Addio Imu sulla prima casa, ritorna il gioco delle tre carte, con questa propaganda Berlusconi incassò consensi e gli italiani si trovarono le tasse raddoppiate sulla seconda casa .
De Magistris attacca il premier, «E’ pura propaganda politica, socialmente insostenibile», il sindaco fa la sua politica anti renziana, forse, perché ricorda, come del resto tutti gli italiani, la grande manovra politica scellerata di Berlusconi, che per racimolare consensi, abolì la tassa sulla prima casa con l’aumento delle tasse sulle seconde case, mossa che gli permise di guadagnare voti, portare soldi nelle casse, e di impoverire chi aveva creduto nella sua filantropia, adesso ci riprova Renzi.
L’abolizione dell’Imu , in un momento in cui la Nazione si trova ancora in recessione, porterebbe a inevitabili tagli dei servizi maggiori di quelli applicati finora, vedi la Sanità, i trasporti, la PA, la coperta è corta, se si coprono le spalle, bisogna scoprire i piedi, se il premier avesse annunciato che il mancato introito dell’Imu sulla prima casa sarebbe stato compensato dal taglio degli stipendi e dei privilegi politici, allora si che sarebbe stata una buona mossa, che l'avrebbe consacrato come vero rottamatore.
È facile propagandare e applicare tagli fatti con furberia quando in un modo o nell’altro dovranno risponderne sempre gli italiani con sacrifici e penalizzazioni sia nelle tasche, sia nella morale, perché mentre è chiamato a rispondere di sacrifici familiari, è costretto a vedere la politica intoccabile che sciacallescamente banchetta lucullianamente mentre lui e la sua famiglia sono arrivati all’ultimo forellino della cintura, sapendo che oltre non può andare da vivo.
È poco onesto tentare di riacquistare il potere politico perso applicando manovre nocive al popolo, maggiormente conoscendo l’effetto poco benefico per le tasche dei cittadini, manovre che porterebbero senz’altro a tagli agli enti locali, come quest’anno che la Sanità ha esaurito i fondi già a fine Agosto e ha chiamato a concorrere alle spese gli ammalati e bisognosi di cure, manipolazioni della politica che non intaccano minimamente i politici, ma solo i loro elettori.
De Magistris attacca il premier, «E’ pura propaganda politica, socialmente insostenibile», il sindaco fa la sua politica anti renziana, forse, perché ricorda, come del resto tutti gli italiani, la grande manovra politica scellerata di Berlusconi, che per racimolare consensi, abolì la tassa sulla prima casa con l’aumento delle tasse sulle seconde case, mossa che gli permise di guadagnare voti, portare soldi nelle casse, e di impoverire chi aveva creduto nella sua filantropia, adesso ci riprova Renzi.
L’abolizione dell’Imu , in un momento in cui la Nazione si trova ancora in recessione, porterebbe a inevitabili tagli dei servizi maggiori di quelli applicati finora, vedi la Sanità, i trasporti, la PA, la coperta è corta, se si coprono le spalle, bisogna scoprire i piedi, se il premier avesse annunciato che il mancato introito dell’Imu sulla prima casa sarebbe stato compensato dal taglio degli stipendi e dei privilegi politici, allora si che sarebbe stata una buona mossa, che l'avrebbe consacrato come vero rottamatore.
È facile propagandare e applicare tagli fatti con furberia quando in un modo o nell’altro dovranno risponderne sempre gli italiani con sacrifici e penalizzazioni sia nelle tasche, sia nella morale, perché mentre è chiamato a rispondere di sacrifici familiari, è costretto a vedere la politica intoccabile che sciacallescamente banchetta lucullianamente mentre lui e la sua famiglia sono arrivati all’ultimo forellino della cintura, sapendo che oltre non può andare da vivo.
È poco onesto tentare di riacquistare il potere politico perso applicando manovre nocive al popolo, maggiormente conoscendo l’effetto poco benefico per le tasche dei cittadini, manovre che porterebbero senz’altro a tagli agli enti locali, come quest’anno che la Sanità ha esaurito i fondi già a fine Agosto e ha chiamato a concorrere alle spese gli ammalati e bisognosi di cure, manipolazioni della politica che non intaccano minimamente i politici, ma solo i loro elettori.
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