Dopo la sospensione dell’erogazione dei servizi il Centro Diabetologico Rispoli apre e chiede l’autofinanziamento per la cura e prevenzione del diabete ai suoi assistiti.
È dall’inizio dell’anno in corso che gli assistiti dei diversi centri antidiabetici convenzionati locali non fruiscono più dell’assistenza offerta da detti centri, essendo il diabete, una patologia da tenere assolutamente sotto controllo medico, allo scopo, il centro diabetologico Rispoli di Qualiano, che conta più di mille assistiti e, come altri centri di assistenza, dispone delle figure mediche necessarie, per venire incontro ai suoi assistiti, s’è inventata l’assistenza in autofinanziamento a spese degli aderenti.
La partecipazione volontaria alle spese sanitarie specifiche consiste nell’adesione a un contratto annuale del costo di euro 125,00 spalmate durante l’arco dell’anno, il contratto da diritto alle prestazioni elencate nel volantino e a una carta del diabete magnetica, sulla quale, saranno annotate le varie prestazioni erogate come da contratto assieme alle quote associative, gli assistiti continueranno a beneficiare degli stessi servizi goduti precedentemente dall’assistenza convenzionata.
Il Ministero della Sanità, e la stessa Regione Campania, hanno costretto i centri finora convenzionati dal SSN a chiedere la partecipazione alle spese direttamente agli assistiti al fine di continuare a tenere sotto controllo costante le cure e l’evolversi del diabete mellito che affligge il bacino di assistiti, azione svolta sotto il controllo dei medici specialisti del settore che in questo modo continueranno a monitorare l’andamento e gli effetti deleteri prodotti da questa patologia debilitante.
Fino a questo momento il 75% degli assistiti avrebbe aderito all’iniziativa per continuare le cure e i controlli operati dal personale specialistico che conosce le caratteristiche individuali e fisiche dei pazienti e anche per non essere sbattuti a destra e a manca per eseguire i necessari esami e accertamenti periodici che la patologia in oggetto insidiosa e debilitante può produrre su chi ne è affetto, non è escluso che il ministero della Sanità tra non molto possa ritornare alle convenzioni che comunque nel tempo hanno dato un contributo notevole allegerendo il carico di lavoro ai grandi centri ospedalieri favorendo le cure nel proprio comune di residenza.
È dall’inizio dell’anno in corso che gli assistiti dei diversi centri antidiabetici convenzionati locali non fruiscono più dell’assistenza offerta da detti centri, essendo il diabete, una patologia da tenere assolutamente sotto controllo medico, allo scopo, il centro diabetologico Rispoli di Qualiano, che conta più di mille assistiti e, come altri centri di assistenza, dispone delle figure mediche necessarie, per venire incontro ai suoi assistiti, s’è inventata l’assistenza in autofinanziamento a spese degli aderenti.
La partecipazione volontaria alle spese sanitarie specifiche consiste nell’adesione a un contratto annuale del costo di euro 125,00 spalmate durante l’arco dell’anno, il contratto da diritto alle prestazioni elencate nel volantino e a una carta del diabete magnetica, sulla quale, saranno annotate le varie prestazioni erogate come da contratto assieme alle quote associative, gli assistiti continueranno a beneficiare degli stessi servizi goduti precedentemente dall’assistenza convenzionata.
Il Ministero della Sanità, e la stessa Regione Campania, hanno costretto i centri finora convenzionati dal SSN a chiedere la partecipazione alle spese direttamente agli assistiti al fine di continuare a tenere sotto controllo costante le cure e l’evolversi del diabete mellito che affligge il bacino di assistiti, azione svolta sotto il controllo dei medici specialisti del settore che in questo modo continueranno a monitorare l’andamento e gli effetti deleteri prodotti da questa patologia debilitante.
Fino a questo momento il 75% degli assistiti avrebbe aderito all’iniziativa per continuare le cure e i controlli operati dal personale specialistico che conosce le caratteristiche individuali e fisiche dei pazienti e anche per non essere sbattuti a destra e a manca per eseguire i necessari esami e accertamenti periodici che la patologia in oggetto insidiosa e debilitante può produrre su chi ne è affetto, non è escluso che il ministero della Sanità tra non molto possa ritornare alle convenzioni che comunque nel tempo hanno dato un contributo notevole allegerendo il carico di lavoro ai grandi centri ospedalieri favorendo le cure nel proprio comune di residenza.
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