Foto: Il fatto quotidiano. |
La Regione Lombardia comprerà 150mila vaccini antinfluenzali da un piccolo studio dentistico di Bolzano: affare da 2,7 milioni, stessa Regione dei falsi camici.
Bando lampo (chiuso dopo 24 ore) di Aria aggiudicato il 29 ottobre da Studio Dr. Mak & Dr. D’Amico Srl, una società costituita il 30 settembre scorso con un capitale sociale di 10mila euro. Come principale attività gestisce uno studio di dentisti in Alto Adige. Ha offerto 120mila dosi di Influvac Tetra a 17,85 euro l’una e 30mila di FluQuadri a 18,90 l’una. Il dg della centrale acquisti regionale: "Se ha i requisiti per poterlo fare, non c’è nessun problema dal punto di vista della legittimità”
La grande Regione Lombardia da chi comprerà 150mila vaccini antinfluenzali per oltre 2,7 milioni di euro? Da un piccolo studio dentistico di Bolzano. Sembra una boutade, invece è l’ultima puntata del pasticcio della giunta di Attilio Fontana su una campagna vaccinale partita in ritardo e con dosi carenti dopo un’incredibile sequela di errori. Tanto che lo scorso 28 ottobre è stata pubblicato in fretta e furia l’ultimo bando di Aria, la centrale acquisti regionale. Il decimo, un bando lampo rimasto aperto solo 24 ore. Tempo comunque sufficiente perché entro il 29 ottobre arrivasse un’offerta, quella dello Studio Dr. Mak & Dr. D’Amico Srl, una società che come principale attività gestisce uno studio di dentisti di Bolzano.
Lo studio ha un sito online registrato nel 2007 e fino a qualche tempo fa collegato a una società messa in liquidazione e,
secondo i documenti reperibili in camera di commercio, chiusa nel 2017. La nuova società, invece, è nata poco più di un mese fa, con un atto costitutivo siglato a Bolzano il 30 settembre 2020, solo qualche settimana prima di aggiudicarsi il bando di Regione Lombardia. Ne sono amministratori e soci il dentista Lars D’Amico e la specialista in ortodonzia Rozmary Mak D’Amico. I servizi offerti sul sito ai pazienti vanno dalla chirurgia orale, all’estetica della bocca, alla prevenzione e cura dei denti. Nessun riferimento al commercio di vaccini, benché nell’oggetto sociale riportato nello statuto si legga che oltre alle attività più tradizionali di uno studio dentistico, la società si potrà occupare anche del commercio di “prodotti sanitari e attrezzature sanitarie” e più in generale di “operazioni industriali, commerciali e finanziarie, mobiliari, ed immobiliari, ritenute necessarie ed utili per il conseguimento dell’oggetto sociale e a questo direttamente od indirettamente connesse”.
Il bando che i dottori Mak e D’Amico si sono aggiudicati aveva una base d’asta di 1,95 milioni di euro per 150mila dosi di vaccino quadrivalente per adulti, 13 euro a dose. La loro società ha presentato un’offerta, l’unica arrivata ad Aria, per 120mila dosi di Influvac Tetra a 17,85 euro l’una e 30mila di FluQuadri a 18,90 l’una, per un totale che supera i 2,7 milioni. Un bel colpo per una società neonata e con un capitale sociale di appena 10mila euro. Di certo è riuscita a fare meglio di Regione Lombardia nella corsa agli agognati vaccini, per poi rivenderglieli a un prezzo maggiorato. Ogni singola dose costerà alla Regione più del triplo dei 5,90 euro che furono offerti col primo bando, non aggiudicato perché il prezzo era superiore alla base d’asta. Meglio comunque delle 400mila dosi pagate 26 euro l’una a seguito del nono bando, costate l’apertura di un’indagine conoscitiva da parte della procura di Milano.
Ma come mai questa volta, per comprare i vaccini antinfluenzali, la Regione si è rivolta a uno studio di dentisti? Contattato da ilfattoquotidiano.it, l’assessore al Welfare Giulio Gallera taglia corto: “Io non mi occupo di gare, deve parlare con Aria”. Tocca allora rivolgersi a Lorenzo Gubian, che ha sostituito Filippo Bongiovanni come direttore generale della centrale acquisti dopo il caso dei camici comprati dall’azienda di famiglia della moglie di Fontana: “La società che ha presentato l’offerta è un operatore economico, non so se sia anche uno studio dentistico – risponde -. È in corso la verifica dei requisiti sulla base del codice appalti, se l’operatore economico li rispetta ha diritto a fare la fornitura, in caso contrario non la potrà fare”.
Ma non è strano che la Regione compri vaccini da uno studio dentistico? “Se l’operatore economico non è una casa farmaceutica, sarà un intermediario come succede per tantissime gare di beni sanitari.
Se ha i requisiti per poterlo fare, non c’è nessun problema dal punto di vista della legittimità”. Inutili sono invece due telefonate alla reception dello studio dentistico: “Ho lasciato detto a uno dei titolari”, risponde una signora. Ma il titolare non richiamerà più.
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