sabato 28 marzo 2015

Delitto di Perugia. La Giustizia ci ripensa e assolve definitivamente Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Per i due imputati è finito un incubo, sono stati riconosciuti innocenti dalla stessa giustizia che li ha distrutti, riusciranno adesso da innocenti a rifarsi la vita perduta?

Anche la sentenza definitiva di assoluzione è dura da digerire dopo essere stati infamati, incarcerati, portati via dalla loro vita abitudinaria, messo un freno alla loro gioventù, al loro inserimento nella vita sociale che, anche se proseguirà, avrà perso sette anni irrecuperabili, quest’ultimo errore della magistratura ha veramente del clamoroso, dappertutto si levano cori contrastanti per l’inaspettata sentenza liberatoria che mette fine a una bruttissima pagina della giustizia italiana.

L’Assoluzione definitiva per non aver commesso il fatto inchioda i giudici e il sistema giudicante alle proprie responsabilità, i due giovani, tramite i loro legali, sono pronti a sferrare l’attacco alla magistratura per il giusto risarcimento che si potrebbe ipotizzare milionario, ma a danno di chi, non di quei togati che nascosti dietro le indagini probatorie li hanno condannati e poi assolti, non dei periti forse poco zelanti, ma ancora una volta a danno di cittadini innocenti e contribuenti onesti ed estranei.

Colpevoli o innocenti non è nelle possibilità popolari stabilirlo, se a sbagliare sono coloro che hanno seguito le indagini figuriamoci il cittadino al quale sono arrivate le informazioni della stampa spesso manipolate, ma le sentenze fortemente contrastanti emesse nei tre gradi di giudizio pongono dei fondati timori popolari, quello di diventare a sua volta un burattino manovrato nel palcoscenico delle aule giudiziarie dove solo con l’aiuto di influenti giuristi si può sperare nella giustizia, mentre chi non può permetterselo langue nelle celle.

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