Foto tratta da "Il Mattino di Napoli" |
Emmanuel Chidi Namdi e la sua donna hanno sperimentato in prima persona l’odio razziale di un povero essere animalesco, Emmanuel morto per difendere la sua donna, una donna assieme alla quale sfuggiti alla guerra in atto nel loro paese, dopo aver combattuto con gli scafisti, dopo essersi indebitati per pagarsi i viaggio, dopo aver perso il loro primo figlio nel grembo della mamma, si sono imbattuti in un male peggiore annidato nell’animo di chi si crede superiore, il razzismo.
Chi glielo avrebbe predetto al povero Emmanuel che dopo essere sfuggiti alla furia di Boko Aram nel suo paese avrebbe perso la vita in Italia per mano di un cretino mentre esercitava il suo pieno diritto come uomo e come marito, la difesa della sua donna, insultata dal criminale assassino e definita nel modo più offensivo possibile “Scimmia nera” solo perché la sua pelle ha un altro colore, il brutto appellativo ha provocato la giusta reazione della vittima caduto vittima di un ingiustificato razzismo per mano di un animale che offende la razza bianca.
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