Il capogruppo dei verdi Francesco Borrelli, ha sferrato l’attacco ai vitalizi e le riversibilità dei consiglieri regionali che aggiunti a quelli dei parlamentari, salassano l’Italia.
Se gli italiani sono contro i vitalizi, figuriamoci per la reversibilità del vitalizio, per il capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, Francesco Borrelli, esso costituisce, come egli stesso l’ha definito, «un odioso privilegio», allo scopo Francesco Borrelli ha preparato una proposta di legge ad hoc che punta ad abolire almeno la reversibilità, come si legge sul Mattino di oggi.
Oggi, con le regole attuali, in caso di decesso di un ex consigliere regionale, il vitalizio (ovvero quella rendita concessa alla fine del mandato) passa alla moglie e ai familiari; in caso di ok alla legge di Borrelli, ciò verrebbe abolito, ma è facilmente prevedibile che il Consiglio non la prenderà in considerazione visto che voga contro questa forma di salasso mensile che assicura il benessere a tutta la famiglia del deceduto a spese dei contribuenti.
L’unica nota positiva e che a proporre la modifica è stato un esponente della maggioranza e lascia presupporre che stavolta la proposta possa trovare accoglimento o almeno essere discussa dal Parlamento regionale, la proposta di legge potrebbe anche essere addolcita in parte, per farla passare potrebbe concedere i privilegi e abolire la reversibilità che da sola ogni mese porta via dalle casse regionali 150mila euro mensili.
Una fuga di denaro che tra vitalizi e reversibilità, si aggira sui circa 10 milioni di euro l’anno spalmati tra i 243 titolari degli assegni vitalizi che i contribuenti sono chiamati a sborsare con i tributi, una cifra considerevole si si pensa che potrebbe essere investita diversamente nell’ambito della gestione regionale, questa è la convinzione del Capogruppo dei verdi Francesco Borrelli, come diceva il compianto Nino Manfredi, (fusse che fusse la vota bbona).
Se gli italiani sono contro i vitalizi, figuriamoci per la reversibilità del vitalizio, per il capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, Francesco Borrelli, esso costituisce, come egli stesso l’ha definito, «un odioso privilegio», allo scopo Francesco Borrelli ha preparato una proposta di legge ad hoc che punta ad abolire almeno la reversibilità, come si legge sul Mattino di oggi.
Oggi, con le regole attuali, in caso di decesso di un ex consigliere regionale, il vitalizio (ovvero quella rendita concessa alla fine del mandato) passa alla moglie e ai familiari; in caso di ok alla legge di Borrelli, ciò verrebbe abolito, ma è facilmente prevedibile che il Consiglio non la prenderà in considerazione visto che voga contro questa forma di salasso mensile che assicura il benessere a tutta la famiglia del deceduto a spese dei contribuenti.
L’unica nota positiva e che a proporre la modifica è stato un esponente della maggioranza e lascia presupporre che stavolta la proposta possa trovare accoglimento o almeno essere discussa dal Parlamento regionale, la proposta di legge potrebbe anche essere addolcita in parte, per farla passare potrebbe concedere i privilegi e abolire la reversibilità che da sola ogni mese porta via dalle casse regionali 150mila euro mensili.
Una fuga di denaro che tra vitalizi e reversibilità, si aggira sui circa 10 milioni di euro l’anno spalmati tra i 243 titolari degli assegni vitalizi che i contribuenti sono chiamati a sborsare con i tributi, una cifra considerevole si si pensa che potrebbe essere investita diversamente nell’ambito della gestione regionale, questa è la convinzione del Capogruppo dei verdi Francesco Borrelli, come diceva il compianto Nino Manfredi, (fusse che fusse la vota bbona).
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