La Giunta comunale delibera l’intitolazione dello spazio funzionale di piazza De Gasperi al politico e sindacalista.
Il sindaco De Luca: “Un altro qualianese che si è impegnato per far crescere la nostra città”
Dopo la Sala consiliare intitolata a Ciccio Nocera, a
riconoscimento del suo impegno politico ed umano, per la città di Qualiano,
l’Esecutivo guidato dal sindaco Ludovico De Luca, delibera l’intitolazione
dell’area polifunzionale di Piazza De Gasperi a Carlo Cepparulo, politico e
sindacalista. “Un uomo di alto profilo nella sua semplicità e dedizione a
lottare e garantire diritti per gli operai ed i braccianti agricoli.
Un uomo integerrimo, leale, disponibile, esempio di bontà e
schiettezza anche come politico”, si legge tra le tante altre cose nella
delibera N.8 della quale è parte integrante un profilo del politico qualianese
del quale si ripercorre la vita, la famiglia, il lavoro e l’impegno in politica
e nel sindacato.
“Abbiamo iniziato un percorso importante di riconoscimento
dei personaggi di Qualiano che a vario titolo, hanno contribuito alla crescita
della nostra città.- ricorda il sindaco Ludovico De Luca-
Abbiamo già
intitolato la Sala consiliare ed alcune strade cittadine a persone importanti
per la nostra comunità, ora ricordiamo Carlo Cepparulo, ma in cantiere vi sono
anche altre iniziative tese a rendere merito a chi in vita si è impegnato ed ha
portato risultati per tutti.”
A proporre l’intitolazione è stato l’Assessorato alla
Cultura: “Ci sono delle figure, che restano nel cuore e nei ricordi di tutti.-
sottolinea Valentina Biancaccio, che detiene la delega- E’ il caso per la
nostra città di Carlo Cepparulo, ricordato come il sindacalista, che si è tanto
battuto, per la classe operaia in particolare, per il comparto agricolo da cui
proveniva. Una figura che va ricordata anche in rispetto delle radici contadine
della nostra città.”
Sin da giovane, poco più che ventenne, Carlo Cepparulo, che
lavorava come bracciante agricolo, scopre la passione per il sindacato e la
difesa dei diritti dei lavoratori. Pensava che vi dovesse essere un tempo per
il lavoro ed uno per la famiglia, gli amici e gli affetti. Per questo inizia a
lottare affinché la giornata di lavoro non abbia fine con il calare del sole,
visto che era iniziata alle prime luci dell’alba.
In tempi di mancati diritti dei lavoratori, infatti, non
c’era un “orario” stabilito per smettere di lavorare e tutto veniva dettato
dalla natura e dalle cose da fare. Inizia quindi a lottare, per tutelare i
lavoratori agricoli e dare un orario di fine lavoro, che sia verso le ore
17,00. Si avvicina all’ideale politico socialista e qui muove i primi passi per
far arrivare le sue lotte a conclusione.
Siamo negli anni ’50 quando dopo aver
partecipato a proteste per i diritti dei lavoratori, viene notato dalla CGIL di
Napoli e decide di iscriversi al sindacato, presso la cui sede trova anche un
impiego lasciando il lavoro nei campi ed elevando ad un altro livello la lotta,
per il comparto dei lavoratori e dei braccianti agricoli.
In contemporanea Carlo vuole continuare ad impegnarsi per il
proprio paese e fa in modo di aprire a Qualiano una sede decentrata della CGIL,
che possa essere di riferimento a tutta l’area a nord di Napoli ed in
particolare, per Giugliano, dove l’impiego dei braccianti nei campi da
coltivare era ancora massiccio. In questa sede, che si trovava nella zona di
via Roma, si affrontano i diritti dei braccianti agricoli e si informano i
lavoratori del comparto delle agevolazioni a loro dirette.
Coniuga al lavoro di sindacalista anche la passione politica
che continua a coltivare con successo ricoprendo anche ruoli importanti come
quello di Assessore ai Lavori Pubblici nei primi anni ’60. La sua carriera
politica prosegue tra Maggioranza e Minoranza, fino agli anni ’90.
A Qualiano Carlo Cepparulo è ricordato per tante cose fatte,
prima fra tutte via Giuseppe Di Vittorio e le Palazzine, che insistono nella
stessa strada, uno dei primi esempi di edilizia popolare, per dare la
possibilità agli operai di avere una casa propria.
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