L’inchiesta è stata condotta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza (agli ordini del comandante Giovanni Salerno) e del comando provinciale dei carabinieri del colonnello Giancarlo Scafuri, le accuse variano dalla turbativa d’asta, alla corruzione, alla concussione e falso ideologico, l’ex sindaco sarebbe implicato in un presunto giro di mazzette per la ristrutturazione dello storico palazzo di famiglia “Teti Maffuccini” che fu confiscato a suo padre, storico perché ospitò Giuseppe Garibaldi.
Nell'inchiesta sono coinvolti imprenditori, funzionari comunali e professionisti, oltre all’ex sindaco Di Muro, in carcere è finito l'imprenditore del settore della ristorazione, Alessandro Zagaria, 30 anni, che non è parente de boss Michele, accusato dai pm di stringere rapporti illegali con esponenti politici locali e con ambienti sospetti del crimine organizzato, Altri sette indagati devono rispondere a vario titolo di corruzione e falsità in atto pubblico, reati aggravati dall'aver agevolato una cosca.
Nell'indagine sugli appalti pilotati al Comune di Santa Maria Capua Vetere, è coinvolto anche Stefano Graziano, presidente regionale del Pd e consigliere regionale, ex deputato. Graziano è accusato di concorso esterno in associazione camorristica, sono stati perquisiti il suo ufficio in Regione e le sue abitazioni di Roma e di Teverola, come si legge anche sul Mattino di Napoli.
Nessun commento:
Posta un commento