Sono sei le persone finite nella rete della giustizia, dirigenti e funzionari dell’ente gestivano gli atti in Comune con mazzette, crociere e prestazioni sessuali come pubblicato dal Mattino di Napoli.
L’Ufficio tecnico comunale sarebbe stato usato come ritrovo per il pagamento degli oneri concessori saldati anche con prestazioni sessuali di alcune richiedenti, il pagamento in natura sarebbe avvenuto per il rilascio di autorizzazioni amministrative e permessi a costruire, questi in parte sarebbero gli atti d’accusa emersi dall’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che ha portato oggi agli arresti sei persone.
A finire sul banco degli imputati sono stati il dirigente dell'Utc del Comune di Castel Volturno, Carmine Noviello, il dipendente Antonio Di Bona secondo la Procura Noviello sarebbe ritenuto il regista del consolidato sistema corruttivo che accettando anche, e soprattutto pagamenti in natura per anni avrebbe caratterizzato la prassi amministrativa nel comune del litorale domizio facendo mancare in questo caso i dovuti oneri alla cassa comunale.
L’Indagine partita nel 2016 sotto la vigilanza della Procura guidata da Maria Antonietta Troncone, dai sostituti Quaranta e Giacomo Urbano, i carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno iniziato a indagare sulla denuncia di un cittadino che aveva chiesto un’autorizzazione sismica, Noviello e Di Bona, finiti oggi in carcere, avrebbero ottenuto negli anni, in modo sistematico, soldi e favori per rilasciare atti e permessi.
Secondo la Procura, il tutto si sarebbe svolto all’insaputa del sindaco Dimitri Russo che da oggi ha visto ridursi la disponibilità delle risorse umane del comune venute a mancare dopo l’esito della condanna, nel dossier corruttivo sarebbero indicate anche altre figure di rilievo come funzionari e dipendenti della P. M. accusati di omissioni e alterazioni nelle dichiarazioni d’illegittimità edilizie risultate dalle verifiche effettuate e addomesticate come meglio descritte dal quotidiano Il Mattino.
L’Ufficio tecnico comunale sarebbe stato usato come ritrovo per il pagamento degli oneri concessori saldati anche con prestazioni sessuali di alcune richiedenti, il pagamento in natura sarebbe avvenuto per il rilascio di autorizzazioni amministrative e permessi a costruire, questi in parte sarebbero gli atti d’accusa emersi dall’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che ha portato oggi agli arresti sei persone.
A finire sul banco degli imputati sono stati il dirigente dell'Utc del Comune di Castel Volturno, Carmine Noviello, il dipendente Antonio Di Bona secondo la Procura Noviello sarebbe ritenuto il regista del consolidato sistema corruttivo che accettando anche, e soprattutto pagamenti in natura per anni avrebbe caratterizzato la prassi amministrativa nel comune del litorale domizio facendo mancare in questo caso i dovuti oneri alla cassa comunale.
L’Indagine partita nel 2016 sotto la vigilanza della Procura guidata da Maria Antonietta Troncone, dai sostituti Quaranta e Giacomo Urbano, i carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno iniziato a indagare sulla denuncia di un cittadino che aveva chiesto un’autorizzazione sismica, Noviello e Di Bona, finiti oggi in carcere, avrebbero ottenuto negli anni, in modo sistematico, soldi e favori per rilasciare atti e permessi.
Secondo la Procura, il tutto si sarebbe svolto all’insaputa del sindaco Dimitri Russo che da oggi ha visto ridursi la disponibilità delle risorse umane del comune venute a mancare dopo l’esito della condanna, nel dossier corruttivo sarebbero indicate anche altre figure di rilievo come funzionari e dipendenti della P. M. accusati di omissioni e alterazioni nelle dichiarazioni d’illegittimità edilizie risultate dalle verifiche effettuate e addomesticate come meglio descritte dal quotidiano Il Mattino.
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