lunedì 20 ottobre 2014

Qualiano, dopo tre mesi il Cimitero ospita ancora defunti ignoti

Defunto da mesi coperto con il telo verde.  Foto: VinCa

Nel mese di agosto si sarebbero dovuti identificare i defunti senza nome sepolti da svariati anni nel  Cimitero qualianese, ancora nulla di fatto.

Con un mio precedente articolo nel mese di luglio, denunciavo la presenza di defunti sepolti da molti anni nel Cimitero di Qualiano perfettamente ignoti, si trattava di tre tombe di marmo e una coperta da un telo colorato, nessuna scritta sulle loro tombe prive di date e di nomi, poi scoprii che questi poveri defunti sono talmente ignoti che non risultano nemmeno nei registri anagrafici cimiteriali, più ignoti dei morti in guerra ai quali, almeno è stato dedicato un altare.

Del defunto che ancora oggi è coperto col telo verde, mi fu detto che proveniva da una casa di riposo dei dintorni, la quale, l'aveva ospitato e al fatidico passaggio dal sonoro al muto aveva incaricato il Comune dei funerali, ma forse, immeritatamente gode del menefreghismo sia del Comune che della casa che l'ha ospitato, perche a coprirlo e ancora la coperta di telo verde in attesa della prossima esumazione forse, per coprirlo con il piano marmoreo di un altra tomba, questo merita il defunto dal telo verde, una lapide riciclata.

Defunti ignoti.   Foto: VinCa
La promessa di identificare i defunti sconosciuti e dare loro un nome, non si sa per quale ragione non è stata mantenuta, i poveretti reclamano ancora il loro diritto anagrafico, l’amministrazione glielo deve, lo deve ai defunti, lo deve ai cittadini per l’uso di altri tre posti bloccati, lo deve alle loro famiglie per renderli partecipi, e se le famiglie non rspondono, che sia il Comune a occuparsene, com’è giusto che sia, anche se questi ormai non votano più.

È impensabile che con i mezzi e il personale a disposizione a distanza di mesi ancora non si è fatto luce sull'anagrafica di questi sfortunati allo scopo di regolarizzare i registri anagrafici, è vero che il Cimitero ha subito varie influenze, qualcuna anche nefasta, interessata e menefreghista, ma è pur vero che tocca all’ultimo arrivato risolvere i problemi che si è caricato spontaneamente sulle spalle, chi ha peccato di incompetenza, di interesse personale, o di inefficienza adesso sarebbe fuori gioco, e quindi, è proprio il caso di dire “Mettiamoci al lavoro".

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