sabato 7 marzo 2015

Acerra, caso di malagiustizia, a due anni dall'inchiesta, 61 assenteisti comunali rinviati a giudizio.

La lungaggine dei giudizi nei tribunali, indirettamente favorisce l’illecito commesso in tutti i campi dai ladri di polli.

Ci son voluti due anni solo per rinviare a giudizio le sessantuno unità dipendenti del Comune napoletano, impiegati accusati a vario titolo di truffa ai danni dei contribuenti della città, infatti, in seguito alla denuncia di una cittadino, scattarono le indagini e le riprese con telecamere precedentemente istallate per la timbratura di colleghi assenti, ritardatari, e per abbandono del posto di lavoro ingiustificatamente.

Visionati i reperti delle telecamere, lette le relazioni degli inquirenti, accertato l’illecito commesso,
sarebbe stato più facile giudicare per direttissima i truffatori comunali, oppure assolverli per non aver commesso il fatto, ma non si può rimandare di due anni il giudizio di queste persone, le quali se colpevole, avranno continuato indisturbati a truffare le ore e gli stipendi, se innocenti, hanno dovuto convivere con l’accusa di truffatori non certo ben visti dalla loro comunità.

Tutto questo, a causa dell’enorme mole di processi accatastati nelle cancellerie dei tribunali, della ridotta forza giudicatrice, e forse anche del poco controllo esercitato sul lavoro dei magistrati, una riforma della giustizia è urgente e necessaria allo scopo di riportare al proprio preciso ruolo, giudici e imputati, anche per salvare le dignità di tutti.

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