L’Italia deve cambiare politica, o tra una decina d’anni rischia di restare solo con gli immigrati, con i bambini e con chi è costretto a restare per ragioni familiari.
Il costo della vita nel nostro paese è diventato insostenibile per le imprese che si vedono costrette a delocalizzare le loro attività in altri paesi dove il costo della vita e paragonabile a quello italiano all’epoca dell’amata lira, i nostri giovani talenti appena laureati sono assunti all’estero dove sono valorizzati e compensati, le industrie si spostano nei paesi dell’est dove il costo della vita e inferiore e i prodotti finiti costano meno e quindi sono più competitivi nell’euro mercato.
Negli ultimi anni c’è un’altra fuga che sta prendendo corpo, è quella dei pensionati, persone che dopo aver lavorato una vita con la pensione che percepiscono, con l’oppressione fiscale, non ce la fanno più a vivere in Italia e come i grandi pionieri del passato, abbandonano il nostro paese e scelgono di andare a vivere all’estero dove la vita costa meno, dove con la loro pensione vivono da signori con dei prezzi sopportabili e soprattutto con il 50% di tasse in meno rispetto all’Italia.
Di questo passo i proventi delle pensioni sono spesi all’estero, dove il potere d’acquisto della pensione offre la possibilità di una vita più dignitosa oleando le ruote industriali di altri paesi mentre le industrie italiane saranno costrette a tirare la cinghia o a soccombere sotto il peso oneroso della manod’opera e soprattutto delle tasse che sono tra le più incisive nel panorama europeo, l’allarme alle istituzione lo lanciano i tanti servizi televisivi che mettono sotto i riflettori il la fuga dei pensionati.
Al momento la nostra politica non sente il bisogno di affrontare il problema perché i proventi delle accise, delle tasse dell’iva e altre fonti d’incameramento finanziario, riescono a assicurare le pensioni d’oro, i vitalizi e le altre forme di futtio alle quali assistiamo tutti i giorni tramite quelle notizie che riescono a passare la dogana politica e la censura operata dalla politica che butta solo fumo negli occhi cercando di tenere il carro in discesa per fare i suoi comodi non curandosi delle sofferenze del popolo, ma i tempi stanno maturando per il grande cambiamento.
Il costo della vita nel nostro paese è diventato insostenibile per le imprese che si vedono costrette a delocalizzare le loro attività in altri paesi dove il costo della vita e paragonabile a quello italiano all’epoca dell’amata lira, i nostri giovani talenti appena laureati sono assunti all’estero dove sono valorizzati e compensati, le industrie si spostano nei paesi dell’est dove il costo della vita e inferiore e i prodotti finiti costano meno e quindi sono più competitivi nell’euro mercato.
Negli ultimi anni c’è un’altra fuga che sta prendendo corpo, è quella dei pensionati, persone che dopo aver lavorato una vita con la pensione che percepiscono, con l’oppressione fiscale, non ce la fanno più a vivere in Italia e come i grandi pionieri del passato, abbandonano il nostro paese e scelgono di andare a vivere all’estero dove la vita costa meno, dove con la loro pensione vivono da signori con dei prezzi sopportabili e soprattutto con il 50% di tasse in meno rispetto all’Italia.
Di questo passo i proventi delle pensioni sono spesi all’estero, dove il potere d’acquisto della pensione offre la possibilità di una vita più dignitosa oleando le ruote industriali di altri paesi mentre le industrie italiane saranno costrette a tirare la cinghia o a soccombere sotto il peso oneroso della manod’opera e soprattutto delle tasse che sono tra le più incisive nel panorama europeo, l’allarme alle istituzione lo lanciano i tanti servizi televisivi che mettono sotto i riflettori il la fuga dei pensionati.
Al momento la nostra politica non sente il bisogno di affrontare il problema perché i proventi delle accise, delle tasse dell’iva e altre fonti d’incameramento finanziario, riescono a assicurare le pensioni d’oro, i vitalizi e le altre forme di futtio alle quali assistiamo tutti i giorni tramite quelle notizie che riescono a passare la dogana politica e la censura operata dalla politica che butta solo fumo negli occhi cercando di tenere il carro in discesa per fare i suoi comodi non curandosi delle sofferenze del popolo, ma i tempi stanno maturando per il grande cambiamento.
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