A un anno dall’entrata in vigore della legge sulla Terra dei Fuochi, niente è cambiato, anzi no, è peggiorato.
Secondo i dati in possesso di Legambiente, la scarsa operatività del Governo in merito al fenomeno dei roghi, starebbe procurando solamente aumento di spesa per la già precaria Sanità, infatti, l’ultimo anno ha visto un notevole incremento di ricoveri per patologie legate a filo doppio agli effetti nefasti delle sostanze nocive emesse dall’incendio dei rifiuti di qualunque genere, Legambiente denuncia i forti ritardi governativi per mettere in pratica la bonifica e il controllo previsto in merito.
I progetti di bonifica mai iniziati, il mancato risanamento delle falde, i dati epidemiologici emessi con cadenza bimestrale dagli istituti di cura, lo stesso effetto visivo che giornaliermente si nota nelle zone degli ottantaquattro comuni coinvolti, sono dati sconcertanti e preoccupanti, tra non molto il governo potrebbe trovarsi a dover fronteggiare una spesa sanitaria molto maggiore di quella necessaria per il controllo e per il risanamento delle aree inquinate.
Oggi il Governo fa orecchio da mercante prestando grande attenzione a non farsi fregare la polpetta, incurante del nuovo anno di produzione agricola ancora, e maggiormente compromesso dalla situazione creatasi e che senz’altro è stato sottovalutato nella sua globalità, i controlli sono stati ridotti agevolando la criminalità che ne avrebbe fatto dei roghi, la sua attività giornaliera dedicandosi alla ricettazione e incendio dei rifiuti dietro pagamento, una fabbrica dell’illecito incontrollato a danno della collettività.
Secondo i dati in possesso di Legambiente, la scarsa operatività del Governo in merito al fenomeno dei roghi, starebbe procurando solamente aumento di spesa per la già precaria Sanità, infatti, l’ultimo anno ha visto un notevole incremento di ricoveri per patologie legate a filo doppio agli effetti nefasti delle sostanze nocive emesse dall’incendio dei rifiuti di qualunque genere, Legambiente denuncia i forti ritardi governativi per mettere in pratica la bonifica e il controllo previsto in merito.
I progetti di bonifica mai iniziati, il mancato risanamento delle falde, i dati epidemiologici emessi con cadenza bimestrale dagli istituti di cura, lo stesso effetto visivo che giornaliermente si nota nelle zone degli ottantaquattro comuni coinvolti, sono dati sconcertanti e preoccupanti, tra non molto il governo potrebbe trovarsi a dover fronteggiare una spesa sanitaria molto maggiore di quella necessaria per il controllo e per il risanamento delle aree inquinate.
Oggi il Governo fa orecchio da mercante prestando grande attenzione a non farsi fregare la polpetta, incurante del nuovo anno di produzione agricola ancora, e maggiormente compromesso dalla situazione creatasi e che senz’altro è stato sottovalutato nella sua globalità, i controlli sono stati ridotti agevolando la criminalità che ne avrebbe fatto dei roghi, la sua attività giornaliera dedicandosi alla ricettazione e incendio dei rifiuti dietro pagamento, una fabbrica dell’illecito incontrollato a danno della collettività.
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