martedì 20 novembre 2018

Castel Volturno, Raccolta e ciclo dei rifiuti - Politiche ecologiche dell'Amministrazione


Comunicato stampa

L'Analisi della situazione ecologica in cui versa la città induce a fare serie considerazioni, problematiche che da soli non si possono affrontare e risolvere.
 

I roghi sono la conseguenza dell’emergenza. Continuare a gestire il ciclo dei rifiuti senza pianificazione è la causa di tutti i mali: dai roghi, agli incendi negli impianti, ai danni alla salute, allo strapotere della criminalità organizzata.

“Servono professionisti, impianti, campagne d’informazione, competenze – ha dichiarato il Sindaco, Dimitri Russo –, educatori nelle scuole, nelle comunità, impianti di selezione all’avanguardia, guardie ambientali remunerate dotate di potere di sanzione, dai cui proventi si finanzierebbero poi il costo. Si creerebbero posti di lavoro, il territorio sarebbe controllato, il cittadino formato e informato: il concetto è pianificare per rendere ordinario, stabile, il ciclo dei rifiuti, rivedendo le quote di ridistribuzione dei proventi derivanti dal recupero delle frazioni differenziate e abbattendo così il costo finale per il cittadino: più puro è il rifiuto, ovvero differenziato, più il beneficio deve essere alto per l’Ente che differenzia.

Lo smaltimento delle frazioni va quindi rivisto nel processo di selezione e conferimento, a partire dagli ingombranti, il cui costo di smaltimento è arrivato alle stelle: per i materassi, ad esempio, occorre fare delle convenzioni speciali simili a quelle stipulate per la raccolta degli pneumatici, con consorzi che sono incentivati al ritiro, ovvero più qualificati nel recupero, altrimenti il costo non scenderà mai”.

Quali i suggerimenti, nell’ottica di un piano integrato?

“Tempi per l'appalto e affidamento del servizio di raccolta più brevi. Piani industriali di servizio, fatto col porta a porta, di prossimità o in strada, modulati sulla singola località, sul singolo quartiere, così da essere sostenibili e in grado di fornire ai comuni un vantaggio di gestione: ovvero gli stessi principi messi in atto nel nostro piano di servizio che può diventare, al momento dell’avvio, un modello da esportare: è basato infatti non solo sullo studio morfologico del territorio, ma anche antropologico, con una forte riduzione di frazione indifferenziata e quindi di costi.

Non vediamo l’ora di partire – ha concluso il Sindaco –, ma purtroppo, al momento, la gara è ferma presso la Stazione Unica Appaltante dal 2016”.

“La vera sfida è uscire dalle stanze – ha aggiunto Anastasia Petrella, Assessore all’Ecologia – e lavorare in strada con la prevenzione, l’informazione, la repressione dello sversamento, attribuendo, anche ai militari impiegati, poteri di sanzione, senza dover ricorrere al supporto delle unità di Polizia municipale e Forze dell’Ordine.

Chiediamo pertanto agli enti superiori di interfacciarsi con i sindaci e gli assessori delegati all’Ecologia e Ambiente, di offrire mezzi, e, ancor più, risorse, per mettere i comuni in condizione di aumentare le percentuali di raccolta differenziata per raggiungere la quota zero rifiuti: un obiettivo raggiungibile, se si concentrano gli sforzi su raccolte domiciliari con tariffe puntuali – più ricicli, meno paghi –, impianti di selezione e trattamento, impianti di riciclo specializzati per categorie di rifiuto, impianti di compostaggio, adottando, intanto, incentivi fiscali e aggiornamenti normativi sul ciclo di vita del rifiuto.

Le campagne mediatiche sui roghi curano l’effetto, non la causa. Quello che serve è lottare contro l’abbandono, che è un atto di inciviltà, su cui poi la criminalità lucra quando ormai il cumulo è pronto. Il rifiuto è una risorsa – ha concluso Petrella – , è un dato di fatto accertato, e la Regione Campania può diventare un modello, se tutte le Autorità preposte, di ogni ordine e grado, vogliono”.

Il Sindaco e l’Amministrazione comunale

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