Pacheggio San G. Bosco, foto Il Mattino di Napoli. |
Nei tre lunghi anni della loro gestione del parcheggio che da pubblico era diventato a gestione privata con tanto di uomini in divisa componenti di un organico che copriva i tre turni previsti come solo una grande azienda riesce a fare ma senza l’obbligo di richiedere l’autorizzazione all’ente per poter volgere regolarmente il servizio di vigilanza sull’area ricadente sotto la giurisdizione dell’Asl Napoli 1, e in questo caso della direzione sanitaria del Grande nosocomio della zona collinare.
Oggi molti lettori si stanno chiedendo com’è possibile che nessuno si sia chiesto chi abbia autorizzato queste persone, che sembravano generali in divisa, a gestire il parcheggio che avrebbe dovuto essere di proprietà dell’ente sanitario, almeno l’istallazione del gabbiotto aziendale avrebbe dovuto suscitare qualche sospetto o quanto meno, avrebbe dovuto richiedere un controllo di regolarità progettuale di una costruzione sul suolo ospedaliero.
Un comportamento da grandi professionisti della sosta nel vero senso della parola, però del tutto abusivi, parcheggiatori con divisa da vigilantes, al lavoro senza una licenza, senza una concessione, nessuna autorizzazione, eppure, da tre anni erano lì, all'interno di un ospedale nell’occhio del ciclone per le varie nefandezze commesse dai cittadini scostumati ai danni di chi forse, si prodiga intensamente per il bene dei cittadini bisognosi di cure anche se costretti a pagare il ticket per la sosta abusiva.
L’Illegale situazione è stata denunciata dal quotidiano “Il Mattino di Napoli” portando alla luce una situazione a dir poco abnorme che porterebbe erroneamente a pensare a uno stato di anni di connivenza illecita tra Ente e abusivi del parcheggio.
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