domenica 27 novembre 2016

Caserta, le gestioni politiche del casertano, sembrano essere tutte inquinate.

Secondo i pm i messaggi non sarebbero più affidati ai pizzini ma alle pen drive, la loro versatilità si presterebbe meglio al passaggio di ordini e affidamenti.

I pm, coordinati dal procuratore Maria Antonietta Troncone, nei giorni scorsi, hanno ordinato il sequestro di una dozzina di computer dagli uffici di sindaci e dirigenti comunali dell’Alto Casertano, gli inquirenti sospettano che adesso le informazione malavitose e affaristiche viaggiano attraverso i computer, con l’ausilio delle pen drive.

Il sospetto che avrebbero favorito la società “Termotetti” per una serie di affidamenti per un complessivo importo di circa 700mila euro di commesse frazionate in importi nascosti dalla somma urgenza ma che in effetti con questo sistema avrebbero permesso al sodalizio di favorire la Termotetti riuscendo a eludere le norme e importi che giustificherebbero i tanti affidamenti dei lavori nel ramo edile e dell’ambiente.

I comuni attenzionati sarebbero quelli di Riardo, Caianello, Giano Vetusto, Gioia Sannitica, Galluccio e San Gregorio Matese, dove le persone coinvolte potrebbero essersi passate notizie, informazioni e affidamenti bypassando l’obbligo delle gare di evidenza pubblica, per almeno tre anni sarebbe stato questo il canale di transito delle decisioni e affidi, transitate attraverso una serie di penne drive usb.

Su quei supporti, sospettano i pm, venivano caricati i file che servivano per mettere insieme i dati utili a rendere «sicure» le procedure per le somme urgenze.

Nessun commento: