Il Partito Democratico è entrato in crisi profonda, Napoli ha fatto emergere i malesseri tenuti nascosti dagli accordi, dai quattro punti cardinali si levano voci allarmistiche.
Renzi a Napoli ha minacciato di ricorrere al commissariamento, a Roma sta ricorrendo finanche al ricatto sportivo, se dovesse vincere la Raggi non si farebbero le Olimpiadi, i segnali che emergono tutti i giorni dalle stesse dichiarazione del leader e dal direttivo Dem, non lasciano presagire nulla di buono per il suo futuro, Renzi è alla ricerca del classico colpo di reni che potrebbe riportare il suo Partito a galla pronto ancora ad affrontare le onde minacciose, ma sta annaspando come chi teme l’annegamento.
Il malessere del PD a Napoli è iniziato con l’osteggiamento dell’immissione a tutti i costi di Bassolino nella politica napoletana, l’atteggiamento ostativo nei suoi confronti forse, non è da attribuire soltanto ai dirigenti della segreteria napoletana, quanto alla scelta della spalla di Verdini offerta alla Valente, scelta scaturita da un accordo di sottobanco tra il leader e il politico che fino a due mesi fa sembrava il dirigente della grande politica di Roma.
Perfino il Governatore De Luca reduce dall’incontro con Renzi nel deposito della monnezza sembra avvilito, da grande politico ha analizzato le varie falle che imbarcano acqua nella struttura portante del suo Partito e sta cominciando a temere il peggio, cosciente che veramente ci vuole un miracolo per rattoppare le falle dell’ex transatlantico renziano, miracolo che al momento non si vede, sembra più realistico Bassolino con i suoi anatemi che i bluff o le balle sparate da Renzi per cercare di arrivare sotto la ghiglia del referendum, dove spera di riemergere, ma ce la farà?
Renzi a Napoli ha minacciato di ricorrere al commissariamento, a Roma sta ricorrendo finanche al ricatto sportivo, se dovesse vincere la Raggi non si farebbero le Olimpiadi, i segnali che emergono tutti i giorni dalle stesse dichiarazione del leader e dal direttivo Dem, non lasciano presagire nulla di buono per il suo futuro, Renzi è alla ricerca del classico colpo di reni che potrebbe riportare il suo Partito a galla pronto ancora ad affrontare le onde minacciose, ma sta annaspando come chi teme l’annegamento.
Il malessere del PD a Napoli è iniziato con l’osteggiamento dell’immissione a tutti i costi di Bassolino nella politica napoletana, l’atteggiamento ostativo nei suoi confronti forse, non è da attribuire soltanto ai dirigenti della segreteria napoletana, quanto alla scelta della spalla di Verdini offerta alla Valente, scelta scaturita da un accordo di sottobanco tra il leader e il politico che fino a due mesi fa sembrava il dirigente della grande politica di Roma.
Perfino il Governatore De Luca reduce dall’incontro con Renzi nel deposito della monnezza sembra avvilito, da grande politico ha analizzato le varie falle che imbarcano acqua nella struttura portante del suo Partito e sta cominciando a temere il peggio, cosciente che veramente ci vuole un miracolo per rattoppare le falle dell’ex transatlantico renziano, miracolo che al momento non si vede, sembra più realistico Bassolino con i suoi anatemi che i bluff o le balle sparate da Renzi per cercare di arrivare sotto la ghiglia del referendum, dove spera di riemergere, ma ce la farà?
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