È ferma intenzione del Comune e della Regione non accettare la costruzione del termodistruttore, ma indirizzare la Regione verso il compostaggio.
Almeno in Campania per il momento c’è il voto avverso alla costruzione dell’inceneritore nella zona Napoli Nord, secondo la volontà politica del governo, come espresso fino a oggi, ma i fatti starebbero dando ragione ai nostri governanti campani, secondo i quali una oculata raccolta differenziata e una discreta presa di coscienza popolare verso il problema rifiuti, stanno riducendo il fenomeno ai minimi termini.
Minimi termini, vuol significare una riduzione sostanziale dei prodotti smaltiti e un recupero dei materiali riciclabili come vetro, carta e plastica che stanno veramente riducendo alla grande il conferimento dei rifiuti agli Stir, i quali a loro volta lavorando di meno, hanno anche più possibilità di diversificare il materiale riciclabile.
Se al buon funzionamento degli Stir, affianchiamo un buon impianto di compostaggio, come propone De Magistris, il problema è risolto, in questo modo si raggiungono tanti importanti risultati, fertilizzanti più omogenei e a basso costo per favorire l’agricoltura, la sensibile riduzione degli stanziamenti di denaro attraverso mani poco oneste, la riduzione radicale delle immissioni dei gas nocivi nell’atmosfera, oltre a un incremento della responsabilità civile verso il Pianeta.
La presa di posizione di questi governanti, amanti della nostra Regione, da anche forza alle tante associazioni e comitati che si sono battute da leone contro l’inceneritore, pioggia, vento e mazzate nelle battaglie ingaggiate negli anni scorsi non li hanno fermati, ma stanno dando i frutti sperati, esse hanno spinto i comuni a rivedere le loro politiche dello smaltimento, obbligando anche i loro cittadini più duri a diversificare i rifiuti, tutta la Regione ha raggiunto una grande percentuale della differenziata, risultati e considerazioni che metterebbero fuori gioco il termodistruttore.
Almeno in Campania per il momento c’è il voto avverso alla costruzione dell’inceneritore nella zona Napoli Nord, secondo la volontà politica del governo, come espresso fino a oggi, ma i fatti starebbero dando ragione ai nostri governanti campani, secondo i quali una oculata raccolta differenziata e una discreta presa di coscienza popolare verso il problema rifiuti, stanno riducendo il fenomeno ai minimi termini.
Minimi termini, vuol significare una riduzione sostanziale dei prodotti smaltiti e un recupero dei materiali riciclabili come vetro, carta e plastica che stanno veramente riducendo alla grande il conferimento dei rifiuti agli Stir, i quali a loro volta lavorando di meno, hanno anche più possibilità di diversificare il materiale riciclabile.
Se al buon funzionamento degli Stir, affianchiamo un buon impianto di compostaggio, come propone De Magistris, il problema è risolto, in questo modo si raggiungono tanti importanti risultati, fertilizzanti più omogenei e a basso costo per favorire l’agricoltura, la sensibile riduzione degli stanziamenti di denaro attraverso mani poco oneste, la riduzione radicale delle immissioni dei gas nocivi nell’atmosfera, oltre a un incremento della responsabilità civile verso il Pianeta.
La presa di posizione di questi governanti, amanti della nostra Regione, da anche forza alle tante associazioni e comitati che si sono battute da leone contro l’inceneritore, pioggia, vento e mazzate nelle battaglie ingaggiate negli anni scorsi non li hanno fermati, ma stanno dando i frutti sperati, esse hanno spinto i comuni a rivedere le loro politiche dello smaltimento, obbligando anche i loro cittadini più duri a diversificare i rifiuti, tutta la Regione ha raggiunto una grande percentuale della differenziata, risultati e considerazioni che metterebbero fuori gioco il termodistruttore.
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