Casal di Principe, erano indubbiamente scarti cinesi quelli che lo scorso mercoledì hanno prodotto nuove sostanze nocive a danno collettivo.
Casal di Principe, tra le ceneri del rogo di mercoledì sono state ritrovate tracce innegabili della loro provenienza cinese, bottigline usate come contenitori di medicinali con scritte orientali, il rogo fu appiccato con l’intendo di far sparire le tracce dei pellami che avrebbero potuto condurre all’opificio calzaturiero clandestino, di questi secondo indiscrezione nel casertano ce ne sarebbero tanti grazie alla complicità dei proprietari che fittano i locali a nero ovviamente perché illegali.
Secondo i militari dell’arma che da tanto tempo danno la caccia a questi opifici, essi sarebbero numerosi e distribuiti nei territori casertani, alcuni scoperti a Villa Literno e in altre città, le fabbriche clandestine cinesi sono una realtà che prolifera grazie all’alta complicità dei proprietari che locano a nero i locali a prezzi esagerati e senza pagare gli oneri, essi sono costretti a bruciare gli scarti di provenienza illegale.
Come già detto in altre occasioni analoghe, allo scopo di scoraggiare la nera locazione, rientrerebbe nei doveri delle istituzioni locali scoraggiare il traffico delle locazioni abusive con acquisizioni delle proprietà implicate, nei registri del patrimonio comunale abbandonando i sistemi parentali e clientelari, bensì passare alle maniere forti.
Casal di Principe, tra le ceneri del rogo di mercoledì sono state ritrovate tracce innegabili della loro provenienza cinese, bottigline usate come contenitori di medicinali con scritte orientali, il rogo fu appiccato con l’intendo di far sparire le tracce dei pellami che avrebbero potuto condurre all’opificio calzaturiero clandestino, di questi secondo indiscrezione nel casertano ce ne sarebbero tanti grazie alla complicità dei proprietari che fittano i locali a nero ovviamente perché illegali.
Secondo i militari dell’arma che da tanto tempo danno la caccia a questi opifici, essi sarebbero numerosi e distribuiti nei territori casertani, alcuni scoperti a Villa Literno e in altre città, le fabbriche clandestine cinesi sono una realtà che prolifera grazie all’alta complicità dei proprietari che locano a nero i locali a prezzi esagerati e senza pagare gli oneri, essi sono costretti a bruciare gli scarti di provenienza illegale.
Come già detto in altre occasioni analoghe, allo scopo di scoraggiare la nera locazione, rientrerebbe nei doveri delle istituzioni locali scoraggiare il traffico delle locazioni abusive con acquisizioni delle proprietà implicate, nei registri del patrimonio comunale abbandonando i sistemi parentali e clientelari, bensì passare alle maniere forti.
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