Paura nell’ospedale che abbraccia un’utenza abbastanza estesa in seno alla quale spesso si registrano atti inconsulti e di bassa prepotenza.
L’Ennesimo atto di prepotenza si è registrato ieri nel nosocomio della zona alta di Napoli, un folto gruppo di parenti di un paziente ricoverato in rianimazione e in seguito deceduto, all’atto della comunicazione del decesso ai parenti e che la salma doveva restare nell’apposita sala mortuaria fino allo scadere dei tempi tecnici previsti dal regolamento di polizia mortuaria, i parenti presenti forse, volevano accorciare i tempi per i funerali chiedendo il rilascio del defunto prima del tempo.
In seguito al rifiuto della direzione, la prepotenza avrebbe preso il sopravvento sulla ragione, infatti, i parenti pensando che con la forza avrebbero ottenuto quanto volevano avrebbero dato sfogo, forse più che allo sfogo, alla vera prepotenza, cominciando a sfasciare le suppellettili che costituivano l’arredo rompendo i mobili e minacciando seriamente i sanitari che sono stati costretti a ricorrere ai carabinieri che sono riusciti a riportare l’ordine e a farli ragionare, come pubblicato dal Mattino di Napoli.
L’Ennesimo atto di prepotenza si è registrato ieri nel nosocomio della zona alta di Napoli, un folto gruppo di parenti di un paziente ricoverato in rianimazione e in seguito deceduto, all’atto della comunicazione del decesso ai parenti e che la salma doveva restare nell’apposita sala mortuaria fino allo scadere dei tempi tecnici previsti dal regolamento di polizia mortuaria, i parenti presenti forse, volevano accorciare i tempi per i funerali chiedendo il rilascio del defunto prima del tempo.
In seguito al rifiuto della direzione, la prepotenza avrebbe preso il sopravvento sulla ragione, infatti, i parenti pensando che con la forza avrebbero ottenuto quanto volevano avrebbero dato sfogo, forse più che allo sfogo, alla vera prepotenza, cominciando a sfasciare le suppellettili che costituivano l’arredo rompendo i mobili e minacciando seriamente i sanitari che sono stati costretti a ricorrere ai carabinieri che sono riusciti a riportare l’ordine e a farli ragionare, come pubblicato dal Mattino di Napoli.
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