lunedì 17 novembre 2014

Il maltempo mette il Nord in ginocchio, grandi colpe delle regioni per incuria e malgoverno.

Classica esondazione per deforestazione.    foto: Wikipedia.
Siamo solo all’inizio della brutta stagione e l’Italia centro settentrionale si trova in grandi sofferenze, c’è da augurarsi un futuro migliore, o almeno, meno peggio.

Gli italiani inginocchiati accusano la grande politica per l’incuria e la disattenzione dall’affrontare e bonificare le aree danneggiate in precedenza, lo stato centrale accusa i governatori di non aver saputo spendere quanto disponibile, fatto sta che il classico scaricabarile non aiuta nessuno né in questa fase disgraziata, né nell’immediato futuro in previsione di un cambiamento climatico diventato imprevedibile e disastroso.

Nell’ultimo ventennio le politiche regionali hanno focalizzato troppo la loro attenzione su quelle grandi opere che si mostravano generose e prospere di grandi opportunità di arricchimento, tralasciando quelle che mostravano oggettivamente necessità di attenzioni e cure, negli anni passati, ci sono comunque stati segni di smottamenti, frane e altre incombenze territoriali, ma si è solo parlato dei necessari e urgenti consolidamenti strutturali, i quali, non sono mai stati realizzati.

Una cosa è sicura, i soldi da spendere per bonificare il territorio vandalizzato dall’uomo e punito dalla natura, sono solo quelli che restano dopo che la politica ha razzolato e fatto suo, quindi molto pochi, a questo punto, il capo della protezione civile e dei”Grandi rischi” Grabrielli, converrebbe dare le dimissioni motivando la richiesta come l’inutilità di tenere in piedi un’organizzazione che non ha mezzi per operare, prima che l’Italia disastrata metta anche lui sul banco degli imputati essendo il responsabile, o che la politica lo sacrifichi come caprio espiatorio.

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