Secondo il Decreto dello Stato, la coltivazione resta vietata solo in quindici ettari, il resto dei fondi sono risultati idonei a tutti i tipi di coltivazione.
Solo una piccola parte del territorio incriminato sarebbe rimasta sotto i riflettori, ieri i ministri Maurizio Martina (Politiche agricole), Gian Luca Galletti (Ambiente) e Beatrice Lorenzin (Salute), hanno firmato il decreto che svincola la terra dei fuochi dalla mortificante attribuzione a uso speculativo e distruttivo che altre regioni hanno attuato nei confronti della Regione Campania distruggendo la sua rinomata frutta e con essa la sua situazione economica.
Gli Istituti incaricati del monitoraggio delle terre campane, hanno stabilito ufficialmente e definitivamente, che solo quindici ettari di terreno rimangono ancora interdetti, essendo i più esposti e compromessi all’uso indiscriminato della camorra e della mafia italiana, azione che ha compromesso e penalizzata la produzione di un terzo della frutta che si consuma nella nostra Nazione.
Al momento rimarrebbero ancor trentuno comuni campani in fase di monitoraggio a fronte degli ottantotto originali prima considerati a rischio contaminazione, grande soddisfazione è stata espressa dagli organi direttivi del patrimonio agricolo campano, al momento per i trentuno comuni ancora all’esame resta il divieto temporaneo di commercializzare i prodotti ortofrutticoli che non abbiano ricevuto un nulla osta specifico dall'Asl di appartenenza, come si legge da "Il Mattino di Napoli".
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