sabato 25 giugno 2016

PD. L’analisi del voto amministrativo di Massimo Paolucci, europarlamentare Pd.

Se i cittadini non vanno a votare, oppure a Torino-Roma votano, Grillo, a Napoli de Magistris e a Benevento Mastella, pur di veder perdere il Pd, è tempo di preoccuparsi.

È in atto una rivolta nel Partito democratico, renziani da un lato e la minoranza dem che invoca a gran voce il rinnovamento necessario per la stessa sopravvivenza del Partito, l’europarlamentare Pd, parla ancora di sinistra sbandata, lasciando intravedere quasi l’inizio della rottamazione più che un commissariamento che se avvenisse solo per Napoli, secondo l’europarlamentare Paolucci, farebbe ridere i polli, non solo campani, ma dell’Italia intera.

L’avversità del voto ha aperto un fascicolo nuovo nella prospettiva politica dei democratici dove, in parte la colpa potrebbe essere proprio del suo segretario che si è lasciato distrarre dall’obiettivo con il quale ha messo in gioco il suo futuro politico “ Il Referendum costituzionale” quindi, secondo la minoranza dem, le colpe del fallimento democratico sarebbero attribuibili più a una disattenzione del premier che alla cattiva gestione delle segreterie periferiche.

A Napoli, la stessa scelta fallimentare di Valeria Valente allo scopo di rottamare Antonio Bassolino ha dimostrato di essere stato solo un autogol, per restare in clima sportivo, è stato un autogol ai quarti di finale, che ha compromesso anni di politica della sinistra mettendo sotto i riflettori, una reazione contro la chiusura del suo gruppo dirigente, reazione dimostrata con il non voto, oppure votando gli avversari Raggi, Appendino, Mastella e lo stesso De Magistris che ha vinto la guerra scatenata da due anni contro di lui da Renzi che ne è uscito sconquassato.
 

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