lunedì 27 giugno 2016

Politica e camorra, Cutolo confessa parte del suo passato, Moro, potevo salvarlo, ma la politica mi fermò.

Secondo Don Raffaele, l’anello di congiunzione politica camorra, era Antonio Gava, che poi sarebbe diventato ministro degli Interni.

Don Raffaele a distanza di circa quarant’anni denuncia la politica, o meglio, quella parte della politica che attraverso la rete delle Br e della camorra decideva le sorti della Nazione, Cutolo avrebbe riferito ai pm che aveva già approntato una squadra speciale per la liberazione dello statista quando attraverso Enzo Casillo arrivò il contrordine di lasciare le cose così come stavano, e quando chiesi la matrice dell’ordine mi fece il nome del nostro compaesano Antonio Gava, quindi a volerlo morto, era la stessa Democrazia Cristiana.

Raffaele Cutolo, ex boss della Nuova camorra organizzata detenuto dal 1979, l’anno successivo al rapimento e uccisione di Moro, fu arrestato e condannato all’ergastolo, infatti, nell’ultimo interrogatorio, reso ai pubblici ministeri di Roma, dichiara che a bloccare l’intervento per la liberazione di Aldo Moro, nella primavera del 1978, fu proprio Antonio Gava, che all’epoca era in forte ascesa politica, a rivelarlo fu Casillo in persona, come si legge sul Corriere del Mezzogiorno.

Il ministro dell’Interno di allora, Francesco Cossiga, anche senza incontrarlo di persona, fece capire che se si fosse interessato gliene sarebbe stato riconoscente, con il sequestro dell’assessore campano della Dc Ciro Cirillo, anche stando già in carcere, le cose andarono diversamente: trattativa e rilascio dell’ostaggio, senza blitz ma grazie a un sostanzioso riscatto, e per premio mi mandarono all’Asinara, comunque una cosa è certa, Aldo Moro l’ha ucciso la Dc, dove in quel momento c’erano diversi potenti ai quali la sua politica dava fastidio.

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