chissà perché in Campania il tetto di spesa viene raggiunto molto prima delle altre regioni d’Italia, le richieste di prestazioni sanitarie specialistiche diminuiscono sensibilmente mentre aumentano le liste d’attesa, lo slittamento ha raggiunto il 51% come pubblicato da Milena Gabanelli sul Corriere della sera, per le urgenze l’unica scappatoia è rappresentata dalla visita privata a pagamento dallo specialista della patologia di cui si soffre, cosa non sempre possibile per ovvie ragioni.
Quando finiscono i soldi, non si accettano più prenotazioni, quindi le prestazioni per le visite specialistiche convenzionate e gli accertamenti di diagnostica per immagini slittano tutte indistintamente all’anno successivo, a quando si riapriranno nuovamente i cordoni della borsa ministeriale per riaprire il ciclo delle prenotazioni e delle visite specialistiche necessarie accumulate nel frattempo nelle lunghe liste di attesa del bacino di utenza.
Chissà perché in Campania il tetto di spesa viene raggiunto molto prima delle altre regioni d’Italia, le richieste di prestazioni sanitarie specialistiche diminuiscono sensibilmente mentre aumentano le liste d’attesa, lo slittamento ha raggiunto il 51% come pubblicato da Milena Gabanelli sul Corriere della sera, per le urgenze l’unica scappatoia è rappresentata dalla visita privata a pagamento dallo specialista della patologia di cui si soffre, cosa non sempre possibile per ovvie ragioni.
Quando finiscono i soldi, non si accettano più prenotazioni, quindi le prestazioni per le visite specialistiche convenzionate e gli accertamenti di diagnostica per immagini slittano tutte indistintamente all’anno successivo, a quando si riapriranno nuovamente i cordoni della borsa ministeriale per riaprire il ciclo delle prenotazioni e delle visite specialistiche necessarie accumulate nel frattempo nelle lunghe liste di attesa del bacino di utenza.
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