martedì 19 maggio 2015

Come rovinammo il calcio e come imbrogliamo scommettitori e tifosi settimanalmente.

Calcioscommesse, scattata l’inchiesta in tutta l’Italia, al momento sarebbero solo 50 arresti e 70 indagati tra dirigenti e giocatori.

Le accuse sono pesanti, si va dalla frode sportiva all’associazione per delinquere, sono finiti nel registro degli indagati calciatori, dirigenti e presidenti di club, l'operazione è stata condotta dai poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro, hanno operato nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L'Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona.

Le squadre che avrebbero truccato i risultati sono tante e non solo in serie A, oltre a calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti sportivi in grado di truccare decine di partite dei campionati di Lega Pro e serie D, tra queste vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo.

Il tifoso si rode il fegato riempiendo di parolacce la squadra che inspiegabilmente ha perso una partita che aveva in pugno, oppure non si da pace sapendo che la sua squadra è finita in retrocessione, o ancora, come sia stato possibile che la squadra avversaria abbia potuto segnare quattro gol fuoricasa, adesso la spiegazione c’è e bisogna che il tifoso si renda conto di come sia bidonato costantemente da chi decide i risultati prima delle partite.

Se vuole continuare a scommettere lo deve fare mettendo i risultati a casaccio, oppure basandosi sulla logica dell’imbroglio giocando contro corrente, ma senza tenere conto della vera forza della squadra che non può andare contro le regole stabilite dai grandi e dalle cosche mafiose, è doloroso ammettere la fine del gioco del calcio sostituito dal volere dei clan.

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