lunedì 3 novembre 2014

Qualiano, storia di una terra depredata e agonizzante.

Qualiano, Piazza D'Annunzio.
 Che ne è stato delle gloriose terre qualianesi, servite e usate per arricchimento di famiglie diventate facoltose con le costruzioni, e speculazioni edilizie operate su di esse.

Nell’ultimo trentennio la cittadinanza ha assistito inerme al progressivo annientamento e alla totale distruzione della produzione agricola qualianese, in favore di una speculazione edilizia operata con bramosia, senza curarsi delle esigenze popolari, i proprietari dei fondi periferici della città, da imprenditori agricoli, sono diventati costruttori, operando una speculazione edilizia che con la complicità della politica ha letteralmente lasciato saccheggiare il territorio della città.

Per lo scopo, i proprietari dei fondi che costituivano le periferie agricole, hanno pensato di inserire a turno, i loro figli nella politica della città, facendoli eleggere grazie alla coesione delle famiglie molto estese e ad accordi di speculazioni future, e con l’appoggio della politica, hanno convertito, valorizzato e sfruttato diversamente i terreni finora prettamente agricoli, in suoli edificatori con la nascita d’interi parchi, rioni, e agglomerati di abitazioni che ancora oggi sono testimoni di scempio.

Colpevole in gran parte quella politica che ha permesso agli speculatori di fare man bassa del territorio, sfruttando il suo e anche appropriandosi del non suo, stropicciando i regolamenti edilizi usati a proprio uso, senza pensare minimamente alle esigenze collettive, permettendo lo sfruttamento con grandi onori personali, e lasciando gli oneri delle infrastrutture al comune e quindi ai cittadini che sono stati fottuti e bastonati, costretti a portare i figli magari alla villa comunale di Villaricca, a usare le strutture ricettive di altri comuni non disponendone nella sua città perchè ritenute superflue e non necessarie.

E non finisce qui. Dopo la devastazione del territorio perpetrata nel passato, il futuro prevede ancora delle possibili mosse strategiche per convertire gli ultimi terreni da agricoli a edili mediante variazioni allo strumento urbanistico in atto, il PRG, affidato a professionisti esterni per dare la parvenza della laicità e dell’estromissione dalle pressioni o altro, ma è così?, si è tentato in passato e ancora si tenterà di convertire le ultime terre da fondi agricoli, a suoli edificatori per trarne benefici personali, piazze, spazi pubblici, locali sociali, ritrovi per giova, sono considerati degli opzional.

Qualcuno dice che questo è il progresso, ma che progresso è quello di un’Amministrazione che permette di sfruttare le ultime terre solo a scopo privato eludendo quelle che sono le esigenze popolari, permettendo la nascita di altri quartieri dormitori dove pochi continuano ad arricchirsi e al popolo continuano a mancare le strutture necessarie al vivere civile, costretto godere degli agi presenti nei comuni limitrofi continuando a vergognarsi di essere qualianese.

Cos’hanno dato alla città i politici eletti finora presso Provincia e Regione, nei quali la città sperava tanto e dai quali non ha avuto niente, se non la continuazione a coltivare solo i loro interesse e quelli delle loro famiglie.

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