sabato 7 febbraio 2015

Napoli, l’Ospedale San Giovanni Bosco ancora al centro della malasanità.

Degenti parcheggiati in corsia.
Un ricoverato di trentaquattro anni, muore in seguito all’esposizione al freddo perche parcheggiato con la barella sotto una finestra con vetri rotti.
I familiari di Ernesto Biancolino hanno chiesto soddisfazione giuridica in seguito all’assurda morte che il loro congiunto ha trovato nel nosocomio napoletano per essere stato posizionato con la barella in prossimità di una finestra, che a detta dei familiari, aveva i vetri rotti e dalla quale entrava vento e acqua piovana, oltre al fatto che da un condizionatore invece di aria calda, sarebbe uscita aria gelida, come riportato anche dal quotidiano “Il Mattino di Napoli”.

Sono ormai diversi anni che l’Ospedale San Giovanni Bosco va avanti a stenti e arrancando per tenersi a galla tra disservizi e malasanità, sembrerebbe quasi che in certe circostanze si sia fatto il possibile per evidenziare le varie problematiche che si presentavano quasi quotidianamente, se lo scopo è stato quello di richiamare l’attenzione della Regione Campania verso l’emergenza, mettendo in luce una carenza organico strutturale, esso è stato ampiamente raggiunto.

Della morte dello sventurato Biancolino se ne sta occupando la polizia, l’inchiesta nata in seguito alla denuncia dei familiari secondo i quali il loro congiunto ricoverato per una semplice bronchite sarebbe stato vittima del freddo al quale sarebbe stato esposto durante la sua breve degenza, ricovero avvenuto su consiglio del suo medico curante il 2 febbraio per una leggera bronchite intervenuta dopo l’influenza.

In seguito all’esposizione al freddo, come sarebbe stato trovato anche dai Carabinieri, il paziente è stato trasportato in altra struttura, dove i sanitari non sono riusciti a strapparlo alla morte perche i suoi polmoni erano stati irrimediabilmente compromessi dal freddo e vento dove era stato parcheggiato nel San Giovanni Bosco, dove anche il Santo sembra abbia smesso di fare miracoli.

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