Un vero e proprio attacco alla salute dei consumatori, detersivi e prodotti per l’igiene intima contraffatti, sequestrati in una fabbrica abusiva di Sant’Antimo.
Una vera e propria industria del falso è stata scoperta dagli agenti della Guardia di Finanza in via Meda a Sant’Antimo, è stata sequestrata una fabbrica che produceva detersivi falsi per la casa tra i quali, anche detergenti per l’igiene intima femminile, è stato accertato che nella fabbricazione di tutti i prodotti venivano usati prodotti scadenti di origine cinese senza tracciabilità e alcuni di essi sono stati ritenuti altamente tossici, come si legge anche sul Mattino di Napoli.
Il sequestro ha riguardato circa 500 mila prodotti contraffatti, pronti per essere distribuiti nei punti di vendita in varie regioni italiane, inoltre, nel capannone i militari della finanza della compagnia di Afragola, diretta dal capitano Dario Gravina, hanno sequestrato una fonderia di alluminio per fabbricare i contenitori totalmente abusiva, oltre a una decina di operai tutti a nero che svolgevano un lavoro massacrante per poco più di 200 euro al mese, in assoluta mancanza di igienicità e sicurezza del lavoro.
Una vera e propria industria del falso è stata scoperta dagli agenti della Guardia di Finanza in via Meda a Sant’Antimo, è stata sequestrata una fabbrica che produceva detersivi falsi per la casa tra i quali, anche detergenti per l’igiene intima femminile, è stato accertato che nella fabbricazione di tutti i prodotti venivano usati prodotti scadenti di origine cinese senza tracciabilità e alcuni di essi sono stati ritenuti altamente tossici, come si legge anche sul Mattino di Napoli.
Il sequestro ha riguardato circa 500 mila prodotti contraffatti, pronti per essere distribuiti nei punti di vendita in varie regioni italiane, inoltre, nel capannone i militari della finanza della compagnia di Afragola, diretta dal capitano Dario Gravina, hanno sequestrato una fonderia di alluminio per fabbricare i contenitori totalmente abusiva, oltre a una decina di operai tutti a nero che svolgevano un lavoro massacrante per poco più di 200 euro al mese, in assoluta mancanza di igienicità e sicurezza del lavoro.
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