Don M. Barone e il Tempio Mia Madonna Mia salvezza. |
Mai uno scandalo di così vaste proporzioni ha invaso la Chiesa, questa volta a finire nelle reti sia della giustizia legale sia di quella vaticana è stata la Casetta di Nazareth, istituzione vescovile che gestisce il Tempio di Casapesenna «Mia Madonna mia Salvezza», trascinato nella disputa dai fattacci che sarebbero stati commessi dal prete esorcista e forse, anche un grande amatore come risulterebbe negli atti d’accusa denunciati Anche dal sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa, che conoscerebbe il prete esorcista da bambino.
Secondo le accuse del primo cittadino, Don Michele avrebbe avuto due storie per diversi anni con due donne del luogo tra cui una di queste sarebbe rimasta anche incinta e costretta ad abortire per la forte pressione esercitata da persone legate al clan Zagaria i quali avrebbero pure tentato di riportarlo sulla retta via per un poco di tempo, ma poi il dongiovanni sacerdote sarebbe ricaduto nel peccato lasciandosi tentare ancora dal demone, chissà se un buon esorcista non sarebbe servito al nostro Don Barone.
Ad accusare Don Michele, ci sarebbero oltre al sindaco del paese anche un suo parente omonimo attualmente pentito di camorra che all’epoca del misfatto l’avrebbe pure schiaffeggiato per farlo ritornare nell’abito talare cercando di celare lo scandalo, comunque: esorcista, amatore, santo portatore di croce oppure vittima di dicerie di paese, lo stabiliranno i giudici in tribunale civile e i prelati che si pronunceranno in fase di processo religioso, comunque vada per Don Michele Barone saranno giorni neri quelli che stanno per arrivare.
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