mercoledì 25 maggio 2016

Qualiano, alla S. Di Giacomo si è svolta la giornata del “Rispetto sociale”.

 Ancora una volta, l’Istituto Salvatore di Giacomo al centro delle iniziative volte al sociale, il Rispetto sociale è stato il tema dominante della giornata espresso dai Docenti e delle autorevoli figure intervenute.

La narrazione molto eloquente e risentita di Don Maurizio Patriciello nel descrivere il grande torto fatto alla nostra terra, rafforzato dalla presenza del Sindaco Ludovico De Luca, dal Parroco Don Francesco Martino, dai rappresentanti dell’Arma dei carabinieri Tenente De Liso della Tenenza di Marano, dal Comandante della stazione di Qualiano, Maresciallo P. Bilancio, hanno fatto da coronamento allo splendido lavoro portato a termine da Docenti e studenti dell’Ist. S. Di Giacomo, "Rispetti…Amo", improntato proprio sul rispetto dell’ecologia e della società.

Ha toccato l’intimo dei presenti, l’impeto profuso da Don Patriciello difensore accanito della nostra martoriata terra incantando giovani e non, molto significativa l’esortazione ai giovani a correggere gli errori della società indicata dal Sindaco L. De Luca, la presenza delle autorità militari che ogni giorno si battono contro abusi e soprusi ha rafforzato la giusta via della legalità in quei giovanissimi fautori dello splendido lavoro portato a termine con l’aiuto dei loro docenti che hanno saputo esprimere al meglio gli errori che si commettono tutti i giorni nella nostra città.

Quelli del rispetto sociale della persona, della sua dignità intoccabile e inviolabile, il ridimensionamento del valore della vita umana, la sacralità dei diritti dell’uomo, del vicino di casa, dell’uomo incontrato per strada, costituiscono dei valori che purtroppo la nuova società in tanti casi sta travisando, ben vengano queste benefiche iniziative con l’intendo di rimuovere e estromettere i preconcetti di falso potere che attraverso i canali TV stanno arrivando ogni settimana nelle nostre case cercando di diffondere nella giovane società moderna, un messaggio deviato e storpiato.

I personaggi intervenuti,  hanno illustrato con le loro testimonianze, fattacci di cronaca che offendono la vita umana, insegnare ai giovani che cedere il posto a sedere a un anziano non è un segno di arretratezza, ma un gesto di grande rispetto e di nobiltà d’animo che la vita in un modo o nell’altro, ricompenserà, bene porta bene, come male porta male, è una legge della vita alla quale non si può sfuggire, colui che rispetta, riceverà rispetto sia nella vita giornaliera, sia nell’ecologia della nostra terra.

Paradossalmente, il rispetto si può paragonare alla legge di mercato, (offerta e domanda), se le nuove generazioni vogliono vivere bene, è necessario abbassare la domanda del male e rafforzare l’offerta dei diritti che porteranno beneficamente alla riduzione della micro delinquenza e della criminalità creando i presupposti di una vivibilità sociale libera e democratica dove ogni essere può vantare i suoi diritti senza l’apporto dell’avvocato o delle forze dell’ordine.

La difesa dei sacrosanti diritti personali, impone obbligatoriamente il rispetto dei diritti degli altri, le speranze di migliorare la qualità della legalità sono riposte proprio nelle nuove generazioni, quella attuale si trova in una fase di grande sbandamento per colpa della distorsione della parola “RISPETTO” che ultimamente è stata confusa con altre parole come: abuso, sopruso, terrore e corruzione.

L’Esortazione ai giovani fautori della giornata del Diritto e del Rispetto, è quella di essere d’insegnamento a chi offende la propria città con il sacchetto selvaggio, o a chi depone a terra il sacchetto delle bottiglie senza imbucarle, di sentirsi offesi nel proprio senso di persone libere di esercitare le proprie idee liberali, di non abbassare mai la guardia ne tantomeno la testa davanti ai soprusi, giovani, viva voi che rappresentate la futura classe dirigente.

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