venerdì 10 ottobre 2014

Genova, Antonio Campanella morto per colpa della burocrazia.

                                                                   Una tragedia annunciata quella di Genova, sulla stessa lunghezza d’onda come pure sono da tenere sotto controllo le situazioni del Sarno e del Seveso.

È intollerabile che per colpa della burocrazia continuino a succedere tragedie che si possono evitare affrontando il problema risolvendolo, non come nel caso di Genova dove il torrente Bisagno è esondato perche i lavori per la messa in sicurezza degli argini programmati all’epoca del disastro del 2011, non sono mai stati eseguiti in seguito a un contenzioso con una ditta che all’epoca impugnò l’aggiudicazione della gara fermando la macchina della messa in sicurezza del torrente.

La tragedia che si è verificata in queste ultime ore non si può attribuire a un mancato allarme da parte di qualcuno ma proprio alla mancata esecuzione dei lavori già previsti e finanziati, purtroppo si sà che in questi casi ( tutti colpevoli nessun colpevole) nessuno pagherà per il menefreghismo dimostrato ne tantomeno per la mancata assunzione delle responsabilità, forse un colpevole da punire c’è, perché non punire Antonio Campanella che non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto.

Purtroppo si aspetta sempre la disgrazia per intervenire e magari, facendo sciacallaggio politico, sfruttare l’occasione per mettersi in mostra e guadagnare consensi elettorali, oppure, cosa ancor più grave, cercare di gestire gli appalti per l’emergenza creandone un’altra ancora più grande, quella di aver elargito mazzette e fregature varie mentre la città ancora una volta si ritrova invasa da detriti fango e acqua da tutte le parti con danni incalcolabili per l’economia e per gli italiani.


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