Palazzo Ghigi, sede del Consiglio dei Ministri. foto Wikipedia. |
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dichiara esplicitamente la sua linea di condotta politica da adottare nei confronti di chi sbaglia anche nella PA, niente Jobs act per i dipendenti pubblici, ma il capitolo del pubblico impiego e solo rimandata, sarebbe nelle sue intenzioni aprire la discussione tra un paio di mesi, intenzionato a cambiare le regole per tutti i dipendenti sia privati che quelli che lavorano alle dipendenze delle Pubblica Amministrazione.
Sarebbe ora che finisse l’intoccabilità per i pubblici dipendenti che oggi, anche se esistono le leggi e le regole, le calpestano impunemente con l’assenteismo, il timbro del tesserino affidato al timbratore di turno, la sottrazione di oggetti e materiali oltre al denaro pubblico con la complicità di un sistema corrotto che parte dalla dirigenza coprente e permissiva allo scopo di non scoprire le sue malefatte.
Ben venga il pugno forte sulla testa di chi sbaglia, non deve essere colpito solo il salariato, si parla di par condicio ma la par condicio dove sta se viene messa in opera a senso unico, e perche mai la PA non dovrebbe essere toccata se il 70% delle unità operative ha fruito dell’appoggio del politico di turno per essere immesso nel sistema e ha continuato a fruire dei suoi poteri per strafare e fare i propri comodacci, chi sbaglia, chi non fa il proprio dovere, per un senso di giustizia sociale, deve andare a casa.
Speriamo che il nuovo anno infonda veramente nell’animo dei dirigenti dell’azienda Italia la voglia di far valere le regole che forse esistono ma che sono sistematicamente disattese, applicando le buone regole della meritocrazia, abolendo totalmente i favoritismi e buttando fuori chi commette il reato del ladrocinio rubando le ore di lavoro allo stato ponendosi sullo stesso gradino del malvivente che rapina la Banca, lui ruba quello che può rubare, perciò è giusto metterlo a riposo.
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