Comune di Qualiano con la stanza dei bottoni. |
Nei miei ricordi di qualianese verace non ricordo di aver vissuto campagne elettorali così puerili, denigratorie, e contrarie a quella buona educazione che dovrebbe distinguere chi si propone di guidare il governo cittadino per la soluzione delle varie vicende socio economiche di una comunità afflitta dalla crisi commerciale sotto gli occhi di tutti, quale esempio di buon governo sta ricevendo il popolo da questi beceri battibecchi da vecchie comari di cortile radunate d'inverno attorno al braciere.
Il malcontento serpeggia ai piedi del popolo che si sente bistrattato e abbandonato da chi vuole arrivare prima a tutti i costi cercando di carpire la buona fede dei cittadini senza esprimere il modo di superare le determinate pecche che quotidianamente vive la cittadinanza, l’acqua pubblica gestita da privati in tutta autonomia se non addirittura con l’avallo comunale, la Sogert che continua ad applicare pignoramenti ai tanti morosi per forza anche in questo caso con l’assenso degli organi superiori, un'evasione fiscale che non si vuole combattere pechè scoperchierebbe il vaso di Pandora .
Al popolo interessa poco il colore politico e chi sarà il prossimo governatore della città purché mostri in qualche modo di avere le intenzioni di voler fare del bene alla comunità qualianese, nessuno dei contendenti ha espresso le proprie intenzioni di risolvere i problemi che interessano ai cittadini, abbiamo un sistema idrico obsoleto che da la possibilità a chi la gestisce di usarlo come bandiera per decidere: scarsa pressione arbitraria, aumenti decisi e senso unico, carenza idrica con la complicità di chi deve stare zitto, forse, perché parte integrante del problema stesso.
I vari satelliti che orbitano intorno ai tre soli dell’universo qualianese, incitati ed eccitati, essendo spinti all’odio per l’avversario politico e dal desiderio di sedere sulle poltrone del governino si lasciano scivolare nella palude politica dell’offeso per l’essere umano prima del politico, chiaramente all’oscuro del dovuto rispetto per il nemico indispensabile per essere degnamente apprezzati dagli elettori perché è solo mostrando rispetto per l’avversario che lo si può sconfiggere agli occhi dei cittadini.
È diventata una battaglia a uomo ammessa e concessa solo in guerra, ma qui si può riflettere, ponderare, nessuno punta il fucile al petto del rivale, il popolo è stufo delle vane promesse di lavoro, di assunzioni che non ci saranno mai, chi vede strumentalizzati i figli si ribella, possibile che non si possa arrivare a una gestione politica sana e non clientelare, promettere e non mantenere andava bene trent’anni fa, ma oggi…chiunque si sente tradito si ribella e vota al contrario, rischiando di veder vanificate ingiurie, promesse, e le speranze di poter governare chi si rifiuta di fare la marionetta nelle mani del puparo.
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