Carpentieri sfiduciato da assessori e consiglieri, riuscito il secondo golpe nei confronti di Venanzio Carpentieri, il duro colpo farà vibrare anche il suo Partito.
La sfiducia è arrivata da tredici consiglieri comunali che si sono dimessi dalla carica, la richiesta di sfiducia e le motivazioni, è stata firmata ieri sera alla presenza di un notaio mentre lo stesso ex sindaco era fuori sede, infatti, ha appreso della manovra avversa in treno, mentre tornava da Roma dopo aver partecipato alla direzione nazionale del Pd, rincorrendo le speranze di un’eventuale ricompattazione nazionale del Pd, ha ricevuto il benservito proprio in casa sua.
La manovra destabilizzante del sindaco melitese produrrà lo stesso effetto di una scossa tellurica di media intensità nel Pd, nel momento in cui le dimissioni e le motivazioni saranno protocollate iniziando l’iter per lo scioglimento dell’Amministrazione melitese passando la palla al prefetto che dovrà dichiarare la decadenza amministrativa comunale e inviare un Commissario che dovrà continuare a governare la città e le sue problematiche.
La sfiducia non ha raggiunto solo il sindaco Carpentieri, ma, ha colpito la maggiore figura del segretario provinciale del Pd, accusato di non aver risolto i tanti problemi della cittadina nonostante le sollecitazioni che si levavano dall’opposizione e anche dalla maggioranza, forse distratto dal doppio mandato di sindaco e segretario provinciale dove anche da questo lato stanno arrivando accuse mascherate di una cattiva gestione del mandato politico per essersi lasciato sfuggire la situazione dalle mani.
La sfiducia è arrivata da tredici consiglieri comunali che si sono dimessi dalla carica, la richiesta di sfiducia e le motivazioni, è stata firmata ieri sera alla presenza di un notaio mentre lo stesso ex sindaco era fuori sede, infatti, ha appreso della manovra avversa in treno, mentre tornava da Roma dopo aver partecipato alla direzione nazionale del Pd, rincorrendo le speranze di un’eventuale ricompattazione nazionale del Pd, ha ricevuto il benservito proprio in casa sua.
La manovra destabilizzante del sindaco melitese produrrà lo stesso effetto di una scossa tellurica di media intensità nel Pd, nel momento in cui le dimissioni e le motivazioni saranno protocollate iniziando l’iter per lo scioglimento dell’Amministrazione melitese passando la palla al prefetto che dovrà dichiarare la decadenza amministrativa comunale e inviare un Commissario che dovrà continuare a governare la città e le sue problematiche.
La sfiducia non ha raggiunto solo il sindaco Carpentieri, ma, ha colpito la maggiore figura del segretario provinciale del Pd, accusato di non aver risolto i tanti problemi della cittadina nonostante le sollecitazioni che si levavano dall’opposizione e anche dalla maggioranza, forse distratto dal doppio mandato di sindaco e segretario provinciale dove anche da questo lato stanno arrivando accuse mascherate di una cattiva gestione del mandato politico per essersi lasciato sfuggire la situazione dalle mani.
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