La mansarda abusiva che costituiva il nido felice della famiglia Baiano Capuozzo adesso è diventata il pomo della discordia per un atto dovuto.
La sindaca di Quarto per un atto dovuto, intima al marito Ignazio Baiano, in qualità di proprietario, la demolizione del manufatto abusivo che per anni ha rappresentato il nido dove viveva la famiglia Baiano Capuozzo, la mansarda in oggetto costituisce l’elemento della denuncia che mesi or sono fu l’origine dei guai della sindaca quartese determinando la sua destituzione e l’espulsione dalle liste del MoVimento cinque Stelle.
Per tante persone, comuni mortali, la vicenda avrebbe seguito un iter burocratico difficilmente culminato con l’abbattimento del manufatto, anche se la legge lo prevede, solo che questa volta la vicenda ha assunto sviluppi istituzionali, ha destato scalpore la vicenda della denuncia del consigliere che fece finire la pratica edilizia sul tavolo delle forze dell’ordine, della prefettura e del direttivo dei Cinque Stelle che ne chiesero l’abbandono del tricolore, e solo in seguito al suo rifiuto l’estromisero dalle liste del M5s.
Adesso come sindaca, è stata costretta a far notificare la demolizione del tetto incriminato al marito, il quale appena ricevuto la notifica ha dato mandato a un avvocato di opporre ricorso al Tar avverso la notifica di demolizione del manufatto e al ripristino dello stato dei luoghi, compreso il rigetto della richiesta di condono edilizio inoltrata a suo tempo, la sindaca non ha partecipato alla decisione di giunta per evitare un conflitto d’interesse.
In seguito agli eventi scatenati dal consigliere De Robbio, l’ufficio tecnico comunale rigettò la domanda di condono edilizio inoltrata anni prima e nello stesso tempo inviò all’interessato la comunicazione di demolizione delle opere abusivamente costruite oltre all’inevitabile ordinanza del ripristino dello stato dei luoghi, al momento, l’intera vicenda vede la moglie sindaca costretta a scagliarsi contro il marito e quindi contro i suoi stessi interessi.
La sindaca di Quarto per un atto dovuto, intima al marito Ignazio Baiano, in qualità di proprietario, la demolizione del manufatto abusivo che per anni ha rappresentato il nido dove viveva la famiglia Baiano Capuozzo, la mansarda in oggetto costituisce l’elemento della denuncia che mesi or sono fu l’origine dei guai della sindaca quartese determinando la sua destituzione e l’espulsione dalle liste del MoVimento cinque Stelle.
Per tante persone, comuni mortali, la vicenda avrebbe seguito un iter burocratico difficilmente culminato con l’abbattimento del manufatto, anche se la legge lo prevede, solo che questa volta la vicenda ha assunto sviluppi istituzionali, ha destato scalpore la vicenda della denuncia del consigliere che fece finire la pratica edilizia sul tavolo delle forze dell’ordine, della prefettura e del direttivo dei Cinque Stelle che ne chiesero l’abbandono del tricolore, e solo in seguito al suo rifiuto l’estromisero dalle liste del M5s.
Adesso come sindaca, è stata costretta a far notificare la demolizione del tetto incriminato al marito, il quale appena ricevuto la notifica ha dato mandato a un avvocato di opporre ricorso al Tar avverso la notifica di demolizione del manufatto e al ripristino dello stato dei luoghi, compreso il rigetto della richiesta di condono edilizio inoltrata a suo tempo, la sindaca non ha partecipato alla decisione di giunta per evitare un conflitto d’interesse.
In seguito agli eventi scatenati dal consigliere De Robbio, l’ufficio tecnico comunale rigettò la domanda di condono edilizio inoltrata anni prima e nello stesso tempo inviò all’interessato la comunicazione di demolizione delle opere abusivamente costruite oltre all’inevitabile ordinanza del ripristino dello stato dei luoghi, al momento, l’intera vicenda vede la moglie sindaca costretta a scagliarsi contro il marito e quindi contro i suoi stessi interessi.
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